Don Antonio Silvestri: riprenderà il processo di beatificazione?

Quando don Antonio Silvestri tornò alla casa del Padre, tantissimi foggiani volevano farlo santo subito. Ci vollero, però, più di cinquant’anni perché, anche a seguito di una petizione sottoscritta da tutti i notabili della città, il Vescovo dell’epoca, mons. Domenico Marinangeli, avviasse il processo di canonizzazione, affidandone la causa, quale postulatore ad un giovane e talentuoso sacerdote del clero foggiano, don Filippo Bellizzi. Cinque anni, dopo, nel 1989, quasi aveva raccolto nella Positio, le decine e decine di episodi straordinari ed esemplari di cui don Antonio era stato protagonista durante la sua vita terrena. Ma il postulatore s’ammalò, e le sue cattive condizioni di salute gli impedirono di concludere il lavoro. Da allora il processo di beatificazione si è praticamente arenato.
Ma il comitato voluto e coordinato dall’instancabile Roberto Papa (di cui uscirà a fine mese un libro sulla figura del grande personaggio) non si arrende. Così da domani, in occasione del 245° anniversario della nascita di don Antonio Silvestri, comincerà l’ormai tradizionale Memoriale (si tratta della decima edizione) promosso dal Comitato per la beatificazione di don Antonio Silvestri e dalla Confraternita di San’Eligio per ricordare, diffondere e condividere le opere, le virtù, ed i miracoli di questo straordinario personaggio che il Comitato definisce, con efficace sintesi, “Figlio di Foggia, figlio della chiesa ed eroe della carità”.
Nato a Foggia il 17 gennaio 1773 da Michele e Paola Russo, don Antonio Silvestri venne battezzato nella Chiesa Maggiore di S. Maria (l’attuale Cattedrale) tre giorni dopo, dal sac. Francesco Ferrucci. Nel 1797 fu ordinato sacerdote. Fece parte della congregazione di sacerdoti oratoriani di S. Filippo Neri. Fu rettore della chiesa di s. Agostino e durante la soppressione degli ordini monastici anche custode della chiesa di S. Maria di Costantinopoli dei padri  Cappuccini. Fu infine rettore della chiesa di s. Eligio e della Congrega della Madonna di Loreto.
Spese l’intera sua vita dedicandosi alle opere di carità. Tra le principali, l’Ospedale delle donne anziane malate, l’istituto per le Pentite, l’Istituto per le giovani, detto Conservatorio del Buon Consiglio. Morì il 19 luglio 1837 durante la grave epidemia di colera che colpì il capoluogo dauno.

Il programma  del decimo memoriale avrà inizio domani, giovedì 18 gennaio, alle  ore 17.30 nella Chiesa di Sant’Eligio, che fu teatro di molta parte della vita e delle iniziative assistenziali di don Antonio, con una solenne Messa officiata da padre Ireneo Guerrieri e da don Fausto Parisi, consulente religioso del Comitato.
La funzione religiosa sarà animata dal maestro Roberto Laviola, che al termine canterà l’Ave Maria, nella Cappella della Madonna del Buonconsiglio, per ricordare lo speciale e filiale rapporto che legava don Antonio alla Vergine Maria.
Domenica 21 gennaio, sempre a Sant’Eligio, alle ore 10.00, si svolgerà una solenne Concelebrazione presieduta da Mons. Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo Emerito di Lecce, assieme al rettore della Confraternita, padre Eugenio De Girolamo, a don Tonino Intiso e don Fausto Parisi.
La presenza di mons. D’Ambrosio riveste particolare importanza: quando è stato Arcivescovo di Foggia, il presule ha guardato con particolare attenzione alla grande figura di don Antonio Silvestri, avviando le procedure necessarie per la ripresa della causa di canonizzazione che venne avviata dal Vescovo di Foggia nel 1893, ma che come già detto si arenò dopo qualche anno, per la prematura scomparsa del sacerdote che svolgeva le funzioni di postulatore, padre F. Bellizzi.
L’animazione liturgica, con cori e canti, verrà svolta a cura della Corale San Camillo, diretta dal maestro Rosario Lacasella, all’organo il maestro Antonio Nardella. L’esecuzione dell’Ave Maria, nella Cappella della Madonna del Buonconsiglio, è affidata al soprano Antonella Delli Carri.
Al termine della celebrazione, il Comitato e la Confraternita, alla presenza del Priore, Alfredo De Meo, consegneranno alcune targhe, offerte dalla Fondazione Banca Monti Uniti di Foggia, a personalità che si  sono distinte per il loro impegno per ricordare, commemorare  e valorizzare la figura del grande prete foggiano.

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Author: Geppe Inserra

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