La Capitanata è la provincia italiana che ieri ha totalizzato la più elevata percentuale di crescita di contagi da Covid-19, ma la soglia di allarme resta bassa, e così pure il comportamento della cittadinanza, che sembra già vivere nella “fase 2”.
A svelare la cruda realtà sono i numeri della mappa del Coronavirus in Italia giornalmente compilata dal Sole 24 Ore.
Le tabelle che riguardano l’andamento dei contagi rispetto al giorno precedente ripartiti per provincia, collocano Foggia al primo posto in Italia, con un aumento dei contagi del 2,79% rispetto al giorno precedente. Un aumento sensibilmente più elevato rispetto alla media nazionale (che ieri si è attestata sulla’1 per cento).
Il dato si riferisce a mercoledì. L’incremento è calcolato rispetto al giorno precedente, martedì. L’indice è ottenuto mettendo in relazioni il numero dei nuovi contagi con la popolazione residente.
L’allarme è confermato anche se si osserva la curva dei contagi (nella immagine qui sopra), che vede la provincia di Foggia in costante crescita. Non è il caso di drammatizzare, perché i numeri restano comunque assai più bassi di quelli che si registrano nei focolai, ma di non abbassare la guardia e di osservare ancora più scrupolosamente le regole, questo sì. Assolutamente.
Per Foggia e la sua provincia il trend non è positivo. Che le cose non stiano andando proprio bene in Capitanata è confermato anche dai dati che riguardano la percentuale dei contagiati sulla popolazione residente.
La Puglia presenta una mappa molto diseguale che vede anche in questa poco rassicurante classifica al primo posto la provincia di Foggia, con lo 0.166% della popolazione contagiata. Al secondo c’è Brindisi, con lo 0,141, quindi Bari, con lo 0,104%. La Bat, Lecce e Taranto presentano tassi di contagio inferiori allo 0,1%, che è anche il dato medio regionale.
Quello 0,166% colloca la Capitanata al primo posto nel rapporto contagi/popolazione residente anche delle province meridionali non insulari. Se si considera anche la Sicilia, a far peggio di Foggia è soltanto Enna, con una percentuale di contagiati dello 0,249.
Il problema è che la popolazione non sembra essere sufficiente consapevolezza del livello di rischio. Anzi, con il passare dei giorni le maglie si vanno sempre più allentando.
Con queste premesse, la fase 2 potrebbe rivelarsi parecchio insidiosa.
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