Non si può ragionare consapevolmente del futuro di un territorio, se non si riflette anche sul suo passato, sulla sua storia. A questa idea si è ispirata la relazione svolta da Geppe Inserra, intervenuto ai lavori quale direttore di Lettere Meridiane, al qualificato dibattito che si è svolto negli scorsi giorni a Parcocittà sul futuro di Foggia e della Capitanata, con particolare riferimento al Pug di cui il capoluogo si sta dotando (potete leggerne qui il resoconto). Di seguito il testo della relazione di Inserra.
Il destino delle terre di frontiera come Foggia, il Tavoliere, la Capitanata è di far incontrare storia e geografia con esiti spesso sorprendenti. A volte è una delizia, nel senso che propizia opportunità di crescita economica e civile, altre volte è una croce, perché porta distruzione e morte.
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Nonostante la lunghezza e la grande quantità di spunti, devo dire che trovo questo intervento poco condivisibile, per quanto mi riguarda. Basti pensare che si fa riferimento l'autostrada per Napoli, più che giusto che si pensasse alla soluzione Canosa-Cerignola, come è stato fatto. Far passare l'autostrada a Foggia starebbe significato sì penalizzare il barese e tutto il resto della Regione Puglia, che vi ricordo non è percorsa dalle autostrade. Ho come la sensazione che le analisi che portare avanti sono particolarmente articolate ma difficilmente riescono a centrare punti credibili. Credo che uno dei problemi principali e più sottovalutati sia nel fatto che la provincia di Foggia non sia una provincia ma un'area vasta che la geografia ha voluto caratterizzata da territori molto diversi tra loro. Una soluzione sarebbe stata quella di creare autonomie amministrative intelligenti, non i soliti sforna-poltrone politiche ma circondari paragonabili alle piccole province nate negli anni. Realtà che dovevano e potevano diventare più che l'ennesima entità del carrozzone amministrativo all'italiana, una soluzione per i territori in questione.
Inserra, persona sicuramente stimabile, fa spesso analisi che francamente non riesco proprio a concepire. Di quale area metropolitana vuole parlare se il territorio della provincia di Foggia è il contrario, per definizione, di un'area metropolitana. È un area vasta fatta di realtà molto lontane tra loro, tra le quali emergono 5 realtà urbane di accertamento demigrafico. Per non parlare della densità provinciale. Tutto siamo fuorché una realtà che si sarebbe potuta pensare come tipicamente metropolitana.
Noto, ancora una volta, una tendenza all'andare a cercare sempre e comunque responsabilità legate alla regione, vorrei sottolineare a tal proposito che 1,5 milioni di abitanti della provincia di Bari sono una cifra assai più considerevole dei circa 600.000 della provincia di Foggia, sembra che lo dimentichiate, basta guerre tra poveri, tra pugliesi, tra meridionali.
Ci siamo mai posti la domanda se il limite della crescita di quest'area vasta non sia stato determinato proprio dal suo rappresentare un unica realtà amministrativa provinciale pur non essendolo, CHIARAMENTE??? Ce lo dice la storia i 3 capoluoghi avuti in età moderna, i circondari che dividevano il territorio in più aree più compatte, il timido tentativo garganico di autonomia, il trasferimento del basso tavoliere orientale alla Bat, senza dimenticare i comuni di confine che negli anni hanno valutato passaggi ad province, neanche le stesse talaltro.
Secondo me occorrerebbe pensare anche a questo tipo di analisi ovvero al fatto che un limite per questo territorio di area vasta sia stato rappresentato proprio dalla forzatura amministrativa di unire sotto un unica provincia, """più province""".
BUONA SERATA
Gaetano
Finalmente, erano passati troppi giorni senza articoli su regione e baresi, ci stavamo preoccupando
Per la felicità di quei pochi fedelissimi che poi su fb lasciano commenti che sono tutto un programma al post dell'articolo.
Serena domenica a tutti voi
Mah…….
