La conferenza stampa tenuta a Palazzo di Città dai vertici di Rete Ferroviaria Italiana e dal sindaco di Foggia ha messo diversi punti fermi nella vicenda della linea ferroviaria ad alta capacità, Napoli-Foggia-Bari, del ruolo che in essa avrà il nodo ferroviario di Foggia e della seconda stazione del capoluogo dauno, ufficialmente battezzata Foggia Sud.
Il primo punto fermo è quello non espresso ufficialmente, ma attorno al quale ruotava un po’ tutta la vicenda della seconda stazione e le polemiche sorte circa l’utilità dell’opera.
L’attuale stazione di Foggia verrà bypassata dalla linea ad alta capacità, com’era apparso chiaro fin dall’inizio della discussione e della presentazione del primo progetto.
Il negoziato a suo tempo avviato con l’azienda ferroviaria per scongiurare il by pass non aveva prodotto altro che la generica dichiarazione che il “baffo” sarebbe stato utilizzato “prevalentemente” per il traffico merci. “Prevalentemente”, appunto. Proprio questo avverbio – all’epoca salutato come una “vittoria del territorio” – ha invece aperto di fatto la prospettiva dell’utilizzazione del raccordo anche per il traffico passeggeri: cosa che si è puntualmente verificata con il Frecciargento no stop Bari-Roma.
I diversi sit in, gli ordini del giorno, le manifestazioni di protesta non sono riusciti ad incrinare nemmeno un po’ il granitico orientamento di Rfi e meno male che strada facendo il “baffo” si è sensibilmente avvicinato alla città. Dalla localizzazione iniziale a Cervaro (circa 15km) si è passati a quella attuale (che dista 5 km dal centro), rimettendo in funzione una vecchia bretella e rendendo l’ipotesi della seconda stazione, se non altro, più digeribile.
Sta di fatto che, con la ribadita volontà di Rfi di utilizzare quella bretella quale raccordo alla linea ad alta capacità, la seconda stazione era divenuta per Foggia la sola possibilità di restare agganciata all’alta capacità.
Ogni altro ragionamento è puramente accademico.
Il secondo punto fermo è che l’attuale stazione non verrà penalizzata dal by pass. Anzi. Le dichiarazioni rilasciate dai vertici di Rfi sembrano preludere a un rilancio del polo ferroviario foggiano. Dopo decenni di penalizzazioni ai danni di Foggia, il management aziendale sembra essersi finalmente accorto che la geografia non è una opinione.
Le dichiarazioni rilasciate nel corso della conferenza stampa dal responsabile della Direzione Investimenti per il Sud di Rdi, Roberto Pagone sono più che rassicuranti: “Nei prossimi 4 anni Foggia assumerà una funzione decisiva nella nostra rete infrastrutturale. Con riferimento al Corridoio 5 della rete TEN-T a Foggia è assegnata una funzione di collegamento decisiva che ne farà uno snodo di straordinaria importanza per l’intero Mezzogiorno. Entro quattro anni Foggia sarà collegata a Napoli in poco più di un’ora e vedrà una velocizzazione delle corse sulla tratta adriatica, oltre che avere la possibilità di essere crocevia anche per i collegamenti verso e da Potenza. Le infrastrutture che stiamo realizzando servono a connettere il territorio, creando le condizioni per un aumento del volume del traffico di passeggeri e merci su ferro”.
L’investimento complessivo previsto, di 50 milioni, sarà devoluto in misura maggiore (30 milioni) proprio al potenziamento infrastrutturale e tecnologico della stazione centrale (20 milioni, invece, il costo di Foggia Sud).
Terzo, ed ultimo, punto fermo è che l’orientamento di Rfi premia gli sforzi di quanti avevano cercato di costruire attorno alla questione della seconda stazione una prospettiva più complessiva. A livello istituzionale, l’assessore comunale all’urbanistica, Francesco D’Emilio, che ha condotto la delicata trattativa con Rfi e ha inserito la seconda stazione nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile presentato al consiglio assieme al suo collega Claudio Amorese, e il consigliere comunale e provinciale, Pasquale Cataneo, promotore in entrambi i consessi di una mozione (approvata) che inserisce la seconda stazione in un contesto avanzato di modalità. Ma non va dimenticato il ruolo svolto dalla società civile e, in particolare, dal Comitato Un Baffo per Foggia coordinato da Luigi Augelli, che è stato il primo a intravedere nella seconda stazione l’ultima spiaggia per evitare il definitivo ridimensionamento del polo ferroviario Foggia.
Dopo diverse assemblee popolari, Augelli e il Comitato avevano formalmente incontrato Rfi nello scorso mese di giugno (nella persona dell’ing. Ciro Napoli, responsabile del progetto della seconda stazione) ricevendo ampie rassicurazioni sull’iter dell’opera, che sembra aver imboccato la dirittura d’arrivo.
La speranza è che, dopo tante polemiche, adesso si possa avviare una riflessione condivisa attorno a uno dei più grandi investimenti che Foggia sia riuscita ad intercettare, dopo molti anni a questa parte.
In tal senso, il sindaco Landella ha annunciato che incontrerà i sindacati (Cgil, Cisl e Uil sono contrarie alla realizzazione dell’opera, mentre è d’accordo la Fast Confsal) per avviare un confronto e sensibilizzare quanti sono contrari sull’opportunità che la seconda stazione rappresenta per la città.
