“L’essenziale è la ricerca seria, la testimonianza confrontata e controllata, la documentazione. Diversamente ci si affoga nel pantano delle illazioni, delle falsificazioni storiche.” La conclusione dell’articolo “Per una storia dei comunisti di Capitanata”, scritto da Michele Pistillo e comparso sul numero 12 della rivista Sudest (gennaio-febbraio 2006) è assieme un manifesto e un testamento spirituale, che basta da solo ad illuminare il rigore intellettuale, e al tempo stesso morale e politico, che ha sempre ispirato l’opera del grande dirigente comunista, scomparso ieri a Roma, all’età di 93 anni.
Pistillo fa parte della generazione dei grandi intellettuali di ispirazione marxista che non hanno disdegnato l’impegno politico in prima persona: Beppe Vacca, Angelo Rossi, Paolo De Caro, Raffaele Licinio, Michele Galante.
Ha speso la maggior parte della sua attività di storico nella ricostruzione delle vicende del movimento operaio e dei suoi protagonisti, con particolare riferimento al Mezzogiorno: le sue opere su Giuseppe Di Vittorio e Ruggiero Grieco hanno contribuito in maniera decisiva alla conoscenza del pensiero del grande sindacalista di Cerignola e del foggiano che fu segretario generale del Pci. Ha pubblicato anche libri su Gramsci, sul rapporto tra Togliatti e Di Vittorio e sull’antifascismo.
Originario di San Severo, ha svolto a Bari la prima fase della sua attività politica, diventando segretario provinciale del Pci barese, per approdare alla segreteria federazione comunista di Foggia, che era allora una delle più grandi ed importanti del Mezzogiorno, e che guidò dal 1962 al 1968.
Dal 1956 componente del Comitato Centrale del Pci, Pistillo è stato parlamentare nelle file del Pci per tre legislature, le prime due alla Camera, eletto nella circoscrizione Bari-Foggia, la terza in Senato, eletto nel collegio di Cerignola. È stato segretario dell’ufficio di presidenza di Montecitorio e dal 1976 al 1979, parlamentare europeo. È stato tra i cofirmatari della prima proposta di legge per l’istituzione dell’Università a Foggia
Esprimendo “dolore e partecipazione” per la scomparsa, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio sottolinea in una nota come Pistillo sia stato un “politico di grande intelligenza, rigore e cultura.”
“Sempre attento ai problemi del suo Meridione – scrive ancora la Fondazione -, Pistillo fu anche uno storico e un pubblicista di grande competenza ed efficacia. La sua passione per i temi della questione meridionale lo portarono ad approfondire alcune personalità come Grieco e Gramsci ma soprattutto Giuseppe Di Vittorio a cui dedicò studi e approfondimenti che restano ancor oggi un punto di riferimento indispensabile.”
La fotografia che illustra il post è stata messa a disposizione da Matteo Carella.
Scattata nel 1958, mostra un intervento di Michele Pistillo durante una manifestazione elettorale del Pci a Foggia. Con lui, Palmiro Togliatti, Paolo Martella, Peppino Papa, Piero Carmeno e Ruggiero Laurelli. Domani Lettere Meridiane renderà omaggio a questo protagonista della politica e della cultura pugliese e meridionale con una fotostoria.
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Ricostruzione onesta dell’opera di un grande intellettuale. Pistillo ha lasciato un segno di forte impatto per una lettura politica dei conflitti ideali di fine secolo, attraverso una ricerca seria ed ostinata sulle ragioni delle forze politiche allora preponderanti, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista. Molto interessante l’accostamento in un suo scritto tra Gramsci e Moro. Ottimo lavoro Geppe.