La criminalità e l’illegalità si contrastano anche con gli investimenti pubblici, da gestire in modo sano e trasparente, in modo che generino “lavoro buono”. È la tesi di Giovanni Tarantella, segretario generale della Fillea Cgil, relatore nella intensa due giorni che la Cgil di Capitanata ha dedicato al tema della legalità e dello sviluppo.
La Capitanata è da troppo tempo ferma al palo, mentre la situazione occupazionale, come ha confermato una recente indagine Smile-Cgil, è divenuta addirittura drammatica.
Grava come un macigno il pesante rallentamento degli investimenti pubblici, che ha colpito la provincia di Foggia più di altre zone del Mezzogiorno.
Impressionanti i dati illustrati da Tarantella, che durante la sua relazione ha sollecitato l’avvio della progettazione e l’esecuzione delle infrastrutture previste nel Piano del Sud per eliminare gap storici. “Siamo preoccupati – ha detto l’esponente sindacale – per il ritardo con ci si muove rispetto alla progettazione per i fondi del Patto per il sud destinati alla Capitanata che sono: 150 milioni per dissesto idrico, 27,5 per rischio sismico, 113 per l’efficientamento energetico, 111 per la rigenerazione urbana, 70 milioni per la bonifica di siti inquinati, 190 per la manutenzione stradale, la piattaforma logistica di Incoronata e il Treno Tram.”
In tutto fanno 661 milioni e mezzo di euro: una cifra impressionante che potrà essere utilizzata chissà se e quando, visto che, com’è stato sottolineato in molto casi non è stata realizzata nemmeno la progettazione delle opere.
E non è tutto: “Abbiamo – insiste Tarantella – la necessità di connettere la provincia di Foggia con il resto dell’Italia e dell’Europa come elemento strategico: i porti, gli aeroporti, le piastre logistiche, la viabilità, strade e autostrade e la banda larga. Dobbiamo rimuovere la strozzatura ferroviaria della linea adriatica tra Lesina e Termoli, completare la Bari-Foggia –Napoli, cantierizzare l’orbitale di Foggia, modernizzare la SS16 Foggia-San Severo, rendere fruibile il porto di Manfredonia con i suoi “alti Fondali” per il traffico navale mercantile e da crociera. Non è possibile pensare che il materiale lapideo pur essendo destinato al mercato orientale viene spostato verso il porto di Salerno.
Cosi come per la realtà industriale del settore lapideo diventa indispensabile completare l’aspetto normativo e dare impulso alla trasformazione anche attraverso l’obbligo del 50% dell’estratto in trasformato, passando per il Marchio certificato di tutta la filiera. Rivendichiamo che anche la nostra Capitanata faccia parte della Z.E.S., la zona economica speciale che la Regione Puglia sta identificando.”
Il segretario della Fillea Cgil non ha dubbi: “senza un forte investimento di qualità pubblico non renderemo competitiva la nostra terra, che paga più di altre il rallentamento degli investimenti. Negli ultimi 10 anni al sud abbiamo registrato il crollo del 70% degli investimenti pubblici. L’investimento pubblico è parte strategica nel piano per il lavoro della CGIL. Il tema del come si progetta e chi progetta è centrale per lo sviluppo. Le difficoltà e il ritardo con cui si progetta hanno l’effetto impedire le opportunità di crescita del nostro territorio.”
La drammatica crisi costituisce, manco a dirlo, un fertile terreno di coltura per le organizzazioni malavitose. Tarantella invoca un Progetto per la Legalità “in cui tutti i soggetti dell’economia devono sentirsi partecipi e nutrirlo, diventando parte attiva di un processo profondo, economico ma anche culturale. Protocolli e intese su questo tema devono essere il caposaldo di qualsiasi investimento o affidamento pubblico. Dobbiamo prevenire le infiltrazioni mafiose nel sistema economico. Dobbiamo attrezzarci per prevenire ogni forme di sfruttamento del lavoro. Qui sui cantieri si ammazza per il pizzo della “guardiania”. Abbiamo la necessità di avere un’Unica Stazione Appaltante con la qualità delle competenze, che abbandoni il sistema delle aggiudicazioni al massimo ribasso.”
La preoccupante situazione è stata al centro di un vertice tra Annj Ramundo e Saverio Padalino – Presidente e Direttore Ance Foggia – Juri Galasso, Giovanni Tarantella e Urbano Falcone, Segretari Generali di Feneal Uil, Fillea Cgil e Filca Cisl di Foggia.
“Le parti si attiveranno per chiedere in tempi rapidissimi un vertice con il Prefetto e per arrivare alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la legalità nel comparto edile. In quella sede chiederanno al Prefetto di sollecitare le Forze dell’Ordine e gli organismi di vigilanza a un più serrato controllo per contrastare i fenomeni di lavoro nero e grigio e di dumping contrattuale e a richiamare tutte le parti ad una più rigorosa applicazione del contratto di settore e delle sue norme.
Inoltre, è indispensabile monitorare la congruità delle opere e l’esatta corrispondenza tra ore lavorate e realizzazione dell’opera”, affermano Ramundo, Padalino, Galasso, Falcone e Tarantella.
Ance, FenealUil, Filca e Fillea, fissano anche un’altra priorità: “Bisogna ridare ossigeno al comparto. Per questo è indispensabile far partire in tempi rapidi i progetti immediatamente cantierabili inclusi nel Patto per la Puglia e nelle linee di intervento in materia di Assetto idrogeologico, riqualificazione urbana, prevenzione sismica e nella piattaforma logistica. Su questi temi le Parti si attendono un forte impulso dagli Enti di spesa (Provincia, Comuni di Foggia, Cerignola, Manfredonia, San Severo e Lucera, così come tutti gli altri comuni e l’Ente autonomo case popolari, ARCA) ai quali chiederemo nelle prossime ore un confronto ad hoc”.
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