Il lungo ponte tra Foggia e Gorla

Tra Foggia e Milano si snoda un lungo e tragico ponte. Le due città sono infatti accomunate dai feroci bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale, che, nell’estate del 1943, provocarono migliaia di vittime nel capoluogo dauno e, un anno più tardi, abbattendosi sulla scuola elementare del quartiere milanese di Gorla, uccisero 184 bambini e altre 19 persone, tra cui la direttrice didattica, insegnanti e bidelli.

Per un atroce paradosso della storia, i bombardieri americani che scaricarono il loro carico mortale su quella inerme scuola partirono proprio da un aeroporto satellite del Gino Lisa di Foggia, il campo d’aviazione di Castelluccio dei Sauri.

Con la consueta sensibilità, tanto apprezzata da amici e lettori di Lettere Meridiane, il virtual writer Bruno Caravella ha dedicato versi toccanti a quella tragedia, che abbiamo raccolto e presentato nella videopoesia che potete vedere qui sotto. La lirica, intensa e struggente, è dedicata “a tutti i bambini morti per stupida violenza degli adulti e a tutti gli educatori che volevano regalare loro un mondo migliore.”

Guardatela in silenzio: lasciatevi avvolgere dalle parole, dalle immagini e dalla musica. E riflettete sulla tragica inutilità della guerra, di ogni guerra.

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Il lungo ponte tra Foggia e Gorla

  1. purtroppo è un commento che non è d’aiuto a nessuno e se fossi io a leggerlo lo censurerei in tutti i modi.. la storia continua a ripetersi non insegnando niente a nessuno..forse non ne studiamo abbastanza, non ne leggiamo abbastanza , non sappiamo tramandarne la memoria tanto da creare una coscienza vigile e attenta? I tempi, dicono, cambiano..ma ho l’umpressione che niente cambia, tutto si ripete, non si riesce a comunicare con efficacia l’importanza di trasmettere il sapere, la conoscenza, tanto da evitare ulteriori
    atrocita’ che nella memoria dei tempi già sono state commesse, la fiducia nell’essere umano viene meno, siamo un pò tutti ancora troppo stupidamente e consapevolmente ignoranti, sono tentata di dire che finchè l’umanità sarà questa che viviamo non c’è speranza pe un futuro diverso, davvero umano.

    1. Concordo, pur con tanta tristezza, concordo.Aggiungo che, alla cattiveria e alla superficialità superba dell’essere umano, oggi, da più parti e in più luoghi si aggiunge anche un’insensibilità preoccupante, da parte di alcune istituzioni e voglio citare il caso di Verona, la città in cui vivo, nella quale, nonostante le più varie forme di protesta da parte degli abitanti di due quartieri, sono stati abbattuti tanti alberi per fare spazio alla tramvia che, giusto stamattina, è stata derubricata, cancellata, mentre, fino a pochi giorni fa pareva in dispensabile! Alberi quasi centenari abbattuti senza il minimo rispetto per la natura, per chi quegli alberi guardava, dalle proprie finestre, traendone beneficio non solo fisico, alberi che riduceva no , con le loro fronde, tanta anidride carbonica! Per la salvezza di questo pianeta, forse, meglio sarebbe che noi, esseri umani, ci estinguessimo!

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