Un paesaggio lunare alla periferia foggiana

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Il bello (o il brutto, è questione di punti di vista) della Masseria Pantano è quello di rivelarsi diversa ad ogni stagione. In autunno inoltrato come siamo adesso, quando cadono le erbacce e la vegetazione spontanea che la circondano nelle altre stagioni, è possibile “ammirarla” in tutta la sua mole possente, che oggi fa triste mostra di se stessa, ridotta a rovine, assediata dal cemento dell’onnivora periferia urbana foggiana. Un urlo silenzioso, che annuncia un destino ormai segnato.
Fabrizio Jamie De Lillo, il videoblogger foggiano appassionato di droni, che tante emozioni ha regalato ad amici e lettori di Lettere Meridiane, sembra legato a questo luogo, magico e amaro, da un profondo, indissolubile cordone ombelicale.

Non riesce a staccarsene. Ritorna ogni volta. Ogni nuovo drone, ogni nuova videocamera, lo spingono a cercare altri e nuovi sguardi su questo pezzo di Foggia sta sta malinconicamente scomparendo, altre e nuove narrazioni. Ed ogni volta è una scoperta.
Nell’ultimo video dedicato alla Masseria, che potete vedere più sotto (un remake in alta risoluzione dei video già girati nella medesima location), lo sguardo di Fabrizio vola più alto del solito e si posa perpendicolarmente su Masseria Pantano regalandoci immagini che ricordano  un paesaggio lunare, se non fosse per quella periferia che di tanto in tanto spunta dai fotogrammi, come un pugno nello stomaco.
I colori autunnali si mescolano e si contaminano con quelli degli intonaci superstiti. Compongono malinconiche policromie del tempo andato. I tetti crollati evocano occhi ormai spenti, incapaci perfino di ricordare quelli che dovettero essere i fasti del passato di questo luogo che qualcuno vuole in qualche modo legato a Federico II.
D’origine incerta, secondo alcuni, parte dei materiali utilizzati per la costruzione potrebbe venire dalla regia massera imperiale che lo Svevo fece edificare nella vicina San Lorenzo in Carmignano, altro luogo simbolico della damnatio memoriae di Foggia.
Fabrizio giura che ogni volta che vi si reca, per lanciare alto il suo drone e riprendere la Masseria sui ruderi volteggia un falcone, volatile molto caro all’imperatore, che a Foggia scrisse il suo trattato sull’arte di cacciare con i falchi. Che sia il suo spirito, che si aggira malinconico, tra quei ruderi?
Ecco qui sotto il bel video di Fabrizio, sempre più bravo. Come sempre guardatelo, amatelo, condividetelo.

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Author: Geppe Inserra

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