Di tutto avrebbe bisogno l’Abbazia di Santa Maria di Kàlena, a Peschici, da anni al centro dell’appassionato impegno di associazioni e cittadini che ne chiedono il restauro, fuorché di essere confusa in rete, con altre abbazie, per giunta in piena attività.
Invece inaspettatamente succede e su un sito, come Paesi on Line, nato proprio allo scopo di consentire all’Italia minore dei mille campanili di affacciarsi in rete, con dati direttamente proposti o controllati dalla comunità locale interessata. E quindi presumibilmente corretti. Ma per Kalena non è stato così.
Chissà chi ha sbagliato, nel caso di Peschici (sul sito c’è l’attribuzione ad una generica “redazione”). L’immagine che Paesi on line attribuisce a Santa Maria di Kàlena si riferisce, in realtà, all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore di Asciano, cittadina in provincia di Siena.
Speriamo in una sollecita correzione dello spiacevole errore. Tanto più che, proprio domani, 8 settembre, Santa Maria di Kàlena si appresta a vivere quello che potremmo definire come il giorno del ricordo e della speranza.
Nella giornata che il calendario liturgico dedica alla Natività della Beata Vergine, a Peschici era usanza recarsi in processione a Kàlena, una tradizione che si è spenta pressappoco negli anni Settanta del secolo scorso, ma che da qualche anno si sta tentando di ripristinare.
Ne ricorda il senso e ne annuncia il programma in una nota pubblicata sul suo profilo facebook Teresa Maria Rauzino, indomita presidente del Centro Studi Martella di Peschici, che si batte per il recupero e la restituzione all’uso pubblico dell’Abbazia (di proprietà privata).
“Non era una festa grande, ma tutti, grandi e piccoli, si recavano, nel pomeriggio dell’ 8 settembre, nel cuore della verde piana di Peschici dove sorgeva maestosa l’antichissima abbazia di Kàlena – scrive Teresa -. Un gioiello di architettura nel Gargano. Un luogo già allora semi-abbandonato, intorno al quale fiorivano leggende di briganti, di pirati turchi e di imperatori.
Che senso aveva questa festa? Rappresentava oltre al pellegrinaggio, il mangiare insieme, l’assaporare i cibi rituali (le noci nuove, ancora nere del mallo fresco), il rinsaldare vecchi legami sociali e il formarsi di nuovi.”
L’idea di riprendere l’antica tradizione venne lanciata agli inizi del Duemila, durante un convegno promosso dal Centro Studi Martella per salvare Kalena, da Annamaria Tripputi, storica delle tradizioni popolari pugliesi, che si soffermò sulla sua importanza identitaria. “Ripristinare la festa della Madonna di Kàlena, che in passato era stata un appuntamento ciclico, un punto di riferimento importante per la comunità, non era solo possibile, ma necessario – argomenta la Rauzino-. Non si trattava di un falso, come certi cortei “storici” avulsi da ogni contesto tradizionale, ma di un recupero di forme ed espressioni devozionali ancora vive nell’immaginario collettivo.”
L’appuntamento è per le 17.30 dell’8 settembre nella Chiesa Madre di Peschici, dove verrà celebrata la Messa. Quindi i fedeli si recheranno in processione, accompagnati dal gonfalone municipale e dalla banda cittadina, all’Abbazia dove verrà recitato il rosario.
Un momento importante di consapevolezza da parte della comunità peschierana.
“Kàlena è divenuta, in tutti questi anni, “l’emblema” della disattenzione verso i “luoghi del cuore” che, specie nella montagna Sacra, cadono letteralmente a pezzi, nell’indifferenza e disattenzione degli Enti preposti alla loro tutela – conclude Teresa Maria Rauzino -. Da anni sempre più “sgarrupata”, l’antica abbazia di Peschici rischia davvero di terminare la sua storia gloriosa, se non si bloccherà seriamente il suo inesorabile degrado. La speranza degli amanti di Kàlena è che questo gioiello dell’architettura pugliese possa rifulgere nel suo antico splendore e sia aperto tutto l’anno per la gioia di chi vorrà visitarlo!”
Una speranza condivisa da tutti i pugliesi e i meridionali che pensano che il futuro sarà tanto migliore, quanto più verranno recuperate e vissute con orgoglio le tracce della identità collettiva.
[Domani, in occasione della festa, Lettere Meridiane regalerà ad amici e lettori l’immagina acquerellata dell’Abbazia di Kalena e degli altri luoghi di culto in cui si festeggia, l’8 settembre, la Madonna.]
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