Pubblichiamo la seconda ed ultima parte del “Primo Piano” che Maurizio De Tullio ha dedicato a Mario Marenco. L’articolo è stato pubblicato, nel 2010, sulla rivista “Diomede”, edita da Cesare Soldi. Lettere Meridiane ringrazia l’autore e l’editore per aver consentito la pubblicazione di questo importante documento. La prima parte, pubblicata ieri, descriveva nei dettagli l’opera di Marenco quale architetto, designer, attore comico e autore di libri umoristici. Oggi l’intervista rilasciata a De Tullio dal suo amico e mentore, Renzo Arbore, e l’elenco completo di tutti i personaggi interpretati da Marenco nel programma Alto Gradimento.
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Cosi lo ricorda l’amico, collega e concittadino Renzo Arbore
«Marenco? Uno degli inventori dell’umorismo moderno»
Arbore, un altro foggiano compare nel suo celebre film, Il Pap’occhio’, ed è Mario Marenco, che lavorò già con lei e Boncompagni ai tempi del programma RAI Alto gradimento. Anche lui è nato a Foggia (e quasi nessuno lo sa), ma vi nacque per caso. Lei lo sapeva?
Eccome. Suo padre era un colonnello della Guardia di Finanza e negli anni Trenta era di stanza a Foggia. Dopo qualche tempo fu trasferito a Bari, poi a Napoli e finalmente a Roma.
Marenco interpreta un umorismo molto particolare. Lei come lo giudica?
Ritengo che Mario sia uno degli inventori, con noi, di un umorismo moderno. Ci sono moltissimi ‘discepoli’ di Marenco che non confessano di essere tali, perché non vogliono avere padrini. In realtà, tutti i personaggi che abbiamo fatto con lui – da Vento (poi ripreso da Guzzanti) ad altri personaggi matti, sono stati inventati da noi e da Mario Marenco e solo dopo ripresi da altri. La stessa tecnica di improvvisazione usata da Mario è stata mutuata, modificata, cosi come i tic, i tormentoni.
Ma cosa ne è, oggi, di Mario Marenco, professionalmente parlando?
Mario è tornato a fare l’architetto e il designer. Ci incontriamo abbastanza spesso, anche se ha lasciato l’attività artistica, a parte quando ci incontriamo per qualche serata. Ed è sempre un piacere rivederlo!
I PERSONAGGI DI MARENCO NEL PROGRAMMA “ALTO GRADIMENTO”
Carmine Petriccione: il temibile zio d’America di Arbore
Col. Otto Muller: altro esemplare del mondo miliare dell’epoca
Dottoressa Ada Venzolato in De Martinis: femminista con l’hobby della pipa
Dottoressa Paola Mosca: psicologa napoletana
Gen. Damigiani: alto ufficiale dell’esercito che telefonava ossessivamente presso la fureria, e che ignorava qualunque risposta ricevesse. Siccome sbagliava puntualmente il numero, entrava per errore nella trasmissione (inizialmente si chiamava Generale Buttiglione ma a causa dell’esistenza di un vero Gen. Buttiglione, per evitare querele, preferirono trasformarlo in Gen Damigiani…)
Isotta: la cantante lirica che amava schiarirsi la voce
Jean-Jacques le Baron: noto stilista francese il cui cognome completo è “de la Fiche de la Bagarre”.
Ing. Cavazza Bamboni: ingegnere milanese inventore di cose inutili o improbabili che amava descrivere le loro caratteristiche e forniva un lunghissimo elenco dei paesi dove affermava di aver depositato le sue invenzioni, compresi luoghi inventati di sana pianta
Lo chef Lèon: cuoco francese del “Le Luppolon”, un ristorante di lusso nel quale tentava di propone ai clienti degli improbabili e rivoltanti menu, come i famosi “Pelle di eroe calabro della guerra d’indipendenza”, “Zoccolo di mulo di Garibaldi”, “Pallone di catrame fumigante” fino all’imperdibile e rincuorante “Palla di cacao”
Mafalda: la ragazzina beat fuggita da casa
Marius Marenco: poeta dall’andatura un po’ sbilenca, che ama declamare poesie di ispirazione surrealista, dedicate ai personaggi più vari e agli oggetti più umili
On. Pacchettini: Ministro dell’imballaggio
Pasquale Zambuto: classico napoletano abituato a rubare con destrezza e ai cui furti abbinava numerose e sconclusionate e insostenibili scusanti
Prof. Anemo Carlone: insigne luminare e classico “barone” universitaria. Straordinaria la sfilza delle cariche: Titolare di Gerontologia Romantica all’università di San Felice Circeo, Ordinario di Semiologia Indoeuropea all’Ospedale di Cattaro, Incaricato di Burocrazia Neolatina all’Università di Roma, Direttore dell’Ufficio Ricerche Bufotecniche dell’Università di Torino, Professore di Tossicologia Propedeutica agli Ospedali Riuniti di Ancona, Membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto di Veterinaria Bulbare all’Università di Fano, Membro del Corpo Accademico della Facoltà di Idolatria all’Istituto Ricerche di Parma, Piacenza e Guastalla, Membro del Reparto Incurabili dell’Istituto di Megalomania di Ponza, Primario di Laringoiatria Vascolare all’Istituto di Semiologia Canina di Sant’Elba, Membro dell’Istituto di Antropofagia dell’Università di Chieti, Direttore Generale dell’ufficio d’igiene dal 1979, Socio A.C.I. dal 1909…
Prof. Aristogitone: quarant’anni d’insegnamento, di duro lavoro in mezzo a quattro mura scolastiche che però socio cinque perché sopra ci sta il soffitta e sotto il soffitto ci sta il pavimento e sono sei mura!
Prof. Kurt Weill: guaritore tedesco di Magdeburgo, che opera via radio
Raimondo Navarro: il cosmonauta spagnolo dimenticato ocho años in orbita, ocho años che rotea rotea coemo… asino vagabundo
Rosamunda: gallina
Sgarrambona: la ragazza di Boncompagni afflitta dalle sue scarse prestazioni
Signorina Paola: della ditta Ghisletti SpA
Vassili: il cantante rumeno
Venditore di merendine sulla spiaggia: proponeva in agosto “cose calde” tipo “sugna calda”, “zoccoli di mulo caldi” e l’mproponibile “caldo caldo”
Verzo: lo studente romanaccio sfigato e contestatore che si esprime a suon d: “amo fatto un’assemblea”, “amo deciso lo sciopero”
Vinicio: telefonava in trasmissione per concordare con Arbore e Boncompagni, usando la voce in falsetto, capatine sulla riviera romagnola a caccia di ragazze svedesi e bagnine di Riccione.
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