Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Foggia, la seguente nota di precisazione sulle dichiarazioni del Sindaco, Franco Landella, comparse nell’articolo di Maurizio De Tullio, Monumento alle vittime del ’43, Landella sollecita il Comitato, pubblicato ieri.
Gentilissimo Geppe,
abbiamo letto l’intervista realizzata da Maurizio De Tullio al Sindaco Franco Landella in relazione allo stato dell’iter per la realizzazione del monumento alle vittime dei bombardamenti, pubblicata sul tuo blog.
La tempistica di pubblicazione, rispetto al giorno in cui sono state raccolte le dichiarazioni del primo cittadino (il 30 ottobre, in coincidenza con la cerimonia di concessione della cittadinanza onoraria al dott. Pasquale Di Cicco), rende l’articolo anacronistico e causa possibili motivi di attrito con l’artista che ha progettato il monumento e con il Presidente dell’Associazione per un Monumento alle Vittime dei Bombardamenti.
Nel frattempo, infatti, da un lato il prof. Cristian Biasci aveva già chiarito di aver mandato le tavole al Settore Cultura del Comune, il quale le ha girate al Settore Lavori Pubblici dove i tecnici potranno fare i calcoli economici del caso, dall’altro il Sindaco Landella si era incontrato con Alberto Mangano, con il quale i rapporti sono assolutamente distesi, perché sono stati chiariti piccoli equivoci che si erano creati.
Chiaramente, le dichiarazioni rilasciate prima che si verificassero queste circostanze, pubblicate solo ora, vanificano i contatti e i chiarimenti che avevano permesso proprio di riprendere il percorso per la realizzazione del monumento che resta ancora un obiettivo importante per questa Amministrazione.
Nel ribadire la stima per le capacità artistiche del prof. Biasci e nel ringraziare lui e l’Accademia di Belle Arti di Foggia per la disponibilità mostrata mettendo a disposizione gratuitamente il progetto e nel confermare l’apprezzamento per l’impegno da sempre profuso da Alberto Mangano e dal Comitato per dare vita ad un’opera che la città attende da tanti decenni, il Sindaco di Foggia Franco Landella esprime la certezza sul contributo che la città saprà dare, assieme alle istituzioni cittadine che già si sono dette disponibili ad intervenire, alla costruzione del monumento e ti invita a pubblicare il presente chiarimento per evitare il protrarsi di ogni spiacevole malinteso sulla ritrovata armonia.
La risposta di Maurizio De Tullio:
La velocità è lo strumento con cui, di questi tempi, tutto crea e tutto distrugge. Io ho intervistato il Sindaco Landella la stessa mattina in cui il Sindaco ha invitato il dott. Pasquale di Cicco – nella Sala Consiliare del Comune – nella cerimonia pubblica in cui gli è stata consegnata la Cittadinanza Onoraria di Foggia. Parliamo quindi di una ventina di giorni fa se non erro. Tra un mio impegno e l’altro in famiglia e – una volta tanto sbagliando – immaginando nuovi ritardi da aggiungere ai tanti accumulatisi sul tema in questi anni, ho tardato a “sbobinare” i 6’36” della intervista concessami gentilmente dal Sindaco Landella quel giorno.
Appena pubblicato ieri mattina il mio articolo, riportante il succo della intervista al Sindaco, ho ricevuto una telefonata dall’Addetto Stampa del Primo Cittadino, Loris Castriota, il quale ha precisato come nel frattempo tutto si fosse chiarito.
Prendo quindi favorevolmente atto delle novità intervenute – tra il Prof. Biasci, il ‘Comitato’ e il Sindaco Landella – col risultato che un nuovo passo è stato compiuto.
Il che era l’obiettivo che mi ero posto nel precedente intervento pubblicato sempre su LM nel mese di settembre. Tutto è bene quel che…procede bene!
Naturalmente continuerò, da giornalista, a vigilare e a premere sugli attori coinvolti perché il monumento (sul quale nutro sempre il più totale disappunto, in ordine al bozzetto prescelto e alla location individuata) venga quanto prima realizzato, posato e inaugurato.
Volendo parafrasare: “Non sono d’accordo con quel che hai fatto ma mi batterò fino in fondo perché tu possa continuare a farlo”. Purché lo si faccia davvero.
Cordialmente (Maurizio De Tullio)
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Caro Geppe,
vorrei precisare solo un mio inciso, perché, rileggendolo, indurrebbe il lettore a credere quel che non sono.
Nella frase "Tra un mio impegno e l'altro in famiglia e – una volta tanto sbagliando – immaginando nuovi ritardi da aggiungere ai tanti accumulatisi sul tema in questi anni, …", l'inciso va inteso nel senso che mi ero sbagliato a credere che le cose sarebbero andate, al solito!, per le lunghe tra Comune e Comitato.
Non voleva significare, cioè, che il sottoscritto si sbaglia solo una volta tanto!
Grato per la precisazione e sempre cordialmente (Maurizio De Tullio)