L’ottantaduesimo compleanno di don Tonino Intiso che ricorre oggi, ha per me un sapore speciale, in quanto scandisce anche il cinquantesimo anniversario della nostra amicizia. Sono stati anni densi, di cui sono stato a volte partecipe, altre testimone, che don Tonino ha speso per fare il bene del prossimo, per cercare di alleviarne le sofferenze, restando sempre dalla stessa parte: quella degli ultimi.
Parla il suo curriculum di “prete di frontiera“: è stato il primo a Foggia ad occuparsi di accoglienza degli immigrati, già all’epoca (1991) della prima ondata degli arrivi albanesi in Italia; ha fondato e diretto l’Opera Nomadi per offrire assistenza alla popolazione rom; è stato per diversi anni direttore della Caritas Diocesana; è stato dalla parte degli “ultimi ultimi” come i pazzi e i lebbrosi, come assistente spirituale della Casa della Divina Provvidenza (l’ex manicomio) e vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Raul Follereau, dopo essere stato promotore di una delle più grandi iniziative di solidarietà che la città di Foggia abbia mai vissuto: la raccolta fondi che nel 1984, in occasione della Giornata Internazionale dei Malati di Lebbra, portò Foggia a trovare risorse sufficienti per la costruzione di un ospedale a Nalgonda, in India.
Non è stata la sola grandiosa iniziativa di solidarietà che lo ha visto coinvolto: don Tonino è stato anche il coordinatore organizzativo del comitato per la raccolta fondi per la realizzazione della radioterapia dei tumori agli Ospedali Riuniti di Foggia, che dotò il nosocomio foggiano delle apparecchiature necessarie per la terapia oncologica.
Anche la sua attività pastorale si è svolta sempre nella periferia: prima al San Salvatore, quindi a San Filippo Neri, nella zona 167 di Rione Biccari, quando la Chiesa non era ancora stata costruita e celebrava la Messa per strada o in un garage.
Don Tonino è stato sempre molto attento anche alla sfera della promozione culturale: a San Salvatore ha fondato, assieme ad un’altra grande figura come Ersilia Crisci, un progetto educativo importante, tanto più perché si svolgeva in periferia: la scuola del bambino “La Casetta” e la Scuola Elementare “Shalom”.
Don Tonino è un autentico campione della carità e della fede, promotore di una solidarietà che non è soltanto operare per il prossimo, per la comunità, ma diventa fattore propulsivo della qualità della vita della stessa comunità.
Raccogliendo fondi per costruire l’ospedale a Nalgonda o per dotare gli Ospedali Riuniti della radioterapia Foggia non è stata soltanto buona: si è migliorata.
Ecco perché “osare più solidarietà” è un imperativo non solo morale, ma anche civile e sociale, e perfino politico.
Voglio ricordare e festeggiare gli 82 anni di don Tonino con la pubblicazione della relazione che pronunciò, quale direttore della Caritas, il 20 maggio del 1993 nell’Auditorium della Biblioteca Provinciale: “Foggia può osare più solidarietà“. Nonostante i quasi trent’anni trascorsi, da allora oggi, la relazione di don Tonino Intiso stupisce per la sua attualità, e per la ricchezza propositiva.
Osare più solidarietà è anche il titolo di un voluminoso dossier pubblicato on line qualche anno fa, che compendia e racconta con una ricca dotazione documentale le diverse iniziative di solidarietà promosse e realizzate dal’82enne sacerdote foggiano. Potete scaricarlo ai link qui sotto. Di seguito la trascrizione digitale della relazione svolta in Biblioteca.
Geppe Inserra
Il dossier
Conferenza-Proposta
FOGGIA PUÒ “OSARE PIÙ SOLIDARIETÀ”
schema
saluto ai partecipanti
obiettivo: proposta di una possibile e necessaria “alleanza tra pubblico e privato sociale” alla luce di una analisi del presente a partire dal punto di vista dei poveri.
destinatari: ogni cittadino ed ogni cristiano, ma particolarmente gli operatori pastorali, sociali e del volontariato.
LA SITUAZIONE ITALIANA: il paese dei “due/terzi.”
Dall’OSSERVATORIO SULLA POVERTÀ IN ITALIA (costituito dalla Presidenza del Consiglio) : (6 anni di ricerca)
– 8.500.000 poveri (50% di un reddito di 1.250.000) di cui 3.000.000 estremamente poveri (30%…)
Sono i “poveri di pane” e la maggioranza vive “da Roma in giù”!