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Sono contrario alla seconda stazione , perché sposta il baricentro della città, che contiene.storia e monumenti a favore di una periferia povera di prospettive. Caso Provincia docet!
Caro Geppe,
il primo a scrivere della opportunità della seconda stazione, fino a prova scritta contraria, sono stato io, Concilio Vincenzo.
Nella mia idea progetto del 29 luglio 2019 l’avevo collocata a Cervaro ove era previsto un bypass di 6 Km con la Stazione Foggia INcoronata (vedi il link al mio blog http://foggiacicala.blogspot.com/search/label/Aeroporto%20di%20Foggia).
Sono stato il primo anche a prevedere la necessità di un collegamento tra la seconda stazione AV AC Bari Napoli e l’aeroporto Gino Lisa.
Nella mia idea progetto individuavo anche una fermata in Fiera alle spalle del Centro Direzionale.
Non ci guadagno niente ma almeno vorrei che tale merito fosse riconosciuto.
Di ciò avevo pubblicamente parlato durante un’assemblea popolare del comitato “Un baffo per Foggia” dove nessuno ebbe da ridire, neppure Augelli.
Inoltre, di ciò avevo parlato anche a Pasquale Cataneo al quale avevo passato un progetto completo di linea metropolitana leggera della Università di Siena oltre che della fermata in Fiera che lui ha giustamente inserito in un piano globale della intermodalità sottoscritto dal Consiglio Comunale.
Mi soffermo ancora sulla seconda stazione per dire che non può e non deve essere una “fermata” e che due binari sono insufficienti perché ad essa deve far capo il treno metropolitano per il Gino Lisa che deve mettere in collegamento quest’ultimo, la Stazione AV AC con la Stazione Centrale passando per la FIera, fino alla Stazione Foggia Incoronata.
Inoltre, la Stazione Foggia Incoronata deve diventare stazione metropolitana e hub intermodale che deve sevìrvire anche il casello autostradale.
In pratica, il treno metropolitano deve viaggiare sulle linee RFI che ci devono essere concesse in comodato d’uso, tra la Stazione Foggia Incoronata, la Stazione Centrale, la FIera, la stazione AV AC che dovrebbe essere denominata Foggia San Lorenzo e non Foggia Sud e infine l’Aeroporto Gino Lisa.
La linea RFI deve diventare con il comodato d’uso, una linea metropolitana cittadina che collegherebbe 4 nodi intermodali: Foggia Incoronata, Foggia Centrale, la Fiera, Foggia San Lorenzo e il Gino Lisa.
Ognuno di questi nodi deve essere dotato di un Terminal per i pullman che provengono dalla provincia così da limitare il loro accesso al centro cittadino.
Il traccordo che si creerà con l’Orbitale permetterà loro di accedere ai diversi nodi.
E’ insufficiente accontentarsi della seconda stazione ma occorre avere da RFI molto di più in compensazione per il bypass della Stazione Centrale. Da questo punto di vista appare chiara la limitata previdenza e lungimiranza della politica locale.
Con RFI occore trattare per avere molto di più:
1. il comodato d’uso delle linee rtra Foggia Incoronata, la Stazione Centrale, la Stazione San Lorenzo (il cui nome lo dobbaio dare noi e non RFI).
2. gli investimenti sulle tre stazioni (Foggia Incoronata che deve diventare nodo intermodale e stazione metropolitana); la Stazione Centrale sulla quale leggo che sono previsti 30 milioni) e infine sulla “fermata” AV AC che deve diventare una vera stazione con almeno 4 binari per permettere il raccordo con l’Aeroporto Gino Lisa e la sosta del tremo metropolitano).
Non dimentichiamo che all’interno del Piano per il Sud di RFI, era budgettato un bypass a Cervaro con un investimento di 100 milioni di cui non si sa più niente.
Nel mio pubblico intervento alla Biblioteca Provinciale avevo detto a tutti che occorreva volare alto e chiedere di più o almeno prevedere un nuovo ponte in corso del Mezzogiorno che darebbe maggior valore alla Stazione San Lorenzo e abbattere un vecchio ponte del quale a più riprese si era lamentato un problema strutturale…
Concludo ma solo per questa lettera…
“Chi si accontenta gode” recita un adagio ma se lo si prende alla lettera si ha non il rischio
ma la certezza di tradire se stessi.
Rettifica al mio commento: erroneamente ho riportato per problemi di digitazione l’anno 2019 anziché 2009 come è indicato nel mio blog del quale ho fornito l’indirizzo Web.
Cordiali saluti
Foggiani non fatevi infinocchiare. Il sostanziale by pass chiesto e ottenuto dai baresi va venduto con adeguate compensazioni. La seconda stazione a questo punto va pretesa e pienamente integrata nel tessuto urbano. Sono pienamente d’accordo col precedente intervento soprattutto quando si chiede una forte integrazione con l’aeroporto. Da cittadino lucano mi sento molto coinvolto poiché con un intervento mirato e ben integrato il Gino Lisa diventerebbe il naturale scalo di riferimento di una provincia (Potenza) attualmente tagliata fuori da qualsiasi collegamento decente. Non siamo timidi nel richiedere, pretendiamo, osiamo, non accontentiamoci. stazione e il sostanziale bypass sono accettabili solo