La toponomastica foggiana non brilla per precisione ed accuratezza. Valga, per tutti, il clamoroso caso della denominazione storpiata di via Galliani e vico Galiano, l’una e l’altro presumibilmente intitolate a Ferdinando Galiani, grande economista ed illuminista. A volte l’errore non riguarda l’intitolazione, ma la targa, sbagliata nei riferimenti biografici o anagrafici del personaggio cui la via è dedicata.
È il caso della centralissima via Nicola Delli Carri, su cui ha svolto un approfondito studio Michele Paglia, rilevando diversi errori nella targa, fatta apporre dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia (attualmente Fondazione Monti Uniti). Nicola Delli Carri cadde nel tragico episodio di guerra civile che, a Natale del 1920, oppose l’Esercito Regio a reparti ribelli della stessa milizia (legionari), che tempo prima, guidati da Gabriele D’Annunzio avevano occupato la città di Fiume. Delli Carri era tra questi. Il bilancio di quello che sarebbe passato alla storia come Natale di Sangue fu particolarmente cruento: 25 soldati e 22 legionari morti, 7 vittime tra i civili, tra le quali un ragazzo di soli 12 anni. Dato che l’anno prossimo ricorrerà il centesimo anniversario della morte di Nicola Delli Carri, sarebbe il caso che l’amministrazione comunale e/o la Fondazione Monti Uniti si adoperino per correggere gli errori che costellano la targa stradale.
L’articolo che segue è stato pubblicato da “Il murialdino”, l’interessante rivista trimestrale edita dall’Associazione Amici ed Ex-allievi del Murialdo di Foggia. Lettere Meridiane ringrazia l’autore per aver autorizzato la pubblicazione dell’articolo.
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Nella toponomastica della città di Foggia è presente via Nicola Delli Carri, una strada che collega Piazza Umberto Giordano con via La Rosa. La targa stradale posta al termine di essa all’angolo proprio con via La Rosa presenta la seguente epigrafe: “VIA NICOLA DELLI CARRI / MEDAGLIA D’ARGENTO V.M. / (1870 – 1952) / FONDAZIONE BANCA DEL MONTE”.
Poiché tale toponimo risale alla fine degli anni ’20 del XX secolo (v. Gaetano Spirito, La storia di Foggia attraverso la Toponomastica, Bastogi, Foggia, 1998, pag. 74) e poiché è impossibile che un’area di pubblica circolazione sia intitolata ad una persona ancora in vita, corre l’obbligo di effettuare alcune ricerche.
Nell’Archivio Storico del Comune di Foggia si può leggere la deliberazione n.1760, adottata dal podestà Alberto Perrone in data 3 gennaio 1929 e “vistata” dal prefetto il 13 giugno dello stesso anno, che di seguito si riporta: “Tenuta considerazione che gli speciali atti di valore riconosciuti dallo Stato con l’assegnazione della decorazione di medaglia d’argento, e la partecipazione all’epica impresa per la restituzione di Fiume alla Madre Patria alla madre Patria (ripetuto sic), meritano di essere eternati nella leggenda marmorea a titolo di riconoscenza della città natia ai caduti foggiani nella grande guerra, insigniti dell’anzidetta decorazione, e all’unico caduto foggiano nell’impresa di Fiume, Sergente Delli Carri;
Attesoché la determinazione podestarile si uniforma alle norme della legge 23 giugno 1927, n. 1188 (Gazz. Uff. 18-7-1927, n.164, pubblicazione n.1498) concernente la toponomastica stradale e la dedicazione di monumenti, lapidi e ricordi permanenti a persone decedute da almeno 10 anni; Visti i decreti sull’ordinamento podestarile;
Udito il parere della Consulta Municipale;
Delibera di intitolare le seguenti strade pubbliche di questa città al nome dei caduti nella grande guerra, decorati di medaglia d’argento, e al nome del Sergente Delli Carri unico cittadino caduto nella impresa di Fiume, e ne domanda l’autorizzazione a S. E. il Prefetto della Provincia.