– 8.500.000 poveri di potere (poter gestire da soli momenti della loro vita o in maniera continuativa):
– drogati – AIDS – suicidio giovanile (cresciuto di 5 volte negli ultimi anni) – ragazze madri (difficoltà di inserimento dopo aver accolto la vita)
– dismessi dagli ospedali psichiatrici – depressioni psichiche – aumento dell’alcolismo (anche femminile) – anziani non autosufficienti – minori a rischio …
Sono i “poveri di relazione”
– Sono dati seri che vengono da studi :
17.000.000 di cittadini di serie B”
40.000.000 di cittadini di serie A” (vita dignitosa)
… per cui anche all’estero ci chiamano “il paese dei due/terzi”
– gravissime le ricadute sociali di questo terzo di cittadini che vivono una situazione di emarginazione per povertà visibile e meno visibile…
POVERTÀ PIU’ PRESENTI NEL NOSTRO TERRITORIO
Sarebbe stato interessante a questo punto comunicare dati attendibili, ma la mancanza di uno strumento come l’OSSERVATORIO DEI BISOGNI E DEI SERVIZI, che la Caritas Diocesana da tre anni propone e non ancora si attua, costringe ad una elencazione che, pur non quantificata, denuncia la presenza di un buon numero di cittadini di serie B”…:
– disoccupati
– sottoccupati
– vittime dell’usura
– alla ricerca di casa (…giovani coppie)
– tossicodipendenti
– famiglie con tossicodipendenti
con minori a rischio
con anziani non autosufficienti
con malati psichici
con handicappati
con cerebrolesi
– extracomunitari permanenti
– extracomunitari stagionali
– comunità di nomadi accampati in zone non-autorizzate
– vittime del ricatto o delle tangenti
– ragazzi che non assolvono l’obbligo scolastico ed impiegati in lavoro “nero”
– delinquenza minorile e giovanile – ragazze madri in difficoltà
– prostituzione di minorenni ed extracomunitarie
Per la Caritas questo elenco di “povertà” presenti sul nostro territorio non è stato studiato a tavolino, ma è il nostro pane quotidiano”, che il più delle volte ci viene offerto senza poter dare il contraccambio:… il più delle volte siamo costretti a deludere attese e speranze, anche perché la Caritas Diocesana è come la spiaggia su cui si deposita tutto ciò che il mare, nonostante la sua immensità, non riesce a trattenere…!
CHE FARE ?
• quale scelta?
– accettare di aiutare queste persone con leggi assistenziali, quale prezzo che la società industriale deve pagare perché stiano bene gli altri 40 milioni, come dicono alcuni economisti italiani ed alcuni imprenditori, ed anche molti italiani?
– considerare un “materiale alla deriva” o persone da recuperare ai diritti della costituzione, ai diritti di cittadinanza, da riportare nei circuiti della cultura, nel circuito dell’occupazione, nel circuito della normalità?
+ il futuro?
– grazie alle attuali leggi finanziarie, almeno per altri tre anni andremo in discesa : chi è ricco diventerà più ricco e chi è povero diventerà più povero…
– sia il pubblico che il privato sono in difficoltà ed a pagare sarà ancora il più debole, anche sul piano dell’assistenzialismo, per cui il problema diventa un problema di “democrazia”…
DEMORDERE? RASSEGNARSI? RITIRARSI NEL PRIVATO? NO!
- impegnarsi per un rovesciamento di carattere culturale (…che in termini di magistero è indicato nei seguenti termini : “la testimonianza della carità va pensata alla grande e articolata nelle sue molteplici e correlate dimensioni…” (37) E.T.C.) che superi l’errore del passato della “conflittualità” tra stato – volontariato – associazionismo – cooperazione…, senza fare la gara a chi è più bravo!
- cambiare testa: se ci interessano i poveri, soltanto da una nuova alleanza tra pubblico e volontariato, tra pubblico e privato sociale, tra pubblico e associazionismo, sarà possibile affrontare una battaglia che riguarda quelli che sono in maggiore difficoltà!
