Sarà anche un volto parziale di Foggia, quello disegnato da Potito Chiummarulo nel suo diario fotografico del 2018, ma certo rappresenta un volto autentico, quello più vicino al cuore, alle radici, all’identità della città.
Instancabile e impareggiabile storyteller degli eventi sportivi, culturali e musicali foggiani, Potito svela nel suo diario fotografico dell’anno appena trascorso, una Foggia viva, piena di speranza. Il racconto è soprattutto dal rapporto tra Foggia e il Foggia, compendiati in felicissima sintesi nello “scatto” che illustra il post: l’enorme striscione innalzato dalla curva dei tifosi allo Zaccheria, che sventolano l’immagine della Cattedrale e della Chiesa delle Croci, pavesate di rossonero.
I simboli religiosi della città che s’intrecciano con quelli laici, più precisamente profani. Qualcuno potrà storcere il naso, ma è così. Foggia è questa, e Potito Chiummarulo riesce a coglierne il senso più profondo.
Per il resto, la carrellata fotografica ripropone gli interessi dell’autore: belle immagini delle iniziative del Foggia Social Club, con un doveroso omaggio al caro e compianto giornalista sportivo, Gianni Cicolella, tanti scatti sulle curve dello Zaccheria e sulla passione rossonera, tanti eventi musicali e teatrali, con un occhio particolare per il bravissimo Santino Caravella.
Foggia che tifa, canta e sorride. È veramente un’altra Foggia, lontana e diversa da quella che spesso, troppo spesso, occupa le pagine di cronaca nera dei giornali. Ma la sfida di civiltà, di futuro che attende Foggia ed i foggiani va affrontata dando corpo e spessore a quelli che non s’arrendono, che credono nella possibilità di voltare pagina, e riscattarsi.
Bravo, Potito.
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