Perfino il Tgr Puglia, testata notoriamente equilibrata e poco avvezza ai municipalismi, questa volta non ha potuto far finta di niente. Così, aprendo l’edizione delle ore 14 di oggi con la notizia (positiva) della riapertura dell’aeroporto di Bari Palese dopo i lavori di adeguamento della pista, durati soltanto otto giorni, non ha potuto che “contrappesarla” con quella (negativa) della perdurante stasi del progetto di allungamento della pista del Lisa.
“Bari decolla, Foggia attende”, è l’emblematico titolo del servizio che ha aperto il telegiornale e che è stato così presentato nel sommario di apertura: “Cronoprogramma rispettato riaperto l’aeroporto di Bari, pista più lunga e più sicura. Foggia invece può attendere.”
“Lavori eseguiti a tempo di record nulla a che fare con il Gino Lisa di Foggia, che invano attende il potenziamento da sei anni”, ha commentato Sergio De Nicola, giornalista foggiano conduttore dell’edizione odierna del telegiornale della Rai pugliese.
Anche il curatore del servizio, Renato Piccoli, ha sottolineato la disparità della situazione aeroportuale che si è venuta a determinare in Puglia: “ora a Bari può atterrare e decollare qualsiasi tipo di aereo, mentre a Foggia si attende ancora l’adeguamento della pista, e questo crea malcontento.”
Piccoli ha raccolto una dura dichiarazione del presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca, che senza mezzi termini ha chiesto che si faccia luce sulle responsabilità della impressionante serie di errori, ritardi e omissioni che ha fino ad oggi impedito la cantierizzazione del progetto di allungamento.
“Occorre che il presidente Emiliano – ha detto Porreca – si assuma direttamente la responsabilità di dire al territorio dauno parole chiare, dare tempi certi, individuare all’interno del management di Aeroporti di Puglia e della tecnostruttura regionale le responsabilità degli errori che sono stati commessi, della sciatteria amministrativa.”
Il giornalista ha anche intervistato il direttore generale di Adp, Marco Franchini, che ha annunciato che la società aeroportuale pugliese sta lavorando per l’attivazione dei voli Bari-Mosca e Bari-NewYork e che per l’aeroporto di Grottaglie si stanno studiando le vocazioni turistiche del territorio “per dare a quest’area in termini di incoming la rilevanza che si merita”. Neanche una parola sul Gino Lisa, il che la dice lunga sull’attenzione di Adp verso lo scalo di Foggia. Al danno si aggiunge la beffa.
Il danno è stato involontariamente quantificato dallo stesso Franchini quando ha “pesato” le implicazioni della brevissima chiusura dell’aeroporto di Palese: “Durante il periodo di chiusura, i coefficienti di riempimento degli alberghi sono scesi del 70%”, ha sottolineato il direttore generale. Se un danno così consistente è stato provocato da una chiusura di otto giorni, figuriamoci qual è stato l’impatto del mancato adeguamento del Lisa, di fatto chiuso da sei anni. E il peggio è che nessuno se ne vergogna.
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A mio parere, a livello mediatico e di stampa ci sarebbe tanto da fare. Il vero problema sono gli "amministratori" locali, chiedetegli cosa hanno fatto. La storia dello scippo è una scusante alla quale la gente non può credere.
È una grande vergogna,certo è che crea grossi danni al turismo, quello del Gargano, mentre invece vogliono incrementare quello del Cilento.Tutte questioni politiche