- questa nuova alleanza nasce anche dalla convinzione che lo stato da solo non può risolvere, anche se funziona al meglio, i problemi globali dell’uomo… d’altra parte la società da sola non può dare garanzia di liberazione ai cittadini che si trovano in difficoltà…
- alleanza organica, dunque, per i problemi dell’emarginazione… più che del proprio “gruppo” o “ruolo”…
- dare vita al “terzo sistema” :
1º – lo stato
2º – il mercato (produttore di ricchezza)
3º – l’associazionismo-cooperazione (solidarismo)
(in Italia: 7.000.000 = associazionismo
4.000.000 = volontariato
cooperative di solidarietà) - cambiamento culturale, dunque, per cercare insieme le vie della solidarietà, a formare una diga all’emarginazione e alla povertà, “qualcosa di intrecciato ed organico”…
- per i credenti : “crescere insieme” significa insieme impegnarsi, insieme partecipare, insieme lavorare, insieme costruire…così si esprime l’Episcopato.
- per tutti i l’art. 3 della Costituzione Italiana recita (a senso) “la Repubblica impegna i cittadini a rimuovere le cause della sofferenza sociale, economica e civile di altri cittadini che si ritrovano in condizioni di minorità…”
- in definitiva : OSARE PIÙ SOLIDARIETÀ
…E FOGGIA PUÒ “OSARE PIÙ SOLIDARIETÀ” PERCHE’…
… nonostante i veleni:
- la mancanza di progettualità a tutti i livelli
- atteggiamenti mafiosi e tentativi di radicalizzazione
- clientelismo e pratica dell’usura
- individualismo diffuso e corporativismo
- poca o nulla incidenza delle agenzie educative
- interessi privati nel servizio politico ed amministrativo
- poca politica e molta amministrazione
- l’invidia bloccante l’operare altrui
- l’arroganza nella gestione del potere
- la cultura del “garantismo” da parte ecclesiale
- paternalismo ecclesiale nei confronti dei laici
- …e l’elenco potrebbe continuare!
…nonostante le occasioni perdute:
– a livello ecclesiale:
- la visita del Papa
- la presenza di radio cattolica
- il settimanale cattolico
- il cineforum
- il Centro Paolino di animazione culturale
- l’impegno per le scuole materne
- la presenza più attiva delle associazioni cattoliche professionali
- … e l’elenco potrebbe continuare!
– a livello civile:
- il centro di prima accoglienza per extra-comunitari di Arpinova “perduto”, nonostante già finanziato
- l’attività del teatro Giordano bloccata
- la fioritura qualitativa della scuola materna comunale
- le tre IPAB (tra cui il Conventino) in lento sfacelo
- il piano regolatore
- … e l’elenco potrebbe continuare!
…nonostante l’indagine:
– a livello di stampa: (PANORAMA – 22.11.92) 18.09
- Foggia, città dove la mafia avanza, dove non è la paura a dominare ma l’indifferenza
- ricca città della provincia pugliese
- agglomerato di 160.000 abitanti che da qualche anno non cresce più ed è alle prese con una pesante crisi economica…
- è cosi che Foggia da crocevia dei commerci è diventata crocevia delle attività criminale e che l’autostrada per Bari è l’autostrada della droga, della morte…
– a livello di televisione:
- il Sig. Ragazzo Virgilio (da Costanzo)
- la Sig.ra Rosa Paffuto (Anffas)
…HA IN SÈ TUTTE LE POTENZIALITÀ ED I FERMENTI !
- una schiera immensa impegnata nel volontariato (non solo giovani, ma anche adulti; non solo disoccupati, ma anche lavoratori e professionisti)
- un numero considerevole di associazioni -movimenti – gruppi ecclesiali confluenti nella consulta Diocesana dell’Apostolato dei Laici
- Il nostro Arcivescovo, ma che non deve essere lasciato solo
- 150 preti
- più di 300 suore
- esperienze-pilota di accoglienza cose UAL – EMMAUS – S.ELISABETTA – Mons. G. LENOTTI
- l’immensa schiera di adulti membri di congreghe
- valenti artigiani
- 120 giovani obiettori di coscienza tra quelli in congedo, in servizio e in attesa (presso la sola Caritas, poi vi sono quelli che hanno prestato servizio presso Gesù e Maria ed altri enti)
- 150 sono i volontari disponibili per la Caritas
- associazioni protezione animali
- associazioni ambientalistiche
- giovani capaci di animazione musicale
- giovani alla ricerca delle “radici culturali” del nostro passato storico
- disponibilità a lasciarsi entusiasmare,… anche se con un po’ di fatica
- 15 tra missionari e missionarie
- un terreno agricolo, per quantità e qualità, da fare invidia alla “California” (… ma chi blocca il decollo?) (potenziale occupazione per 15.000 persone!)
