Franco Mastroluca non è soltanto un illuminato dirigente politico e sindacale che ha governato una stagione complessa dello sviluppo della Capitanata.
È anche – e d’ora in poi, soprattutto – un raffinato e poliedrico editore ed intellettuale, con interessi che spaziano dalla saggistica alla letteratura, passando per la poesia e adesso anche per il cinema.
Quando, qualche mese fa, mi telefonò dicendomi che aveva scritto un film, mi meravigliai soltanto un po’, e subito dopo pensai che era veramente ora.
A un certo punto della vita, bisogna affiancare alle parole lo sguardo. Meglio ancora se rivolgendolo al passato, per riscoprire e far riscoprire un pezzo della storia del Mezzogiorno e della Capitanata che ne scolpisce l’anima, ma senza (ancora) entrare nella memoria collettiva: le Isole Tremiti del ventennio fascista, nella loro amara funzione di luogo di isolamento, in cui venivano confinati quanti non si piegavano alla dittatura.
Dopo aver dedicato gran parte del suo impegno culturale nella casa editrice SudEst e nella Fondazione Foa al recupero della memoria del movimento operaio e bracciantile della Capitanata, Mastroluca è approdato al grande schermo, scrivendo il soggetto e la sceneggiatura de Le isole delle acque verdi, film che rievoca quella infausta stagione, attraverso delicati e coinvolgenti intrecci di memoria che recuperando fatti e personaggi del passato, dimostrano anche come la conoscenza del passato possa servire a vivere il presente con maggiore consapevolezza.
Il bello de Le isole delle acque verdi sta nel particolare approccio narrativo utilizzato da Mastroluca per gettar luce su questa poco nota pagina della storia delle Tremiti e della Capitanata.
La trama è saldamente ancorata nel presente.
Daniela è una produttrice cinematografica cinquantenne che intende girare un film sulle Isole Tremiti al tempo del confino di polizia. A tale scopo mette assieme nell’Isola di San Domino un team di sceneggiatori (Giorgio, Roberto e Marcello) che dovranno non soltanto procedere alla scrittura ma ingaggiare una vera corsa contro il tempo. Il finanziamento dell’operazione è infatti strettamente legato ai tempi di realizzazione, estremamente ridotti.
L’urgenza del lavoro non agevola la serenità dei rapporti in seno al gruppo che giorno dopo giorno prende coscienza delle storie, dei personaggi, dei pezzi del passato che affiorano dal lavoro di scavo ed approfondimento, discutendo appassionatamente e spesso anche litigando, senza riuscire a trovare il bandolo della matassa, il colpo di genio che trasformi le diverse tessere del puzzle in una storia vera e propria.
L’impresa diventa sempre più improba e Daniela è sul punto di rinunciarvi, quando accade qualcosa che fa riemergere il passato, in tutta la sua drammaticità, ma anche in tutta la sua tenerezza.
Scritto da Franco Mastroluca e diretto da Gigi Giuffrida (attore e regista manfredoniano di lungo corso, ha lavorato in diverse serie tv Mediaset e Rai) Le isole delle acque verdi non è solo un film sugli anni in cui questo pezzo di eden nel cuore dell’Adriatico fu costretto ad ospitare l’umanità dolente dei perseguitati politici, ma anche una intensa riflessione sul rapporto tra il passato e il presente, sulla memoria che ricuce i legami tra ciò che è stato e ciò che siamo.
Vale veramente la pena vederlo. Potete guardare una sequenza particolarmente significativa qui sotto, e godervelo tutto intero, lunedì 17 giugno prossimo.
Dopo l’applaudita e affollata anteprima manfredoniana, Le isole delle acque verdi verrà proiettato a Foggia, nell’Auditorium di Santa Chiara (inizio ore 18.45).
Il cortometraggio (30’ ma tutti di rara intensità) si avvale di un cast artistico e tecnico di notevole spessore.
Assieme a Gigi Giuffrida, gli interpreti sono Edoardo Romano (noto personaggio del gruppo comico I Trettré, ha lavorato con Pupi Avati), Tiziana Bagatella (dal lungo curriculum di doppiatrice e attrice teatrale con registi come Zeffirelli, Bolognini, Cavani, Francesca), Martina Difonte (emergente showgirl, ha vinto il Premio Mia Martini), Ciro Persiano, Floriana Rignanese, Pasquale Tricarico.
Nel cast tecnico fa spicco Gianni Grifa, direttore della fotografia e operatore steady, con una sterminata collaborazione per programmi e fiction RAI e Mediaset e film come Ti voglio bene Eugenio, Il cardo rosso di Luciano Emmer, Un medico in famiglia, I Cesaroni, Il fantasma dell’Opera, Incantesimo, Travellers.
Alessandro Briuolo si è occupato del montaggio e delle riprese con il drone, che regalano alcune sequenze di fulgida bellezza.
Prodotto dall’Associazione Daunia Tur Manfredonia, il film è stato sostenuto dal comitato provinciale di Foggia dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), dalla Fondazione Monti Uniti di Foggia, e da Spi-Cgil Puglia, Alidaunia, Alberto Longo Vigneti e Cantine, A.T.S. Monte Maggiore.
La presentazione foggiana de Le Isole delle acque verdi è promossa dal circolo di cultura cinematografica Cinemafelix e dalla Fondazione Apulia Felix, in collaborazione con la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Alidaunia, Regio Hotel Manfredi. Vi parteciperanno il regista Gigi Giuffrida, lo sceneggiatore Franco Mastroluca, Giuliano Volpe, presidente della Fondazione Apulia Felix, Aldo Ligustro, presidente della Fondazione Monti Uniti di Foggia, Gianni Forte, segretario regionale dello SPI-CGIL Puglia e Michele Galante, presidente provinciale dell’ANPI.
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