La gioia di Cicerelli dopo il gol del 4-0. |
Lo Zaccheria tempio del calcio. Come Wembley. Domenica sera sul rettangolo verde di viale Ofanto è andata in scena una partita come se ne vedono poche in Italia: 6 gol, 31 tiri di cui 18 in porta, squadre che non si sono risparmiate ed hanno ampiamente soddisfatto i circa 13.000 tifosi paganti.
Uno spettacolo senza se e senza ma, che ha permesso ai satanelli di festeggiare con una vittoria la prima partita del campionato e di dare una consistente sforbiciata alla penalizzazione di otto punti che devono scontare per la vicenda dei pagamenti in nero delle passate stagioni.
Difficile dire possa arrivare questa squadra, ma bisogna scavare nella memoria per ricordarsi di un Foggia tanto bello, rutilante, e capace di produrre un gioco tanto moderno. Diciamolo sottovoce: per impeto, per capacità di occupare tutte le zone del campo, e soprattutto per le frequenti scorribande dei difensori che non offrivano punti di riferimento agli avversari, il Foggia di ieri sera ha ricordato più quello di Zeman che non quelli, pur belli ed entusiasmanti, di Stroppa e di De Zerbi.
Sono bastati novanta minuti a Gianluca Grassadonia per conquistare il cuore dei tifosi foggiani dopo i mugugni del precampionato e della partita di Coppitalia.
E pensare che il mister era stato costretto a schierare una formazione d’emergenza, con ben sette titolari assenti, cui si era aggiunto nelle ultime ore Zambelli. Ad essere falcidiata soprattutto la prima linea, con tutti i titolari del tridente dei sogni confezionato da Nember (Mazzeo, Galano, Iemmello) costretti a disertare la partita.
Assenti gli attaccanti titolari (ma hanno fatto vedere ottime cose Gori e Chiaretti) ci hanno pensato i difensori a fare la differenza: sono andati in gol nell’ordine Camporese, Loiacono che ha nobilitato nel migliore dei modi la fascia di capitano e Tonucci. Il solo attaccante a mettere la firma allo splendido poker confezionato dai satanelli è stato Emanuele Cicerelli, giunto in prestito dalla Salernitana ma manfredoniano doc.
Su due dei quattro gol c’è lo zampino di Kragl, che Grassadonia ha schierato come laterale di sinistra a centrocampo: una prova come sempre devastante e non solo. La costanza con cui il calciatore tedesco veniva cercato dai compagni, il suo farsi trovare sempre pronto sulla linea di passaggio, ne fanno l’uomo chiave del Foggia, il punto di riferimento della formazione.
Sul quattro a zero la sfida sembrava bella e chiusa, ma gli ospiti hanno accorciato le distanze, grazie ad un’incertezza del portiere Bizzarri e ad una sfortunata deviazione di Martinelli. Nulla di che, ma l’ha presa male Grassadonia, che ha vibratamente protestato perché il quarto uomo ritardava la sostituzione dell’infortunato Tonucci, beccandosi l’espulsione.
Ha avuto ragione Giovannino Stroppa quando ha indicato in Grassadonia il tecnico più idoneo a proseguire e consolidare il suo progetto sportivo: il tecnico salernitano ha apportato qualche cambio al 3-5-2 del Foggia dello scorso campionato. In avanti gioca a tre (o se preferite 2 + 1) il centrocampo si schiera indifferentemente a tre o a quattro, ma il tutto è sostenuto da un pressing intenso sui portatori di palla avversaria e sul costante raddoppio delle marcature.
Gli uomini per giocare con questo modulo – bello, spettacolare ma fisicamente dispendioso – Grassadonia ce li ha ampiamente. L’impressione è che quest’anno sarà difficile distinguere tra titolari e riserve, soprattutto per quanto riguarda il centrocampo e l’attacco.
