Quando Foggia era una piccola, grande città

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Dimmi che corso hai, ti dirò che città sei. Ecco come si presentava il corso per eccellenza di Foggia, corso Vittorio Emanuele, in una delle prime cartoline che lo immortalavano.
Siamo all’altezza dell’incrocio con via Oberdan e corso Garibaldi. Sullo sfondo si intravede la sagoma della chiesa di Gesù e Maria.
All’epoca dovevano circolare ancora pochissime automobili sicché la sede stradale è preda di carrozze e biciclette. L’aspetto è quello di una città operosa, che vive intensamente la giornata: il corso è effettivamente pieno di gente che passeggia o cammina per sbrigare i propri affari. Tantissimi i negozi, svelati dalle tende parasole che proteggevano le vetrine. Addirittura più di quanti non ne siano oggi, a testimonianza di una città che viveva il centro.
Il versante sinistro è rimasto quasi identico a come si presenta oggi. Diversa invece la situazione per quello destro, non essendo ancora stato costruito il palazzo del Credito Italiano né quello che avrebbe ospitato la sede moderna dei magazzini Standa.
La colorizzazione, effettuata applicando alla fotografia originale in bianco nero algoritmi di intelligenza artificiale profonda, non intacca, anzi valorizza l’impressione di composta dignità che affiora dall’immagine.
Ricordo che a partire dagli scorsi mesi estivi, Lettere Meridiane ha regalato ad amici e lettori antiche foto in bianco e nero, cui vengono applicate le tecniche prima descritte.
Trovate le immagini “colorizzate” precedenti qui, con i relativi commenti. Per vedere invece l’album che le raggruppa tutte assieme, sulla piattaforma di condivisione fotografica Flickr, potete cliccare qui.
Qui sotto, invece, i collegamenti per scaricare le foto offerte oggi, in alta risoluzione.

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Author: Geppe Inserra

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