Tra le cose più belle che il 2018 lascia in eredità a me, e spero anche a tanti amici e lettori di Lettere Meridiane, c’è Cinema al Parco, la rassegna cinematografica dedicata alla memoria di don Paolo Cicolella, che l’estate scorsa ci ha appassionato, emozionato e commosso nell’arena di Parco San Felice.
Gli auguri di buon anno non possono che essere, di conseguenza, cinefili. Vi auguro, cari amici e lettori, soprattutto di sognare, di saper sognare. Perché alla fine, poco conta se i sogni si realizzano o meno: si estingue solo chi rifiuta di volare. E per volare non devi necessariamente prendere l’aereo. A volte basta un film o un libro.
Eccovi dunque la più bella sequenza cinematografica di sempre che racconti il cenone di San Silvestro. Giudizio azzardato? Non credo. Perché ad interpretarla è niente meno che Charlie Chaplin, ne The gold rush (La febbre dell’oro), una pellicola che andrebbe proposta nelle scuole come emblema e inno del cinema.
È la celebre “danza dei panini”. Non voglio raccontarvela perché non mi piace spoilerare i film. Però un’istruzione per l’uso s’impone: c’è dentro tutto il senso del cinema come fabbrica dei sogni, e l’esaltazione della sua splendida, irrevocabile dimensione di creatività ed artigianato.
Uno che riguardo al cinema la pensava così era don Paolo Cicolella, a lui che lassù se la starà ridendo con Charlot, è dedicata questa sequenza. Auguri.
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