Il giorno dopo il “colpo di teatro” messo in scena dal governatore regionale Michele Emiliano sul Gino Lisa, e dopo gli iniziali entusiasmi, le reazioni sono prudenti. Le perplessità riguardano, soprattutto, la concreta praticabilità della strada indicata dal governatore pugliese nella conferenza stampa di qualche giorno fa.
Come ricorderete, il presidente della giunta regionale ha detto che la Regione si farà carico dell’intero finanziamento necessario per l’allungamento della pista. Il rischio di possibili infrazioni alle normativa comunitaria sugli aiuti di Stato risulterebbe esorcizzato dalla scelta (comunque politicamente significativa) operata dalla giunta regionale di ubicare a Foggia la Protezione Civile Regionale.
Nei giorni precedenti la conferenza stampa in cui è stato dato l’annuncio, l’assessore regionale al bilancio, il foggiano Raffaele Piemontese, aveva parlato di intese raggiunte in tal senso con Bruxelles. Ma basta tutto questo a garantire che la procedura non colliderà con la (stringente) normativa europea sugli aiuti di Stato?
In effetti, quando si parla del Lisa, la prudenza non è mai troppa.
E va ricordato che il provvedimento adottato dalla giunta è un “atto di indirizzo”, ovvero una dichiarazione d’intenti “politica” che spetterà alla tecnostruttura regionale tradurre in atti amministrativi coerenti e compatibili con le norme nazionali e comunitarie. A partire dalla nuova gara che con ogni probabilità dovrà essere indetta.
Non risparmia critiche l’europarlamentare Elena Gentile, finita nel vortice delle polemiche per l’interrogazione di qualche mese fa, da qualcuno giudicata come uno sgambetto. In realtà, come Lettere Meridiane ha più volte rimarcato, è vero il contrario: è stata proprio la risposta della commissione che ha permesso di fare chiarezza sull’appalto e sul regime degli aiuti di Stato.
Se la procedura dovesse essere attuata secondo le norme comunitarie, il finanziamento pubblico non potrebbe andare oltre il 75%. Il resto dovrebbero farlo i privati, e non sono proprio bruscolini.
La Gentile, ex assessora regionale, non crede alla svolta annunciata da Emiliano e ricorre all’ironia, in un commento postato sulla bacheca di Lettere Meridiane:
Ecco quanto scrive: “Il gioco delle tre carte: questa vince e questa perde alla sagra del GINO LISA. Un’altra sceneggiata. Volgare, se mi consentite la lettura dei fatti. Il politico del territorio (che sarei io) fa saltare la trattativa.
Ma pensa che Le Istituzioni europee sia come il Comune di Bari? Lui interpreta scorrettamente le regole europee correndo il rischio di far saltare tutti l’iter ed io avrei fatto “saltare il banco”, svegliando il can che dorme.
Ma dove siamo, su Scherzi a parte? Lui cerca di aggirare le regole ed io sarei la sabotatrice dell’aeroporto Gino Lisa.”
Sottolineando che “la Puglia e la provincia di Foggia non sono area remota” (requisito indispensabile per godere del tetto massimo dell’incentivo pubblico, ovvero il 95%, ipotesi seccamente bocciata dalla commissione europea), Elena Gentile manifesta scetticismo e perplessità sulla possibilità che la scelta di ubicare a Foggia la sede della Protezione Civile regionale possa sottrarre il Lisa ai vincoli delle rigide norme comunitarie: “Giustificare l’investimento della pista per la sede della protezione civile? Ma si chiede se per far atterrare o decollare un canadese serve una pista di queste dimensioni? E poi pensa di far passare quest’altra furbata ? E poi si annuncia il bando per i finanziamenti alle compagnie. E su quale pista devono atterrare? Su quella che c’è? Su quella che verrà realizzata giustificando l’ investimento con la sede della protezione civile?
Ma su fate i seri.”
Perplessità vengono manifestate da Enrico Ciccarelli, giornalista, che ha commentato l’articolo di Lettere Meridiane, con considerazioni ineccepibili, che in effetti fanno riflettere.
La “svolta” annunciata da Emiliano difficilmente accorcerà i tempi per l’allungamento della pista, anzi probabilmente li dilaterà, e l’annunciato bando per il sostegno ai voli potrebbe rivelarsi di dubbia efficacia, com’è già successo in passato. Anche per questo si dovrebbe procedere con maggiore coesione e prudenza. Ecco quanto ha scritto Ciccarelli (con il noto pseudonimo di Manrico Trovatore):
Svolta al “Gino Lisa”? La svolta indubbiamente c’è. Ma è la svolta del gambero. Il dato di fatto è che i lentissimi progressi fatti finora sono stati cancellati. Può darsi che con l’éscamotage (ma perché dalle nostre parti si devono trovare gli éscamotage?) della sede della Protezione Civile l’allungamento della pista potrà essere finanziato al 100% con fondi europei, ma purtroppo questo significa un nuovo progetto, una nuova gara, un nuovo appalto. Nonché un nuovo giudizio di congruità del Nucleo di Valutazione delle Opere Pubbliche (che -come ricorderete- si espresse già a suo tempo in termini pesantemente negativi), nonché una nuova Valutazione di impatto Ambientale (come sapete il parere favorevole della Commissione ministeriale fu ottenuto dopo molto tempo e molto penare). Il fatto che si buttino dalla finestra altri danari pubblici per finanziare i voli dei carriolini, attualmente gli unici aerei in grado di volare da e per il Gino Lisa lo trovo incommentabile; aspettiamo di vedere, comunque, il dettaglio del bando. A mio parere è cosa buona e giusta non dipendere esclusivamente da Ryanair ed allargare il ventaglio delle compagnie sovvenzionate. Logica e buonsenso vorrebbero che ci fosse un aiuto pubblico standard parametrato sui biglietti venduti, in modo che la Regione possa riconoscere un bonus uguale per tutti a chi fa volare i pugliesi, eventualmente proponendo limitati incentivi per uno scalo minore come quello di Foggia (finanziare Grottaglie è ridicolo e criminale). Ma logica e buonsenso non sembrano essere di casa alla Regione Puglia. E va bene così, visto che Emiliano, dopo averci raccontato che ci ha preso in giro per due anni ed oltre, riscuote anche gli applausi. Giusto l’elogio ad Elena Gentile, perché senza la sua opportuna azione, il presidentissimo avrebbe continuato a prenderci in giro per chissà quanto tempo. Ora, almeno, ha dovuto inventarsi qualcosa per arrivare al 2020 (mi pare che i tempi tecnici ci siano).
Numerosi i commenti degli amici e dei lettori di Lettere Meridiane improntati a scetticismo. Ne daremo conto nei prossimi giorni…
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