Lettl e Manfredonia, un amore che dura

Gli amori veri non finiscono mai. Travalicano il tempo, soprattutto se a suggellarli c’è la Bellezza. La passione che legò a Manfredonia il grande artista tedesco Wolfgang Lettl a Manfredonia, che vi si ritagliò un’oasi di creatività e serenità, ha avvolto e contagiato suo figlio Florian, che assieme a sua moglie ed ai suoi figli, continua a trascorrere le vacanze estive a Manfredonia, in quell’oasi di Sciale degli Zingari.

Figlio d’arte,  Florian: scultore ma anche raffinato critico ed esteta. Si deve a lui la mostra Manfredonia mia amata, che l’anno scorso offrì per la prima volta in Italia una esauriente retrospettiva della produzione artistica di Wolfgang Lettl, con particolare riferimento alle opere realizzate nelle sue vacanze sipontine, che durarono decenni.
La mostra – che con oltre tremila presenza registrò un clamoroso successo di critica e di pubblico – ha segnato l’inizio di un nuovo corso nelle relazioni tra la famiglia Lettl e Manfredonia, o se preferite il logico, inevitabile coronamento di un innamoramento sbocciato tanti anni fa, e sempre più destinato a trasmettersi di generazione in generazione.
Florian Lettl ha offerto in comodato gratuito alla città di Manfredonia una sua scultura a Manfredonia  che, ubicata in un luogo strategico (il pezzo di lungomare conosciuto come “La rotonda”, tra l’Acqua di Cristo e l’inizio dell’arenile dei lidi balneari), verrà inaugurata domani. Non si tratta di un’opera qualunque, perché Florian l’ha realizzata da un disegno del padre Wolfgang, ed è dunque fortemente rappresentativa del legame forte, profonde, indissolubile che unisce Wolfgang e Florian Lettl alla “loro” Manfredonia.
“Un dono straordinario per la nostra città” – commenta il sindaco, Angelo Riccardi, sottolineando “come si Manfredonia si sia innamoratosi Wolfgang Lettl e, di riflesso, suo figlio Florian. Una comunità, la nostra, amata da questi autentici ambasciatori artistici di Manfredonia nel mondo e che vuole rendere omaggio allo scomparso pittore surrealista tedesco, nell’anno che coincide con il centenario della sua nascita, anche attraverso la scultura che unisce idealmente padre e figlio”.
L’opera sarà letteramente abbracciata dallo spettacolo mozzafiato , della città e delle montagne che quasi la cingono, e quella del mare e delle terre oltre il blu del mare, una veduta tra le più suggestive ed affascinanti del Gargano. La proposta progettuale e la scelta della location si devono all’ing. Luigi Telera.
L’opera di Florian Lettl è intitolata ‘Gipfeltreffen’,  ha un peso tra i 600 e i 700 chili, è alta 265 cm, larga 330 cm, profonda 90 cm ed è stata eseguita nel 2004, riproducendo il quadro omonimo realizzato da Wolfgang Lettl nel 1991. Un primo esemplare dell’opera è stato creato per il museo di Augsburg (città natia dei Lettl), un secondo per il museo di Lindau: quest’ultimo è lo stesso che sta prendendo la strada che, dalla sponda settentrionale del lago di Costanza, lo condurrà a Manfredonia.
Così Florian racconta la sua scultura: “Il vertice è il punto più alto di una montagna e offre un possibile stazionamento per una sola persona, l’altra deve rimanere più in basso. Cosa succede, allora, quando due persone con lo stesso peso si spostano verso la cima, da direzioni diverse e nello stesso momento? Si piega la testa sotto il carico, in modo che non si veda l’altro ma solo i propri piedi; ciò è possibile solo per un pò. Se ci si avvicina molto si ‘scheggia’ o si rompe con un grande rumore, a seconda che si ‘accetti’ un incontro al vertice o meno. Questo emozionante momento, che si verifica sempre nelle nostre vite private, così come nella vita politica, mi ha affascinato e spinto alla rappresentazione artistica”.
Wolfgang Lettl scoprì Manfredonia per caso. Amava l’Italia e desiderava costruirsi una villetta in un posto asciutto, dove piovesse poco. Trovò su un giornale tedesco una inserzione che pubblicizzava la vendita di un terreno edificabile agli Sciali, vicino Siponto. S’informò sul clima e concluse che quel terreno andava benissimo per lui e la sua famiglia.
Quando arrivò in Puglia, restò letteralmente folgorato dalla luce impareggiabile, assoluta della città sipontina. La casa aveva le pareti spoglie, così prese a dipingere paesaggi marini ed agresti, cambiando perfino la sua cifra stilistica. Affermato surrealista, dedicò ai paesaggi sipontini decine di opere impressioniste: il solo stile – sosteneva – in grado di rappresentare quella luce, quei colori, quei paesaggi.
Da quel lontano 1972, ogni anno, ogni estate, Lettl sarebbe tornato a Manfredonia fino alla conclusione della sua esistenza terrena. Adesso tocca a suo figlio Florian.
Quel che conta, è che l’amore continui…

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Lettl e Manfredonia, un amore che dura

  1. Manfredonia ha sempre avuto un grosso problema, è stata amministrata male. Con Riccardi è giunta la fine. Quella che doveva essere la città di riferimento per il Gargano è stata ridotta come è oggi. Un peccato per una città che ha mille risorse. Non capisco come facciano tanti foggiani che si recano nella città garganica durante il fine settimana a dire che Manfredonia sia una città ben amministrata. Forse conoscere una città con gli del forestiero non è come viverci. Da Monte Sant'Angelo ci vado spesso essendo la città più vicina ma mi dipiace trovarla com'è oggi. Manfredonia, torna anzi comincia ad essere la città che puoi essere. Lo capissero anche i politici.

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