Giuseppe Guiduccio, lo youtuber foggiano che spopola insegnando lo spagnolo (di Carlo Inserra)

Giuseppe Guiduccio: i numeri

YSoyPepe canale YouTube di Giuseppe Guiduccio: 13.199 iscritti

YouTube è una piattaforma di video sharing nata nel 2005. Nel 2006 è stata acquistata da Google per una cifra pari a 1,65 miliardi di dollari. Inizialmente nata con l’intento di permettere agli utenti di caricare e condividere video, per alcuni è diventata una vera e propria professione. È il caso degli youtuber, persone, solitamente giovani, che pubblicano contenuti multimediali sulla piattaforma e ne traggono profitto. Giuseppe Guiduccio è un ragazzo foggiano che vive in Spagna, ci aiuterà meglio a capire questo fenomeno. Lui ha iniziato da parecchio a realizzare video per la piattaforma, per quanto sia giovane, possiamo considerarlo un esperto e uno storico del mezzo.

Diciamo che il fenomeno degli youtuber è esploso da pochi anni a questa parte, ma tu sei stato uno dei primi: come ci sei arrivato, e come hai iniziato?

Io ho aperto il canale nel 2012, e inizialmente facevo i miei video in spagnolo.
In realtà, l’ho creato perché tutto il mondo parlava di YouTube, anche se era un fenomeno meno sviluppato rispetto ad adesso. Mi raccontavano che era un modo per parlare con altra gente, per conoscersi. Ho cominciato a fare video in cui parlavo spagnolo, perché, come puoi facilmente intuire, le occasioni per parlare spagnolo a Foggia con qualcuno, erano pari a zero.
Quindi l’ho usato per conoscere persone che parlassero spagnolo. Poi in seguito è sorto il fenomeno degli youtuber, come ruolo o professione.
Da quel momento ho cambiato la linea del canale, dcominciando a fare corsi di spagnolo ma in italiano.

Con gli anni è cresciuto il canale, se tu dovessi parlare delle ragioni di questo successo, a che lo attribuiresti?

Devo dire che all’inizio la crescita dei follower su YouTube è stata anche per me una sorpresa, non me lo aspettavo.
Anche perché ho trattato sempre un argomento di nicchia, pensavo di arrivare al massimo a 1000-2000 iscritti. Pensavo, a chi arriverò con questi video? Magari qualche studente universitario che voleva seguire le mie lezioni.
Credo di aver sottovalutato gli studenti italiani, che invece sono molto interessati alla lingua. E non solo agli studenti, ho alcuni follower di sessant’anni che mi scrivono per dire grazie, sto imparando lo spagnolo, e vogliono venire in Spagna, per divertimento e per cambiare vita.
Arrivare ai 13-14mila iscritti è stato un immenso piacere, anche se questi non sono tanti trattando io un argomento non mainstream rispetto ai canali che parlando di cucina, o quelli a tematica comica o sugli scherzi che attirano molti più follower.
Non saprei definire precisamente i motivi del successo: spero sia il fatto che i miei video piacciono perché sono fatti bene, per la qualità del video e dell’audio, per il modo in cui spiego le cose, perché sono simpatico.
C’è chi mi segue per vedere come si vive fuori, chi perché dice “grazie a te ho trovato il coraggio di fare coming out con i miei genitori”. Io credo quindi che i motivi della crescita siano tanti.
Ho notato in generale molta voglia di cambiarsi, di evolversi da parte dei miei seguaci, che io chiamo pepenos.

Tu vivi in Spagna, ma a Foggia hai prodotto una web serie dal titolo Ordinary Love, e qui hai cominciato a fare i primi video.
Quanti youtubers esistono in Capitanata, e qual è il loro riscontro?

Di youtuber di origini foggiane ce ne sono diversi: la più famosa è certamente Charlie Moon.
Conta più di 200.000 iscritti e fa video di gaming (soprattutto minecraft) (il gaming è la tematica dei videogiochi, chi fa video di gaming di solito aiuta gli altri giocatori nello sviluppo e nelle difficoltà del gioco, N.d.R. ).
Poi c’è un’altra ragazza che sta in video con lei che è Wallflower, e riscuote anche parecchio successo.
Voglio segnalare anche un ragazzo foggiano, che si chiama Ashura Corner che si occupa di recensioni di manga , cosplay, un po’ di tutto il mondo nipponico.
Nel 2015 incontrai al Daunia Comics Charlie Moon e WallFlower e decidemmo insieme di creare un gruppo di youtubers foggiani. Questo gruppo si sarebbe chiamato #presiACaso, sarebbe stato formato da gente per sostenersi a vicenda. Poi non se ne fece più nulla.
Però posso dire che sebbene Foggia sia piccola, e non particolarmente aperta, mostra grande interesse verso questo mondo.
L’altra sera parlavo con una signora foggiana che mi ha detto di vedere i miei video con sua figlia perché vuole che impari lo spagnolo; quindi il pomeriggio invece di farle guardare Peppa Pig in televisione, accende YouTube e vede i miei video.
Per questo sono fiducioso sebbene Foggia come un po’ tutto il sud Italia, non riesca ancora a vedere quello dello youtuber come un lavoro.
Molto spesso alcuni amici mi dicono: “stai ancora facendo quella cavolata di YouTube?”; non sanno che dietro c’è un lavoro enorme; ci sono soldi che dò e soldi che ricevo, c’è tempo passato dietro la produzione dei video, alla scrittura, ci sono i libri letti per prepararsi.
Foggia comunque si sta aprendo, ci sono i giovani, ci sono i ragazzi dell’ultima generazione che sono molto social, e questo mi fa piacere.
È vero che questo è interpretato spesso male, ma perlomeno sono social, conoscono il mondo attraverso lo schermo, e il loro modo di aprirsi un po’.
Se Foggia si sta innovando, è anche grazie al mondo del web.

