Gaetano Gifuni è stato quello che si dice un servitore dello Stato, a tutto tondo.
Nato a Lucera e rimasto sempre profondamente attaccato alla cittadina sveva, segretario generale alla Presidenza della Repubblica dal 1992 al 2006 e ministro della Repubblica, è scomparso nell’agosto dello scorso anno. L’illustre personaggio verrà ricordato oggi pomeriggio, sabato 9 febbraio, nella sua città natale, in un convegno promosso dalla Società di Storia Patria, dalla Fondazione Angelo e Pasquale Soccio dalla Famiglia Dauna con il patrocinio del Comune. L’incontro si terrà con inizio alle ore 18.30, nel Teatro Garibaldi.
A ricordare la figura di Gifuni saranno il presidente della Famiglia Dauna di Roma, Paolo Emilio Trastulli; il consigliere di Stato Damiano Nocilla e l’editorialista del Corriere della Sera Massimo Franco.
Trastulli farà un intervento dal titolo “Gaetano Gifuni tra la piccola e la grande Patria”; Nocilla si soffermerà sul tema “Diritto e politica in Gaetano Gifuni”; Franco – autore di numerosi volumi sulla politica italiana, e volto noto di La 7 per la sua collaborazione con la trasmissione “Otto e mezzo” – invece svolgerà un intervento dal titolo “Gaetano Gifuni uomo di terra” .
Grandissimo fu il legame che Gifuni ebbe con la sua città natale e con la Daunia. “L’auspicio è che sabato il teatro Garibaldi possa essere gremito per rendere così omaggio a quello che è stato un servitore dello Stato nel senso più alto del termine, una delle personalità più importanti – spiegano gli organizzatori del convegno – espresse da Lucera e più in generale dalla Capitanata in età repubblicana”.
Gaetano Gifuni nacque a Lucera il 25 giugno 1932. A Lucera compì gli studi sino alla maturità classica presa al “Bonghi”, diretto dal preside Pasquale Soccio. Figlio di una famiglia fra le più importanti della città – il nonno Gaetano fu consigliere provinciale eletto nel 1914 ed il padre Giambattista diresse per oltre quarant’anni lo biblioteca comunale “Bonghi – si trasferì nei primi anni ’50 a Roma per proseguire gli studi in legge. Conseguita la laurea in giurisprudenza iniziò, come vincitore di concorso, il suo percorso lavorativo all’amministrazione del Senato. Nel marzo del 1975 Gifuni fu nominato a segretario generale del Senato, sotto la presidenza di Amintore Fanfani.
Nel ruolo di segretario generale del Senato Gifuni visse la stagione drammatica degli “Anni di piombo” ed ebbe rapporti con presidenti che hanno segnato la storia dell’Italia repubblicana come Francesco Cossiga, Giovanni Malagodi e Giovanni Spadolini. Gifuni fra l’aprile ed il luglio 1987 ricoprì anche l’incarico di ministro avendo il dicastero per i rapporti con il Parlamento nel sesto, ed ultimo governo guidato da Amintore Fanfani. In questa veste, rappresentò il Governo nella visita che Papa Giovanni Paolo II fece alle diocesi della Capitanata dal 23 al 26 maggio del 1987.
Conclusa l’esperienza da ministro, Gifuni ritornò per un quinquennio all’incarico di segretario generale alla Presidenza del Senato, sotto la presidenza del repubblicano Giovanni Spadolini, prima di approdare nel maggio del 1992 al suo incarico più prestigioso: la segreteria generale alla Presidenza della Repubblica dove fu chiamato dal neo presidente Oscar Luigi Scalfaro.
Con questo nuovo incarico Gifuni visse una delle stagioni più tormentate della storia italiana, segnata dalle stragi mafiose. Nel luglio del 1992 Gifuni infatti fu assieme al capo della Polizia di Stato Parisi a fianco del presidente della Repubblica Scalfaro nella cattedrale di Palermo in occasione dei drammatici e concitati funerali di Paolo Borsellino e della sua scorta. Gifuni visse appieno, per il suo ruolo istituzionale il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica dopo la stagione di Tangentopoli con il passaggio nel febbraio 1993 dal governo politico di Giuliano Amato a quello tecnico di Carlo Azeglio Ciampi. Nel dicembre del 1994 dopo la sfiducia votata al primo governo Silvio Berlusconi come segretario generale affiancò il presidente Scalfaro nella risoluzione di una difficile crisi di governo, che portò alla nascita del governo guidato da Lamberto Dini.
Le capacità di mediazione di Gifuni in frangenti politici difficili sono state da tanti addetti ai lavori sottolineate in più occasioni tanto che nel 1999, al termine del settennato di Scalfaro, fu riconfermato dal nuovo presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che d’altronde aveva avuto modo di apprezzarne le qualità quando era stato presidente del Consiglio fra il 1993 ed il 1994, nominato da Scalfaro.
Gifuni concluse il suo mandato di segretario generale alla Presidenza della Repubblica nel 2006 per diventare così segretario generale emerito.
Assisterà ai lavori del convegno suo figlio Fabrizio, celebre attore cinematografico, teatrale e televisivo, come suo padre rimasto sempre profondamente attaccato a Lucera.
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