Prima di quel 28 maggio del 1943, i foggiani erano convinti che l’orrore della guerra li avrebbe risparmiati.
La vita della città e dei suoi cittadini, in quella fatidica giornata, cambiò improvvisamente.
Da allora, niente sarebbe stato più come prima.
Quel giorno, i foggiani si resero conto di un’amara realtà che fino ad allora avevano esorcizzato: non sarebbero rimasti immuni dai raid aerei degli alleati, così come qualcuno aveva ritenuto, sperando nella intercessione del sindaco di New York, Fiorello La Guardia, di origine foggiane.C’era un obiettivo più sinistro: quello di terrorizzare la popolazione civile.
Quel giorno, a Foggia faceva caldo. La sera al Teatro Flagella avrebbe dovuto avere inizio la stagione lirica con la rappresentazione del Rigoletto. L’allarme suonò alle 11.20 e non ci fu molto tempo per mettersi al riparo nei rifugi. L’attacco, praticamente incontrastato dai reparti della contraerea italo-tedesca, provocò seri danni all’aeroporto e allo stadio comunale.
Il bilancio fu pesante: 45 vittime civili, 11 soldati tedeschi uccisi e 61 feriti a Foggia. Morirono anche diversi prigionieri di guerra, che si trovavano in un campo nei pressi di Lucera. Le autorità del IX Corpo d’Armata che si occupavano della conta dei morti, indicarono in 300 il numero delle vittime di quella prima giornata.
Fu l’inizio di un incubo che durò per tutta l’estate.
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La storia deve lasciare insegnamenti, le guerre hanno sempre e solo portato alla distruzione umana.
Fiorello la Guardia,se non mi sbaglio, aveva origini cerignolane e non foggiane