“L’Italia è finita, e forse è meglio così.” Mai titolo e sottotitolo di un libro sono stati così coerenti con il loro contenuto, e con il pensiero dell’autore. Si chiama così l’ultimo saggio del giornalista e scrittore meridionalista Pino Aprile, affiancato dal romanzo “Il potere dei vinti”.
Due opere intense e scioccanti, che inducono ad un’approfondita riflessione sul malfermo stato di salute del Bel Paese, sempre meno Stato e sempre meno Nazione.
Geppe Inserra ha intervistato l’autore in occasione della presentazione foggiana de L’Italia è finita, promossa dall’associazione di promozione sociale “I fiori blu” con l’intervento del capo della redazione foggiana della Gazzetta del Mezzogiorno, Filippo Santigliano, che ha dialogato con l’autore, della direttrice della Biblioteca Provinciale di Foggia che ha ospitato l’evento, Gabriella Berardi e di Luca Vigilante e Alessandra Benvenuto, in rappresentanza rispettivamente del Gruppo Telesforo e dell’associazione I Fiori Blu.
Nell’intervista, messa in onda da SharingTv (canale 272 del digitale terrestre pugliese), Aprile spiega perché “l’Italia non è mai nata, nel senso che non è mai stata veramente unita” e perché il romanzo “Il potere dei vinti” può essere considerato l’ideale prosecuzione del saggio “L’Italia è finita”.
Guardatela qui sotto.
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Seguo Aprile da “Terroni”e dalla proposta di chiudere il Museo alla memoria di Lombroso ammodernato dal leghista Sanseverese con le mutande verdi! Constato che sta portando il Sud alla Lega come Foggia!