A proposito di centrocampo, ha destato un’ottima impressione anche Marco Carraro, il talentuoso regista di scuola Inter che Zeman ha voluto l’anno scorso al Pescara. Il Foggia lo ha preso in prestito dall’Atalanta, che l’aveva comprato a luglio a titolo definitivo dall’Inter: suo l’assist che ha mandato in gol Cicerelli.
Lo score statistico della partita è completato da altri dati significativi: 60 a 40 il possesso palla a favore dei satanelli, che marcano uno score migliore anche sotto il profilo dei tiri: 16 a 15 per i padroni di casa, 10 quelli nello specchio della porta per il Foggia, 8 per gli ospiti. Il tabellino descrive un Foggia virtuoso anche sotto il profilo disciplinare. Solo 8 i falli commessi, a fronte dei ben 18 degli emiliani.
In equilibrio i dati che si riferiscono alle palle perse (33 dal Foggia, 21 dal Carpi) e a quelle recuperate, 22 a 19 per il Foggia.
Domenica c’è già uno di quegli appuntamenti da far tremare i polsi. Difficile trasferta nella tana del Crotone allenato da Stroppa, che ieri ha perso malamente per 3 a 0 sul campo del Cittadella.
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Come al solito. Cicerelli non è foggiano ma manfredoniano doc.
Adesso Inserra farà un altra polemica ma ad onor del vero è così. Cicerelli è manfredoniano doc.
Attenzione, hanno fatto diventare foggiano anche Emanuele Cicerelli. Dire sipontino, manfredoniano, dauno, pugliese, suonava male. È diventato non solo foggiano ma addirittura foggiano doc.
Ho provveduto alla correzione, così come segnalato dall'anonimo lettore. Cicerelli è manfredoniano doc. L'errata informazione era stata desunta dal Corriere dello Sport.
INSERRA MA PERCHÉ NON LO BANNA STO DEFICIENTE ADI MANFREDONIA CHE HA LETTERALMENTE SCOCCIATO?
Dado Cabali, il suo livello indefinibile lo definisce lei stesso in quello che scrive. Chi ha postato quel commento si è trovato a leggere un dato inesatto e conoscendo Emanuele Cicerelli ha provveduto a far notare l'errore.
Dire che il suo intervento faccia piangere, per la pochezza e la mancanza di modi che emerge, è riduttivo. Bannare una persona che fa notare un dato di fatto, poi qui chi ha usato termini inappropriati è lei, quindi chissà chi è il deficiente. Qui per correttezza doveva essere il suo commento ad essere bannato visto quello che scrive. Poi in un altra occasione ci piega su cosa si è SCOCCIATO visto che è stato postato un solo ed unico commento da parte mia. se questi sono i personaggi che commentano questa sarà la prima ed ultima volta che commento per questo sito. Evidentemente, in qualche altra occasione qualche manfredoniano avrà detto qualcosa che non ha condiviso. Strano che si infuochi così tanto, si rilassi e impari un po' di modi.
Chi modera dovrebbe evitare che tipi come Dado Cabali lascino certi commenti. Cicerelli è di Manfredonia ma se qualcuno lo fa notare il signor Dado ci rimane male e offende. Roba da pazzi!
Dado Cabali, alias Danilo Cavaliere, è un particolare tipo di leone da tastiera. Di quelle persone che su Facebook commentano un articolo scrivendo……..baresi infami ladri di merda…….e poi chiedono di bannare chi scrive che nell'articolo ci sta un errore e che un giocatore è di Manfredonia. Mi meraviglio che non abbiano bannato lui, che è l'unico a essere scorretto. Ma domani sarà di nuovo su Facebook a lanciare qualche epiteto contro i baresi.
A chi ha fatto notare l'errore dico: la prossima volta non lo fare perché qualcuno si offende se dici che il giocatore è di Manfredonia.
L'errore può succedere ma non vedo così ci sia di male a farlo notare!
Cristian, un amico di Emanuele