Ovviamente Bari e i baresi non potevano mancare in un articolo del direttore. Fissazione
######## di Foggia che usa il Gargano solo a proprio comodo dimenticandolo nelle scelte sanitarie, non ne parlate?
Quanto ci sarebbe da dire sull'Asl ma capisco che con i prosciutti sugli occhi siete troppo impegnati a parlare di altro, regione matrigna o provincia matrigna? Qualcuno si permette il lusso di parlare di attenzioni spostate solo sul Gargano, forse vivono sulla Luna.
A Manfredonia l asl non mosse un solo dito per preservare il reparto di ostetricia, che era un punto di rierimento per noi viestane. E lì si partoriva senza provlemi, il reparto era in pieno stato di salute. Poi Elena Gentile e Manfrini dell'asl fg hanno fatto chiudere tutto senza lasciar prevalere il buon senso e il rispetto del cittadino e del territorio. Poi sto giornale parla sempre dei baresi ladroni, ma fateci il piacere. Capisco chi da noi, io per prima, si è battuto per la provincia Gargano. Non voglio neanche ricordare la superficialità della asl foggiana nelle persone di certi direttori degli scorsi anni.
L'enorme superficie del territorio provinciale e il fatto che il capoluogo probabilmente non riesca a fare da 'riassunto' credo abbiano giocato il loro ruolo. Ma questo blog difficilmente arriverà mai a mettere in discussione questo, il capoluogo, in questa provincia più che in qualsiasi altra, deve trovare il modo per riscoprire la propria identità, che non è quella della provincia. Ogni qual volta qualcuno ha osato dirlo vi siete scagliati civilmente contro additando questa 'verità' come espressione di divisione e campanilismo, quando al contrario è invece una riflessione interessante. Sempre a far rifrimento ai baresi, anche se in Regione siedono amministratori di tutte le province, mai letta su questo blog una riflessione che puntasse a capire se il problema possa essere in primis nell'istituzione amministrativa provinciale. Tolti pochi temi, anche nella stessa regione difficilmente i consiglieri della nostra provincia hanno saputo unirsi, è vero che questo dipende da un limite delle nostre personalità politiche ma non è sempre così, spesso dipende dal fatto che se le esigenze dei terrotori della provincia sono molto diverse tra loro, risulterà difficile accomunare sempre e comunque i problemi, ad esempio, di Gargano e Subappennino. Sì tratta di esigenze diverse che spesso sfociano in una inevitabile mancanza di sistema, fermo restando che spesso si possa fare sistema anche in realtà molto vaste e complesse. Non è detto che una visione critica non la si possa muovere all'interno della realtà provinciale stessa. Non dimentichiamo che fu proprio un presidente della provincia di Foggia, Antonio Leone a promuovere la provincia del Gargano, intravedendo un limite anche nel fatto di ingabbiare un territorio complesso come il Gargano in una provincia già comolessa-Geppe Inserra questo non lo dirà mai. Speriamo comunque che il futuro ci riservi almeno rappresentanti di valore. La speranza non deve mai morire.
Vorrei dire che quando si parla di Foggia, delle vicissitudini e dello strano oblio delle sue genti, ebbene, l'errore che si commette è proprio questo…..attribuire le colpe alla gente comune, niente di più falso. Certe infauste decisioni e scellerati abbandoni, questo territorio, l'ha subito per merito e colpa delle classi dirigenti che si sono avvicendati e che hanno barbaramente espropriato la città d'ogni bene e prospettiva. Il comune cittadino non c'entra affatto in tutto questo. Prima Napoli che utilizzava Foggia a mo' di colonia( vedi i palazzi antichi ….tutti di proprietari che provenivano dal territorio campano) e vedi oggi gli espropri e le negazioni della regione puglia tutta concentrata nel capoluogo barese a negarci scampoli di crescita e futuro.Quindi mi chiedo cosa c'entrino tutte le altre visionarie attribuzioni di colpevolezza messe impropriamente sulle spalle della gente comune non lo capisco e non lo accetterò mai.