Cinema sul vino, e vino al cinema. Questo l’originale esperimento che verrà ospitato giovedì 6 settembre alle 21 nell’Arena di Parco San Felice. D’Estate D’Autore, la rassegna cinematografica dedicata alla memoria del compianto don Paolo Cicolella, decano degli esercenti cinematografici pugliesi, ospita il terzo ed ultimo film del miniciclo dedicato al Cinema diVino: la proiezione di Ritorno in Borgogna – inizialmente prevista per lunedì 27 agosto e poi rinviata per il maltempo – sarà accompagnata dalla degustazione di vino Aglianico offerto dalla Cantina Gallo di Ascoli Satriano.
Un originale e promettente gemellaggio, tra il vin de Bourgogne che è forse il più famoso del mondo (trae origini da due vitigni come il Pinot Nero e lo Chardonnay, che dalla Francia si sono poi diffusi dappertutto) e un vino particolarmente radicato nel Mezzogiorno, come l’Aglianico che presso l’Azienda Gallo viene prodotto con i metodi antichi della tradizione enologica, di cui Potito Gallo, fondatore dell’azienda, è stato un antesignano in Puglia.
A celebrare l’incontro tra due storie così diverse, ma in fondo così simili, Ritorno in Borgogna, un film di Cédric Klapisch, che racconta una storia di attaccamento alla terra e al vino, ma anche di rapporti tra generazioni diverse, legate dallo stesso amore per la terra.
Il “ritorno” è quello che si trova costretto a fare Jean, che dieci prima aveva lasciato la famiglia, proprietaria di un grande vigneto a Meursault in Borgogna, per girare il mondo. A causa della malattia terminale del padre, decide di lasciare temporaneamente l’Australia, dove vive con la moglie e il figlio, per tornare a casa e riunirsi con la sorella Juliette e il fratello Jérémie. Ma la morte del padre poco prima dell’inizio della vendemmia ricopre i fratelli di nuove responsabilità, tra le quali la ricerca di una grossa somma di denaro con la quale pagare le tasse di successione. Al ritmo del susseguirsi delle stagioni, i tre giovani adulti riscoprono e reinventano i legami familiari, uniti dalla passione per il vino, perché “è lavorando la terra e prendendosene cura, che si comincia a sentire che ci appartiene”.
E dietro il il film c’è proprio una storia di rapporti familiari, di legami tra padre e figlio.
“Per me, il vino è mio padre – racconta Cédric Klapisch -. Conosco il vino attraverso mio padre – che praticamente non beve altro che vino della Borgogna. Quando iniziai a bere (attorno ai 17-18 anni) mi fece assaggiare il suo vino. Grazie a lui ho imparato ad apprezzarlo. Fino a poco tempo fa, portava me e le mie sorelle alle degustazioni nei vigneti della Borgogna. Era una sorta di rituale, una volta ogni due anni circa. Quando avevo ventitré anni e studiavo a New York, lavoravo come cameriere in un ristorante francese. Eravamo circa quindici tra camerieri e cameriere, ma capii di essere l’unico che sapeva come consigliare un vino. I miei colleghi americani mi chiedevano “Come fai a distinguere un Cote du Rhone e un Bordeaux?” Ho capito in quel momento che il vino ha una propria cultura. In letteratura si può dire che è necessario leggere molto per distinguere un autore dall’altro. Con il vino, uno deve bere molto per capire le differenze tra le varie regioni e i loro diversi sapori.
Sono cosciente del fatto che sia stato mio padre a trasmettermi la cultura del vino e questo interesse per la Borgogna. Per questo ho sempre associato il vino all’idea della trasmissione. Ho intuito che il motivo che mi avrebbe spinto a fare un film sul vino sarebbe stata la voglia di parlare della famiglia.”
I tre fratelli sono interpretati da Pio Marmaï (Jean), Ana Girardot (Juliette) e Franҫois Civil (Jérémie), Eric Caravaca è il padre.
Inizio ore 21.00, ingresso tre euro. Qui sotto il trailer.
D’Estate D’Autore è promossa da Parcocittà, Laltrocinema, Circuito Cinema Cicolella, Apulia Felix, Cinemafelix e Lettere Meridiane, con il patrocinio di Apulia Film Commission e dell’assessorato alla cultura del Comune di Foggia.
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