L’ingrata Vieste che non ricorda il “suo” Michele Protano

La gratitudine è merce sempre più rara, in questa epoca grigia, in cui la politica promette molto ma fa molto poco, riducendosi a una gara tra chi le spara più grosse sul social.

Il caso di damnatio memoriae che colpisce Michele Protano, proprio nella sua Vieste, ha però del clamoroso. Una storia amara, che va raccontata.

Socialista, medico, amministratore provinciale con la più lunga militanza nelle aule di Palazzo Dogana (è stato presidente per nove anni, dal 1981 al 1990, dopo che era stato vicepresidente, assessore e consigliere provinciale per numerose consiliature), Protano è la più esemplare espressione di una politica che “faceva”, che quotidianamente e tenacemente si occupava della comunità e lavorava per il suo benessere civile, economico e sociale.

Di “cose” ne ha fatte tantissime, a vantaggio della comunità garganica, ma anche dauna (una per tutte, l’impegno decisivo per l’istituzione dell’Università a Foggia). Così tante che non mi è possibile elencarle in questo articolo: se volete saperne di più, qui trovate il commosso ricordo che gli ho dedicato sulla rivista Capitanata, all’indomani della sua scomparsa.

Mi limiterò, in questa occasione, a ricordare le cose che ha fatto per la cittadina che gli ha dato i natali, Vieste, appunto, e della quale fu anche consigliere comunale nonché rappresentante nel consiglio provinciale, per moltissimi anni.

Si devono ad una sua intuizione, la progettazione e la costruzione (quando era assessore provinciale ai lavori pubblici) della strada provinciale Mattinata-Vieste che, correndo lungo la costa e non sulla collina come fa la vecchia statale, ha reso possibile la valorizzazione turistica del versante meridionale della Montagna del Sole. Senza quella strada, Vieste non sarebbe diventata la capitale del turismo pugliese.

La viabilità era un suo chiodo fisso: come si fa turismo senza strade adeguate? Questa filosofia lo portò a battersi strenuamente per il completamento della Superstrada Garganica, sia sul versante settentrionale (la realizzazione del lotto Rodi Garganico – Vico e la progettazione del lotto Vico – Peschici – Vieste) che su quello meridionale.

Sono stato personalmente testimone del pressing leggendario che quotidianamente esercitava sui dirigenti e sui tecnici dell’Anas per l’apertura delle gallerie tra Mattinata e Mattinatella, che hanno reso assai più facilmente raggiungibile Vieste.

L’opera più bella, sempre restando in tema di viabilità, è però la realizzazione del lungomare Enrico Mattei, che ha valorizzato in modo decisivo la spiaggia viestana. “Il suggello della città turistica”, come ha argutamente commentato un altro garganico che tanto ha lavorato per quel collegio provinciale, Nicola Pinto, sindaco di Rodi Garganico, per molti anni.

E non è ancora tutto: da presidente, ha avviato la costruzione del complesso polisportivo Omnisport, e poi la sistemazione del lungomare Europa, il Liceo Polivalente Fazzini (che gli dedicò una bella e partecipatissima giornata), l’impegno per la destagionalizzazione del turismo attraverso il sostegno a iniziative pionieristiche come il Maggio Viestano promosso dall’AICS.

Insomma, Vieste avrebbe mille e mille ragioni per essere grata a Michele Protano, ma purtroppo non è così.

All’indomani della sua scomparsa, si sono moltiplicate le iniziative per tributargli il giusto riconoscimento. La sua cittadina d’adozione, Peschici, gli ha dedicato il suo belvedere più bello, impreziosendolo con un bel monumento in pietra, disegnato dall’arch. Michele Salatto.

Foggia, che lo avuto quale vicesindaco, assessore e consigliare comunale, gli ha intitolato una strada particolarmente rappresentativa, nei pressi del quartiere fieristico, che ben declina le dimensioni che ne hanno caratterizzato l’impegno politico e professionale: lo sviluppo economico, la sanità e la salute, sorgendo in quella via le sedi della Camera di Commercio e dell’Azienda Sanitaria Locale.

