Comunque vadano le cose, il sessantottesimo Festival di Sanremo un suo vincitore ce l’ha già. Anzi, una vincitrice: Vieste, capitale del turismo pugliese, immortalata da Max Gazzè che ha messo in versi e musica la leggenda garganica più antica e struggente, la storia di Pizzomunno trasformato nel faraglione di pietra che si erge maestoso sulla spiaggia viestana di ponente, vittima della vendetta delle sirene che rapiscono la bellissima Cristalda (che nella versione originale della storia si chiama Vesta), di cui era innamorato.
Ogni cento anni, lo sfortunato marinaio trasformato in pietra torna umano, e torna ad incontrarsi con Cristalda, che non lo ha dimenticato: “Io ti resterò / Per la vita fedele / E se fossero pochi, / anche altri cent’anni! / Così addolcirai gli inganni / Delle tue sirene…”
Belli sia i versi che l’interpretazione di Max Gazzè che sembra riscuotere successo e attenzione: La leggenda di Cristalda e Pizzomunno veleggia nella zona più alta della classifica provvisoria (stilata sulla base dei giudizi della giuria demoscopica) e potrebbe addirittura vincere il Festival.
Se volete leggere la storia intera di Vesta e Pizzomunno, nella versione dello scrittore di Carpino, Giuseppe D’Addetta, la trovate qui.
Il testo della canzone fa espresso riferimento alla cittadina garganica, che tra breve – com’è stato annunciato dal sindaco Giuseppe Nobiletti – accoglierà il cantautore romano come suo cittadino onorario. Un giusto e doveroso riconoscimento per una gran bella canzone ed uno squisito omaggio alla tradizione del Gargano.
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