Si riserba dopo il provvedimento di autorizzazione, di apportare le necessarie variazioni nell’elenco generale delle strade e piazze pubbliche. Denominazione attuale e denominazione nuova al nome del caduto in guerra
1 Via Fantomi (S. Tenente Azzardi Callisto)
2 Vico Petrosino (Capitano Capozzi Costantino)
3 Via Predicatelli (Serg. Magg. Delli Carri Nicola)
4 Via Fantasma (Figliolia Felice)
5 Via La Spiga (S. Ten. Garofalo Umberto)
6 Via La Stella (Asp. Uff. Ingino Umberto)
7 Via Ascolana (S. Ten. Petrone Ernesto)
8 Via Ruffati (Ricci Amicangelo)
9 Via Orticelli (Rusco Archimede)
10 Via Prato (Russo Giuseppe)
11 Via La Rosa, da Vico delle Rondini a Corso Roma (Cap. Magg. Scrocco Pietro)
12 Via S. Lorenzo, da Vico delle Rondini a Corso Roma (Sold. Urbano Giovanni)
(v. Registro delle Deliberazioni del Comune di Foggia n.28, n. 4 del Podestà Perrone, pagg.31 verso-32 recto).
Nicola Delli Carri vide la luce a Foggia il 5 giugno 1899 (non nel 1870 come indicato nella targa stradale) in Vico Carità 7 alle ore 8,10, figlio di Giuseppe e di sua moglie Rosa Meda. La dichiarazione di nascita fu redatta quello stesso giorno dal cav. avv. Gaetano Della Rocca, assessore delegato, ufficiale dello Stato Civile, alla presenza dei testimoni sigg. Raffaele Consalvo e Luigi Colavincenzo (v. Registro degli Atti di Nascita del Comune di Foggia, anno 1899, 2, pag. 87, atto n. 740).
Il militare Delli Carri aveva il grado di sergente, così come indicato nella parte narrativa e in quella dispositiva della citata deliberazione n. 1760 o quello di sergente maggiore attribuitogli nell’elenco delle strade da rinominare, parte integrante della medesima deliberazione?
Dal suo foglio matricolare si ha notizia dei dati personali e della breve carriera militare.
In esso appare il nome dei genitori, il luogo e la data di nascita, l’altezza (cm. 155,5), il colore dei capelli (nero), quello degli occhi (nero), la professione (ferroviere); vi si legge che fu arruolato come soldato di leva di prima categoria per la classe 1899 presso il Distretto di Foggia in data 14 maggio 1917 e lasciato in congedo illimitato; che fu chiamato alle armi il 17 giugno 1917 per mobilitazione con R. Decreto 22 maggio 1915 e che il successivo 21 giugno era in servizio nel deposito dell’82° Reggimento Fanteria; che il 18 gennaio 1918 giunse in territorio dichiarato in stato di guerra; che nel gennaio 1919 era presso il Centro Automobilistico di Verona, ove il 1° febbraio dello stesso anno assunse il grado di caporale, il 1° luglio quello di caporal maggiore e con decorrenza 15 maggio 1920 il grado di sergente; che fece parte delle milizie delle Truppe Legionarie Fiumane e che morì “nella milizia stessa in seguito a scontro con truppe regolari dell’Esercito Italiano” il 25 dicembre 1920 (v. Archivio di Stato di Foggia, Fogli Matricolari classe 1899, matricola n. 17442).
Anche nell’Elenco ufficiale dei legionari fiumani depositato presso la fondazione del Vittoriale degli Italiani in data 24 giugno 1939 è indicato con il grado di sergente (v. https://digilander. libero.it/legionaridironchhelenco.htm. pag. 61).
