Quello che state per leggere, più che un articolo, è un ipertesto. Franco Antonucci, ingegnere ed umanista che a Foggia ha lavorato, prima come ingegnere all’Ufficio Tecnico Comunale, quindi come Ingegnere Capo del Consorzio Asi, vive da tempo a Pescara. La decisione della civica amministrazione del capoluogo abruzzese di rifare il verde cittadino, impiantarvi migliaia di nuovi alberi, offre ad Antonucci lo spunto per riflettere sulla deficitaria situazione del verde urbano a Foggia e in Capitanata. I due post scriptum arricchiscono le riflessioni di Antonucci con reminiscenze che derivano anche dalla positiva esperienza politico-amministrazione di Franco, allorché guidò la quinta circoscrizione Mazzini (che comprende diversi rioni oggi decisamente centrali, ma che allora erano quasi periferici) in una indimenticabile stagione del decentramento e della partecipazione a Foggia, che produsse anche tanta democrazia e tanta cultura.
Per come lo conosco, Antonucci non è uno che s’arrende alla nostalgia. La sua rievocazione “dei tempi andati” è finalizzata ad offrire spunti di riflessione sull’oggi, preziosi in un contesto urbano e civile in cui la bellezza corre veramente il rischio di diventare un ricordo.
Leggete, riflettete, dite la vostra (g.i.)
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