La Provincia (sotto la presidenza di Antonio Pepe) gli ha intitolato uno dei contenitori culturali più prestigiosi: l’auditorium della Biblioteca Provinciale, La magna Capitana (la relativa cerimonia dovrebbe svolgersi nelle prossime settimane).

E Vieste? Ancora nulla, anche se l’amministrazione comunale fu la prima a muoversi, deliberando, quando era sindaca Ersilia Nobile, di intestare al suo grande concittadino la piazzetta da cui inizia il lungomare Mattei, prospiciente il celeberrimo faraglione. Quando Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione Di Vagno, nonché promotore ed animatore di tutte le iniziative per onorare la memoria di Protano, propose l’intitolazione di una strada del capoluogo, allegò alla richiesta proprio la delibera viestana.

Sono passati anni, ma fino ad oggi non se n’è fatto niente. Come mai? Prima pastoie tecnico-burocratiche, poi stando ai rumors, un cambio di rotta dell’attuale amministrazione, capeggiata da Giuseppe Nobiletti, hanno finora impedito che il progetto andasse in porto.

Sembra che l’amministrazione in carica abbia cambiato idea, e voglia intitolare la piazzetta a Cristalda, protagonista della bella canzone presentata al Festival di Sanremo da Max Gazzè che ha fatto conoscere a tutta l’Italia la leggenda di Pizzomunno.

Nulla da eccepire sul fatto che l’amministrazione Nobiletti voglia rendere omaggio alla performance artistico-canora di Max Gazzè, ma anche su questo, occorre dire le cose come stanno: intitolare la piazzetta a Cristalda significherebbe intitolarla ad una canzone, e non alla ragazza sacrificata dalle sirene gelose dell’amore che aveva per lei il bel Pizzomunno.

Nella versione originaria della leggenda (che potete leggere qui, nella trascrizione che ne fece il grande Giuseppe D’Addetta), infatti, la donna si chiama Vesta. Cristalda comparve in versioni più moderne del racconto, databili agli anni Ottanta, che non tengono conto della dimensione mitica della storia, e, anzi, in un certo senso la diminuiscono: Pizzimunno e Vesta (così li chiama D’Addetta) indissolubilmente legati l’uno all’altra, il faraglione e la città… Onestamente, Cristalda suonerà anche meglio di Veste, ma a dirla tutta, è un po’ una diminutio.

Ma questo è un altro discorso: che l’amministrazione abbia cambiato idea, è legittimo. Che però non si sia fino ad oggi trovata una ipotesi alternativa, altrettanto dignitosa e significativa, è un autentico schiaffo alla memoria di uno dei cittadini più grandi e più illustri di Vieste.

Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “L’ingrata Vieste che non ricorda il “suo” Michele Protano

  1. Per me è stato un grande medico, un lungimirante politico e un grande uomo, comprensivo, disponibile e altruista. A lui vanno dedicate non una strada,ma cento strade, a differenza del nullismo che regna sovrano nella seconda repubblica sia a livello governativo sia locale. L’amministrare di sinistra a quel tempo era fruttuoso ed apprezzato dalla gente. Da allora ci siamo involuti in tutti i sensi e campi.

  2. Il Dottor Protano rimane sempre il Dottor Protano , non è una piazza , una targa , una via a lui intitolata che cambia ciò che la gente pensava e pensa di lui. Le sue doti, che hanno lasciato un segno indelebile ,che nessun mancato riconoscimento dalla amministrazione “di turno “può offuscare , sono, in primis,la sua umiltà ,la sua signorilità, il suo amore per il suo popolo , il suo modo di fare politica “fattiva” ,nonostante ,contemporaneamente, continuasse a fare la sua professione di medico in maniera altrettanto eccellente. Purtroppo questi “galantuomini”non esistono più ….. Grazie Michele Protano

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