Era dunque sergente e ulteriori notizie sulle circostanze della sua scomparsa possono essere tratte dalla trascrizione dell’atto di morte, qui integralmente riportato:
“L’anno Millenovecentoventuno addì Venti Dicembre, ed alle ore tredici nella Casa Comunale. Io Scopece Saverio, Assessore delegato con atto approvato il 3 Ottobre 921, Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Foggia, avendo ricevuto dalla parte interessata atto di morte di Militare morto a Fiume, ne‘ (sic) eseguo la trascrizione che è del tenore seguente.
Ministero della Guerra. Direz Gen. Leva e Truppa Divisione Matricola, Estratto dell’atto di morte del Sergente Delli Carri Nicola, inscritto nel Registro tenuto dall’Ospedale Militare di Fiume a pagina 52 N. 52 d’ordine.
11 sottoscritto Tenente Ottavio Pinna, incaricato della tenuta dei Registri di Stato Civile, presso l’Ospedale militare di Fiume, dichiara che nel registro degli atti di morte a pagina 52 al N. 52 d’ordine trovasi inscritto quanto segue.
L’anno 1920 ed alli venticinque del mese di Dicembre a Fiume mancava ai vivi il sergente della prima squadriglia Autoblinde Delli Carri Nicola morto in combattimento da proiettile, sepolto a Fiume, come consta dalle attestazioni delle persone sottoscritte. Testi: firme illegibili (sic). L’ufficiale d’ Amministrazione. Per Copia Autentica Tenente O. Pinna. Per Copia Conforme all’originale esistente ne’ atti sub n. 52 (non decifrabile).
Il Cancelliere (C. Mastick) F.to (firma non decifrabile).
Eseguita la trascrizione ho munito del mio visto la Copia che inserisco nel volume degli alligati a questo Registro.
Scopece.” (v. Registro degli Atti di Morte del Comune di Foggia, 1921, Parte II, Serie C, pag. 19, n. 30).
Il sergente Nicola Delli Carri fu decorato di medaglia d’argento al valor militare, come si legge sulla targa stradale?
Pare proprio di no.
Il citato foglio matricolare a lui intestato non menziona alcuna decorazione ricevuta per atti di valore. Presenta, invece, due stampigliature mediante apposizione di timbri, la prima con la dizione: “Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa della Guerra 1915-1918 istituita con R.D. N.l241 in data 29 luglio 1920, ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 191_ 191_ la seconda con il testo seguente: “Autorizzato a fregiarsi della medaglia interalleata della Vittoria R. D:1918 del 16 dicembre 1920”. Queste due medaglie furono conferite a tutti coloro che durante la Grande Guerra parteciparono ad operazioni belliche per almeno quattro mesi. Anche nell’ “Albo d’oro Decorati al Valor Militare della Capitanata”, compilato dalla Federazione Provinciale di Foggia dell’Istituto del Nastro Azzurro, pubblicato nel 1998 dall’Amministrazione Provinciale di Foggia, il nome del sergente non compare.
Così come nell’ “Albo d’oro dei decorati e dei caduti di Terra di Capitanata” (Società Editrice Daunia, Lucerà, 1925) il nome di Nicola Delli Carri appare solo tra quelli dei caduti e non tra quelli dei decorati (v. pag. 179).
In quest’ultimo testo (v. pag. 136) è pubblicata la sua fotografia ed un’altra sua immagine è visibile in “Riccardo Frassetto, I disertori di Ronchi: l’organizzazione della marcia su Fiume, la diserzione dei granatieri, lo Stato Libero del Camaro, il Natale di sangue, Milano, Casa Editrice Camaro, 1927”.
Si può pertanto concludere che: Nicola Delli Carri di Giuseppe e Rosa Meda, nato a Foggia il 5 giugno 1899, sergente della I squadriglia autoblinde nei Legionari fiumani, morì a Fiume il 25 dicembre 1920, perché colpito da proiettile durante gli scontri con l’Esercito italiano; l’Amministrazione comunale nel 1929 gli intitolò la strada, che ancora oggi porta il suo nome, poiché fu l’unico cittadino di Foggia che morì nell’impresa di Fiume.
Michele Francesco Paglia
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