Ogni opera d’arte che viene esposta pubblicamente e concorre a migliorare l’arredo urbano della città fa notizia.
Ma è ancora più meritevole di attenzione se succede in un angolo della periferia foggiana, come Parco San Felice, che fino a poco più di un anno fa era diventato il simbolo del degrado urbano e civile.
Prigionieri del mondo è il titolo dell’artistica scultura donata da Pasquale Pepe a Parcocittà, in occasione della festa che ha celebrato il primo anniversario della rinascita di Parco San Felice, grazie alla rete di associazioni che hanno promosso e che gestiscono Parcocittà.
Si tratta di una scultura particolarmente significativa, che rappresenta bene la cifra stilistica di Pepe, protagonista nelle scorse settimana di un’apprezzata mostra, proprio nella galleria di Parcocittà (ne ho parlato in questa lettera meridiana). Realizzata interamente in metallo, raffigura un globo terrestre stilizzato che racchiude i “Prigionieri del Mondo”: efflorescenze e piccole sfere che prorompono da sinuosi bracci di metallo, in un susseguirsi armonioso e plastico di movimenti, che fanno pensare ad un cuore che pulsa, che lancia al mondo un messaggio di speranza e di pace.
L’opera è stata installata nel viale d’ingresso di Parcocittà: una gemma nel cuore della periferia foggiana, che una volta tanto si apre alla bellezza.
Bravo Pepe, bravi gli amici di Parcocittà.
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