Lo yotuber è una vera e propria professione, nel senso che ci si può ricavare uno stipendio (N.d.r. si calcola per i profitti circa mille euro ogni milione di visualizzazioni)? Grazie ai tuoi numeri, tu riesci a viverci?

Non ancora. Credo che debba percorrere parecchia strada ancora per arrivare a questo. Ho un numero d’iscritti troppo piccolo perché possa viverci. Ma c’è un indotto da cui si può ricavare qualcosa grazie a YouTube. Ad esempio io pubblicizzo e vendo i miei libri attaverso la piattaforma, ed è il metodo con cui riesco a ricavare di più.

I tuoi video sono incentrati su corsi di spagnolo, come pensi che uno studente possa aprirsi a questo tipo d’iniziative?

Adesso non ci c’è più nessuno che inizia a lavorare su YouTube per mettersi alla prova. Oggigiorno dietro la produzione dei video c’è un lavoro enorme.
Chi lo fa, agisce perché dietro ci sono tante possibilità.
YouTube è come un portfolio, si possono vendere magliette, libri. Fino a poco tempo fa non era così: porto l’esempio di una ragazza che si chiama ChinaTime, che ricordo faceva video perché questo la aiutava a memorizzare meglio le regole della lingua. Secondo me, oggi non lo si fa più per mettersi alla prova.

Tu hai prodotto e realizzato dei piccoli corti, inoltre hai girato una web serie interamente girata a Foggia, per te cosa è l’innovazione?

Per me l’innovazione come concetto in generale è sempre un cambiamento in positivo.
Quando penso a me stesso e alla mia esperienza in rete, penso all’innovazione come qualcosa che serve a migliorarmi come essere umano. È un po’ come accade in un videogioco: ogni livello aggiunge più difficoltà e rende più performante il tuo personaggio. Io penso che nasciamo ogni giorno, e ogni giorno acquistiamo o perdiamo qualcosa: ecco questa è per me l’innovazione.
L’innovazione è la voglia per rinnovarsi, di sfidarsi e di cambiarsi.
Sono partito da ragazzino che facevo cortometraggi nella mia città e studiavo lingue a Bari, per poi scappare in Kuwait per fare un master in arabo. Poi ho deciso di sfidarmi di nuovo e andare a vivere in Spagna.

Come vedi l’evoluzione di YouTube? Il fenomeno sta crescendo in maniera esponenziale. Secondo te la produzione di video per il web può sostituire la televisione?

Sì, secondo me già l’ha fatto. Il passaggio dalla tv a YouTube è già avvenuto qualche anno fa. Ormai dei giovani, quasi nessuno guarda la televisione.
Quanti ragazzi di venti trenta anni si mettono davanti alla tv? Oramai quasi tutti guardano lo smartphone o il pc.
È vero che la piattaforma è molto cresciuta. Però negli ultimi mesi sono successe alcune cose: sono cambiati alcuni sponsor, adesso Google paga di meno la pubblicità e alcuni youtuber preferiscono andare in televisione. Quelli più famosi sono andati o in tv, quelli meno noti si sono dedicati alla produzione di video.
È il caso dei Nirkiop, che hanno deciso di dedicarsi a YouTube, ma non come prima, adesso hanno una casa di produzione indipendente, hanno presentato un cortometraggio al David di Donatello ed hanno ricevuto un premio.
Un altro aspetto negativo che è stato inserito è la clausola di protezione dei minorenni. Se tu lo attivi puoi vedere solo il dieci per cento dei video, perché anche soltanto una parolaccia, anche la parola “stupido” viene censurata.
Ultimamente hanno fatto delle scelte che potevano anche essere evitate. Ma bisogna adattarsi.
Carlo Inserra

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Author: Carlo Inserra

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