Come avevo annunciato ai lettori di LM, mi ero promesso di approfondire i motivi per cui il progetto del monumento per le vittime civili dei bombardamenti su Foggia del 1943, comprensivo di posa in opera, si sia arenato ormai da quasi un anno. Un anno a distanza del quale sembrava tutto pronto: plastico dell’opera, progetto approvato dal Comune, location individuata, possibili finanziamenti individuati.
E allora – si chiederanno da lassù le anime delle migliaia di vittime innocenti cui quel monumento è stato dedicato –, quali ostacoli si sarebbero frapposti? Onestamente faccio fatica a individuarli, soprattutto dopo l’intervista che mi ha concesso qualche giorno fa il Sindaco di Foggia, Franco Landella, perché il livello del confronto dialettico è davvero poco esaltante.
La domanda che ho posto è stata semplice: “Signor Sindaco, a che punto siamo con la realizzazione dell’opera?”. E il primo cittadino ha evitato di dare numeri o date perché, a suo dire, è il “Comitato” – presieduto dal 2012 da Alberto Mangano – che in questa fase doveva agire e invece perderebbe tempo, non marciando con la stessa tempistica landelliana.
“Aspettavo da tempo dal ‘Comitato’ i dati che permettessero alla nostra struttura tecnica di operare di conseguenza, visto che l’area gliela abbiamo individuata e concessa da parecchio tempo. Il bozzetto è stato approvato ma solo in linea di massima perché aspettiamo dal Prof. Biasci (docente pisano presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e progettista dell’opera – ndr) una relazione dettagliata per consentire una quantificazione esatta del computo metrico, con il calcolo del cemento e degli altri manufatti. Fatto questo passo, potremmo poi passare ad una richiesta di sponsorizzazione a più soggetti. Ad oggi il Prof. Biasci – e sono passate diverse settimane – non mi ha fatto pervenire nulla!”.
Landella, che si è dichiarato “artefice dell’iniziativa”, ha poi precisato che il suo compito è quello di dare l’atto di indirizzo: “Spetta ad altri soggetti (il riferimento è ovviamente al “Comitato” di Mangano – ndr) seguire gli sviluppi. Mi spiace, e lo dico sinceramente, se, nonostante tutto lo spirito collaborativo che ho manifestato, sui Social alcuni soggetti si siano lasciati andare a certi commenti impropri, che hanno il difetto di scendere nella classica critica qualunquista”.
E allora, se le cose stanno così, a 75 anni dai tragici bombardamenti, a quindici anni dalla prima idea di costituire un Comitato (che, tra le altre cose, doveva prevedere la realizzazione di un monumento a ricordo di quelle migliaia di vittime), a cinque anni dalla costituzione del “Comitato” presieduto da Alberto Mangano, a quattro anni dall’inizio della raccolta fondi destinati alla realizzazione dell’opera e a un anno dalla pubblicizzazione e approvazione del bozzetto del monumento firmato dal Prof. Biasci, chi ha in mano il cerino?
Domanda legittima, visto il ragionamento, e risposta secca del Sindaco, per il quale non ci sono dubbi: “Naturalmente il cerino acceso ce l’ha il Comitato!” anche se poi, da buon ex democristiano, chiude la breve intervista invitando tutti gli attori a spendersi per questo progetto, ma anche a metterci la faccia e a darsi da fare nel concreto.
E, sul punto, Landella non le manda certo a dire, rincarando la dose quando bacchetta coloro i quali “…si divertono a perdere tempo sui Social a criticare il mio operato invece di essere produttivi, come mi ritengo di essere, entrando a Palazzo di Città alle otto del mattino e uscendovi alle dieci di sera!”.
Sul problema specifico, insomma, il Sindaco di Foggia ritiene che a muoversi debba essere il “Comitato”. La parola, naturalmente, ora spetta di diritto al suo Presidente, Alberto Mangano, nel frattempo divenuto Presidente anche del locale Archeoclub. (m.d.t.)
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L'articolo mi lascia sgomento perchè se fosse stato scritto un mese fa diciamo che ci sarebbe stato un difetto di comunicazione tra il sottoscritto ed il sindaco in quanto lui aspettava me ed io aspettavo una risposta ad una mia lettera indirizzata a Landella,Miranda e Giuliani protocollata in data 21 luglio 2017.
Invece non mi capacito di queste dichiarazioni pubblicate il 21 novembre in quanto negli ultimi giorni io e il sindaco ci siamo incontrati, io e Biasci ci siamo visti, Biasci è andato al comune, l'ufficio tecnico sta lavorando al progetto, venerdì prossimo, infine, c'è la conferenza stampa per ufficializzare il tutto.
Mi chiedo quindi: in questa intervista tra il giornalista ed il sindaco state parlando dello stesso monumento del quale si interessa il Comitato da me presieduto?
La velocità è lo strumento con cui, di questi tempi, tutto crea e tutto distrugge. Io ho intervistato il Sindaco Landella la stessa mattina in cui il Sindaco ha invitato il dott. Pasquale di Cicco – nella Sala Consiliare del Comune – nella cerimonia pubblica in cui gli è stata consegnata la Cittadinanza Onoraria di Foggia. Parliamo quindi di una ventina di giorni fa se non erro. Tra un mio impegno e l'altro in famiglia e – una volta tanto sbagliando – immaginando nuovi ritardi da aggiungere ai tanti accumulatisi sul tema in questi anni, ho tardato a "sbobinare" i 6'36" della intervista concessami gentilmente dal Sindaco Landella quel giorno.
Appena pubblicato ieri mattina il mio articolo, riportante il succo della intervista al Sindaco, ho ricevuto una telefonata dall'Addetto Stampa del Primo Cittadino, Loris Castriota, il quale ha precisato come nel frattempo tutto si fosse chiarito.
Prendo quindi favorevolmente atto delle novità intervenute – tra il Prof. Biasci, il 'Comitato' e il Sindaco Landella – col risultato che un nuovo passo è stato compiuto.
Il che era l'obiettivo che mi ero posto nel precedente intervento pubblicato sempre su LM nel mese di settembre. Tutto è bene quel che…procede bene!
Naturalmente continuerò, da giornalista, a vigilare e a premere sugli attori coinvolti perché il monumento (sul quale nutro sempre il più totale disappunto, in ordine al bozzetto prescelto e alla location individuata) venga quanto prima realizzato, posato e inaugurato.
Volendo parafrasare: "Non sono d'accordo con quel che hai fatto ma mi batterò fino in fondo perché tu possa continuare a farlo". Purché lo si faccia davvero.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)