- università (ma da “sprovincializzare” e da proiettare a dimensione europea e per un servizio al bacino del mediterraneo!)
- vocazione agro-industriale (oltre che quella turistica) da proiettare nella COOPERAZIONE CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO, il cui problema è il non decollo dell’agricoltura (potrebbe nascere un Centro Studi e di Ricerca ad alto livello in tal senso, grazie anche alla presenza dell’Università degli extracomunitari, seria e profetica risposta all’immigrazione dal Sud del mondo!)
- …e l’elenco potrebbe continuare delle mille realtà positive e geniali di fermenti potenziali… per un VOLTO RINNOVATO E GIOIOSO della CITTÀ di FOGGIA…
… ma occorre l’impegno di tutti e come dice il nostro Arcivescovo a Martinazzoli: “occorre rinnovare entusiasmo e slancio operativo”!
DALLE PAROLE AI FATTI : PROPOSTA DEL PROGETTO CARITAS
“Pregare non significa evadere dalla realtà, quasi affidando la soluzione dei problemi dell’uomo a un intervento di Dio. Dopo esserci riempiti gli occhi della luce di Cristo, noi cristiani siamo chiamati a guardare quella realtà con gli occhi di Cristo. QUELLA STESSA FORZA CHE DEVE TRAMUTARSI IN PROGETTO STORICO E IN PROPOSTE CONCRETE.” (Mons. Casale)
La Caritas Diocesana, organismo pastorale della Comunità Ecclesiale Diocesana, per l’animazione della testimonianza di carità, trae la sua linfa ed ispirazione dall’amore di Dio versato nei nostri cuori.
Animata da questo amore, alla luce dell’analisi “storica” iniziale, mettendosi dal punto di vista degli emarginati e dei poveri, presenta delle
proposte concrete
- AVVIO DELL’OSSERVATORIO DELLE POVERTÀ E DEI SERVIZI (permanente), quale strumento indispensabile per una seria battaglia alle cause e alla ricerca di risposte adeguate, finalizzato sia alla Comunità Ecclesiale per una coraggiosa progettazione pastorale a partire dagli ultimi, sia alle istituzioni per formulare con consapevolezza le politiche sociali, sia al volontariato per rispettare e stimolare ciascuno ad essere fedele al proprio ruolo.
Quanti hanno competenza, buona volontà… si facciano avanti: già pronta una indagine da fare a livello regionale Caritas sulla “famiglia” che noi possiamo utilizzare, a ampliandola, per il nostro territorio. - Perché i lucignoli accesi, diventino insieme fiamma illuminante e perenne, la Caritas Diocesana propone e promuove la CONSULTA DEI, VOLONTARIATO, anche in ossequio all’art. 10 del suo Statuto.
Una Consulta aperta sia nel senso di chi intende aderire, sia nel senso di adesione, come Consulta, ad altre eventuali Consulte…comunali, provinciali o regionali.
Principale obiettivo: la formazione permanente morale e sociale degli impegnati nel volontariato. - Costituzione di un FONDO DI SOLIDARIETÀ per due scopi precisi : – interventi di emergenza locali e internazionali; – battaglia all’usura. E se il fondo sarà consistente, come ci si augura, con gli interessi bancari si potranno sostenere le strutture di servizio, che pure hanno un costo. Quanti hanno carissa “finanziario” e capacità moltiplicative di denaro, …si facciano avanti!
- Creazione di una COOPERATIVA DI SERVIZIO per il riciclaggio (raccolta stracci , carta, ferro ecc.) per venire incontro a giovani “disperati” disoccupati. Attualmente fanno “ben di dio” a Foggia i Napoletani! Chi ha capacità imprenditoriale e ne capisce di cooperative (anche queste un’occasione perduta), si faccia avanti
- GRUPPO DI VIGILANZA sul come gli amministratori ed i politici utilizzano la “delega dei cittadini”. Uno dei compiti preziosi di questo gruppo è la verifica del posto degli ultimi nel bilancio comunale. Esperti in questo campo ed interessati ai diritti dei poveri… si facciano avanti!
