Il discorso della Curva Sud ai satanelli, dopo la sconfitta con la Cremonese, con l’invito a tirar fuori… gli attributi. |
La difesa del Foggia sta iscrivendo il suo nome al guinness dei primati. Non è un record di cui andare particolarmente fieri (anzi…), ma quel che sta combinando in questo campionato la retroguardia rossonera è veramente eccezionale dal punto di vista statistico. Tredici partite disputate, senza che sia mai riuscita a tenere la propria rete inviolata. Trentuno reti incassate, con una media di quasi 2,4 a partita. Cinque le volte in cui al Foggia è andata meglio, nel senso che ha incassato soltanto una rete (Entella, Palermo, Carpi, Perugia e Vercelli). Vale la pena osservare che quando i satanelli sono riusciti a limitare il passivo ad un solo gol non hanno mai perduto, totalizzando due pareggi e tre vittorie. L’altra faccia della medaglia di questo sconcertante campionato rossoner è, infatti, il rendimento offensivo più che lusinghiero: con 23 gol segnati il Foggia ha il terzo miglior attacco del campionato dopo Bari ed Empoli (25 reti ciascuna).
L’aspetto più clamoroso delle statistiche relative al rendimento difensivo del Foggia è però quello che riguarda il rapporto tra le reti subite e il possesso palla degli avversari. Osservando i dati, di primo acchito si penserebbe ad un Foggia costantemente in balia degli avversari, e invece non è così.
Nelle tredici partite giocate in questo primo scorcio di torneo, soltanto in due occasioni la squadra rossonera ha fatto registrare un possesso palla inferiore a quello degli avversari (Palermo e Brescia) ed entrambe le volte non è uscito battuto, conquistando preziosi pareggi.
Nelle restanti, undici partite il Foggia è riuscito a prendere gol anche quando ha avuto in mano il pallino del gioco. Esemplare a questo proposito la partita con l’Entella, la prima casalinga di questo campionato, conclusasi sull’1-1. Il Foggia ha lasciato agli avversari il possesso delle palla soltanto per 37’, concedendogli soltanto un tiro in porta (peraltro dal dischetto), ma tanto è bastato agli ospiti per far gol e tornare a casa col pareggio.
Sommando il possesso palla degli avversari in tutte le tredici partite e facendo la media viene fuori un dato da brividi. Il Foggia ha giocato la palla per 678’, molto di più degli avversari che l’hanno invece giocata per 557′.
Ciò significa ha preso gol una volta ogni 17,9 minuti di possesso palla avversario. Tragico.
Un dato che deve far attentamente riflettere. Il Foggia gioca, riesce spesso anche ad imporre il suo gioco, ma non riesce a coprirsi adeguatamente quando la palla sta tra i piedi degli avversari. Questa impressione è confermata anche dal rapporto tra i tiri in porta subiti e le reti prese.
In tredici partite, i satanelli hanno consentito agli avversari di turno 75 tiri in porta, che sono andati a buon fine ben 31 volte. Il che significa che il Foggia prende il gol ogni 2,4 tiri nella propria porta, ed è anche questo un dato da brividi.
Gli ottimisti che vedono il bicchiere mezzo pieno possono consolarsi con il dato che riguarda le reti segnate, e che, sommato a quello delle reti subite, fa di gran lunga del Foggia la squadra che regala agli spettatori le maggiori garanzie di spettacolo e di gol. 4,15 gol a partita, in pratica un gol ogni 22 minuti circa. Dato stellare, ma chissà che ne pensano le coronarie dei supporter rossoneri e i bookmaker: nelle tredici partite finora disputate l’under (ovvero un risultato le cui reti complessivamente segnate siano comprese tra 0 e 2) è uscito soltanto due volte (e mai per 0-0) mentre, di converso, l’over è uscito la bellezza di undici volte.
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