La decisione del consiglio direttivo della Lega di Serie B con cui sono stati cancellati i play-out, privando il Foggia della possibilità di affrontare la Salernitana e in caso di vittoria guadagnare sul campo la salvezza ha un indubbio merito.
Chiarisce, una volta per tutte, senza se e senza ma, che il calcio italiano è ridotto ad una barzelletta, interpretata dai soliti noti che fanno e disfano perseguendo i propri personali interessi. Alla faccia dello sport, dei tifosi, della loro passione.
Fino ad oggi non si era mai arrivati a tanto: riscrivere le regole in corsa, asservendole agli interessi di quei soliti noti.
Ad essere colpito non è soltanto il Foggia, ma tutto lo sport, la credibilità del sistema calcio. L’applicazione della sentenza pronunciata dal Tribunale Federale a danno del Palermo avrebbe dovuto consigliare a tutti una maggiore prudenza. Si è invece preferito il colpo di mano, che lascia prevedere per la serie B un’estate perfino più rovente di quella 2018, trascorsa tra carte bollate, verdetti e sentenze.
Per quanti avessero perso le diverse puntate della telenovela, eccone il riassunto. Nel primo pomeriggio di ieri, 13 maggio, il Tribunale Federale si pronuncia sull’inchiesta che vede coinvolto il Palermo, che aveva acquisito il diritto a disputare i play off per la promozione nella massima serie, decretandone la retrocessione “all’ultimo posto del Campionato di Serie B della stagione sportiva in corso 2018/2019“.
La soluzione più ovvia sarebbe stata quella di rinviare le date di svolgimento dei play off e dei play out, aspettando che la giustizia sportiva si pronunci almeno sul ricorso di appello che verrà presentato dalla società rosanero.
Invece il consiglio direttivo della Lega di B ha premuto il pedale dell’acceleratore, ammettendo ai play off il Perugia e cancellando i play out con una interpretazione cervellotica della sentenza del Tribunale Federale.
L’espediente inventato dal direttorio della serie cadetta è ingegnoso, da far invidia a Machiavelli. “In conformità al suddetto dispositivo (la sentenza del Tribunale Federale, n.d.r.) il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Professionisti Serie B procede al completamento delle retrocessioni, di cui tre già avvenute sul campo in data 11 maggio 2019 (Foggia, Padova, Carpi) e la quarta (Palermo) decisa dalla Giustizia sportiva.”
Ma quale conformità?! In realtà, la sentenza del Tribunale dice tutt’altro, e non commina la retrocessione in C del sodalizio siciliano. Stabilisce, quale sanzione a danno del Palermo, la retrocessione all’ultimo posto del campionato in corso. Non occorre essere laureati in filologia per capire che si tratta di casi ben distinti.
Se le cose stanno così, la presunta retrocessione sul campo del Foggia, addotta dal consiglio direttivo della Lega di B quale ragione per non procedere ai play out, non esiste più. Il Foggia è quartultimo, la Salernitana quintultima. A norma di regolamento, devono giocarsi la salvezza ai play-out.
E non è tutto: la decisione della Lega è in partenza viziata da un eccesso di potere, in quanto il consiglio direttivo non ha alcuna competenza in materia. Le norme federali stabiliscono che la determinazione dei meccanismi di promozione e retrocessione sono una prerogativa del Consiglio Federale. La Lega può tutt’al più proporre, e la FIGC che alla fine dispone.
Una vicenda machiavellica, che potrebbe diventare addirittura mefistofelica, qualora il Collegio di Garanzia del Coni, l’organo supremo della giustizia sportiva italiana, venerdì prossimo dovesse dare ragione al Foggia, che lo ha adito per la cancellazione o la riduzione della penalizzazione di 6 punti inflitta alla società rossonera dalla giustizia sportiva federale.
Per la serie “chi di furbizia ferisce, di furbizia perisce,” a questo punto sarebbe il Foggia a ritrovarsi in serie B a spese della Salernitana, e direttamente, senza nemmeno play-out. I satanelli negli scontri diretti con la squadra campana hanno la meglio (sconfitta per 1-0 a Salerno, vittoria per 3-1 allo Zaccheria) e si ritroverebbero dunque quintultimi.
E forse questo spiega la cautela con cui si stanno muovendo i legali del Foggia nella preparazione del ricorso. La scelta folle della Lega di B potrebbe, paradossalmente, premiare il Foggia.
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È se i Sannella avevano pensato di scendere in serie C per problemi economici? Ai posteri l’ardua sentenza!!!!!