- Progetto OSARE PIÙ SOLIDARIETÀ per il recupero e la restituzione del CONVENTINO alla città di Foggia, nel segno di ciò che da oltre un secolo è stato un segno visibile della capacità di solidarietà di cui è stata ed è ancora capace! Una permuta sarebbe un vero sbaglio: è troppo importante mettere al centro i poveri per Foggia,… idealmente e logisticamente!
Ciò che chiedo, in quanto ci sono trattative in atto per stipulare una convenzione Conventino-Caritas, un’attenzione dell’opinione pubblica perché non ci siano degli… scherzi!
…verso la conclusione
…poiché non intendo proporre la “salvezza” del mondo intero, non ne ho né la capacità né i mezzi, mi fermo, per questa volta, nel fare “proposte concrete”, ma mi preme assicurare quel tizio che in questo momento sta pensando che don Tonino è un illuso e un presuntuoso, che veramente don Tonino pensa e crede che oggi non siano più attuali e possibili pensieri e progetti o tamponamenti di piccolo cabotaggio… (per esempio: non è più possibile che il Comune di Foggia non abbia un vero ed efficiente Servizio(Ufficio) Accoglienza Stranieri all’interno dei Servizi Sociali…!), crede veramente che la testimonianza della carità va “pensata alla grande” e che “alla grande” vanno realizzate le proposte presentate, anche perché…
ALLA GRANDE FOGGIA
ha già risposto:
- in occasione della GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA (156.000.000), tanto che in occasione della ricorrenza del decennale, l’Associazione ha deciso di
celebrare a Foggia la G.M.L. 1994 (XXXI-XVI) dal tema “Amare è mettersi in ascolto”…
…ed il miglior modo di prepararsi sarà quello di mettersi in ascolto della voce dei poveri, i “lebbrosi” di Foggia! - in occasione dell’accoglienza dei Profughi Albanesi non è stata la Caritas ad accoglierli, ma la città di Foggia!
- in occasione delle diverse calamità ed emergenze nazionali e internazionali ed in mille altre piccole e grandi situazioni di singoli o di famiglie
risponde:
- continua il sostegno all’ospedale di Nalgonda (e mi auguro che nel “decennale” si realizzi il gemellaggio!)
- varia dai 70 agli 80 milioni il sostegno alle Missioni
- nel calcio milita in serie A
… e, quindi, risponderà e risponderà da “serie A”!
…mi auguro che nessuno di voi mi dica che come Caritas è meglio che vada “a pregare e a parlare di Dio”, come è stato detto ai Vescovi, perché vi farei scrivere un altro accorato appello dall’Arcivescovo!
“Annunciando e incarnando il progetto di amore di Dio sull’uomo, la Chiesa può e deve dare il suo insostituibile apporto a coloro che sinceramente ricercano e operano per il bene dell’uomo.” (BTC 35)
È questo il motivo per cui la Caritas (di cui io sono solo il Direttore, ma il Presidente è l’Arcivescovo) ha scelto come pulpito per “organizzare la speranza”, invitando a “più” solidarietà, la Biblioteca Provinciale, altro insostituibile gioiello al servizio di questo territorio, il cui Direttore e personale addetto ringrazio per l’ospitalità.
Come Foggia seppe mobilitarsi tutta al richiamo degli ultimi degli ultimi, i lebbrosi, lontani, sono certo che saprà mobilitarsi tutta e permanentemente per vincere le lebbre che sono tra noi con un movimento di solidarietà, possibile, insisto, possibile, che farà di Foggia una città moderna, vivibile, accogliente, aperta
al mondo, e parafrasando don Tonino Bello, concludo dicendo:
“Coraggio, città di Foggia e Chiesa di Foggia,
Andate insieme alla ricerca degli ULTIMI sul vostro territorio. Il loro nome è: moltitudine!
Città e Chiesa samaritani lenite le piaghe con l’olio della vostra tenerezza, medicatele con l’aceto della vostra profezia.
Urlate.
Rivendicate i diritti dei poveri.
Mettetevi al loro fianco con gratuità.
Prestate ad essi la vostra voce.”
A voi, non ascoltatori attenti, ma operatori gioiosi, la parola!
GRAZIE!
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