Non soltanto sole, mare e natura (che pure sono di elevatissimo pregio). È la cultura che fa svettare Manfredonia, facendola balzare nella piazza d’onore del turismo culturale pugliese, alle spalle di Castel del Monte.
A certificarlo è l’Istat, nell’Atlante Statistico dei Comuni pubblicato appena qualche giorno fa.
L’indicatore si riferisce al numero dei visitatori registrati da istituzioni museali o similari nel 2018.
Non c’è partita, per quanto riguarda il primo posto. Sul gradino più alto c’è Andria, grazie a Castel del Monte, autentica meraviglia del mondo, con la bellezza di 274.734 visitatori. Ma subito dopo, ecco Manfredonia: con 157.602 visitatori, la città fondata da re Manfredi fa meglio di Bari (154.656) e Alberobello (130.000).
L’exploit è un indubbio premio alle politiche culturali che negli ultimi anni sono stati messe in campo per migliorare la capacità attrattiva della città sipontina, e diversificare la sua offerta turistica.
Il balzo in avanti fatto registrare da Manfredonia è la diretta e positiva conseguenza dell’apertura al pubblico dell’artistica ricostruzione della Basilica Paleocristiana di Siponto creata da Edoardo Tresoldi (nella foto, tratta dal sito del geniale artista e designer), ma non vanno dimenticati gli sforzi dell’amministrazione comunale per potenziare complessivamente l’offerta culturale della città, con importanti nuove acquisizioni (la collezione Rizzon), l’apertura di siti come gli ipogei Capparelli, l’installazione di monumenti come la statua di re Manfredi di Salvatore Lovaglio, Incontro al Vertice di Florian Lettl, encomiabili iniziative private come il Museo dei Pompieri.
Bisogna anche sottolineare che tutto questo fervore va ad affiancare uno straordinario patrimonio già esistente, che può fregiarsi di quell’autentico patrimonio dell’umanità rappresentato dalle Stele Daunie.
E il fenomeno Manfredonia è in crescita. Dal 2017 al 2018 i visitatori sono aumentati di circa 8.000 unità.
Ma torniamo ai dati dell’Istat.
Con la sola eccezione di Bari, l’appeal museale della Puglia sembra essere un fenomeno che interessa più le città di provincia che non i capoluoghi. Trani crolla, passando dal 210.217 visitatori del 2017 ai 90.861 del 2018, Taranto, capitale della Magna Grecia, e sede del più importante Museo archeologico pugliese marca una flessione di 10.000 visitatori rispetto al 2017, e conclude il 2018 con 79.056 visitatori, Barletta 76.950, Brindisi 29.599, Lecce, 24.545. Tra i capoluoghi di provincia la performance più negativa è quella di Foggia: solo 8.800 visitatori, con una flessione di circa 5.000 unità rispetto all’anno precedente.
Nella cartina colorata che potete vedere qui sopra, il colore cremisi evidenzia i comuni più performanti, con un numero di visitatori superiori ai 10.978 unità.
Per quanto riguarda la Capitanata, nell’area cremisi oltre Manfredonia figurano soltanto Monte Sant’Angelo (49.000), che però perde circa 16.000 visitatori rispetto all’anno precedente, e San Marco il Lamis (20.000). Ascoli Satriano, nonostante i Grifoni e i suoi altri siti archeologici, si ferma a 8.622, in sostanziale parità con San Severo (8.619).
Nel complesso, la situazione del Gargano è positiva. I dati sembrano indicare un trend interessante di diversificazione dell’offerta turistica, in cui la cultura assume un ruolo sempre più importante. Accanto ai casi già richiamati di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis, registrano performance incoraggianti Peschici (7.000 visitatori), Lesina (4.500), Vico del Gargano (3.700), Mattinata (3.500).
Per quanto riguarda i Monti Dauni, da segnalare i dati positivi che giungono da Sant’Agata di Puglia e da Bovino, rispettivamente con 5.000 e 3.000 visitatori, mentre vanno male le città d’arte: Lucera si attesta a 4.200 visitatori (mille di meno rispetto al 2017). Troia, nonostante i suoi tre musei, il Tesoro della Cattedrale e i suoi Exultet, unici al mondo, si ferma a 2.500 visitatori.
Nella tabella in calce al post trovate compendiati i dati che si riferiscono a tutti i comuni i dauni. La morale è che tenere aperto un Museo di per sé non è sufficiente ad attrarre visitatori. Occorrono politiche di marketing più sistematiche. Prima di tutto, occorre crederci.
Geppe Inserra
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Molti utile ed illuminante andrebbe pubblicato su riviste on line turistiche ,posso pubblicarle io a suo nome con copia incolla sono operatore turistico e se mi.inviasse la sua mail potrei scriverle di una omissione gravissima che ho constatato sia stato commesso nel redigere l’elenco dei TRATTURI DELLA TRANSUMANZA GRAZIE,Vittoria de Salvia
Ammesso che i numeri di Manfredonia siano veri e non credo, io sono di manfredonia è posso dire con certezza che Bari e Lecce hanno molti più turisti ma anche la stessa Trani e Barletta. Infine scusate ma a Foggia con tutto il rispetto cosa vengono a vedere? Non c’è nulla. Non lo dico con cattiveria ma è un dato di fatto. Inoltre le possibili potenzialità che avrebbe penso ad esempio ad Arpi sono sotto terra ignorati dagli stessi foggiani…