Roberto Saviano sostiene sulle colonne di Repubblica l’appello per fermare il massacro del popolo curdo messo in atto dalle forze militari turche.
“La causa curda – scrive Saviano – ci riguarda perché le guerre si combattono con armi fabbricate e vendute da noi (tardiva anche se necessaria la presa di posizione dei ministri contro la vendita delle armi), ci riguarda perché i curdi sono stati gli unici in grado di fermare l’avanzata di Isis, ci riguarda perché la Turchia riceve soldi dall’Europa per fermare i migranti siriani.”
A tutto questo aggiungo solo che la causa curda si riguarda perché, parafrasando il grande poeta inglese, John Donne, “nessun uomo è un’isola”, e ogni morte ci diminuisce perché facciamo parte dell’umanità. Ogni campana a morto suona a anche per noi.
L’appello di Repubblica è stato sottoscritto e sostenuto da un folto gruppo di intellettuali e premi Nobel tra cui Elena Ferrante, Eugenio Scalfari, Bernard-Henry Levy, Salman Rushdie, Luis Sepúlveda, Levante, Alessio Boni, Erri De Luca, Gino Strada, Cecilia Strada, Francesco Vignarca (portavoce Rete Disarmo), Alain Touraine, Mimmo Jodice.
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