Perchè il Foggia arranca, mentre le altre neopromosse volano.

Tre neopromosse – il Parma, il Venezia, la Cremonese – in piena zona play off, ex aequo al quarto posto, con 17 punti all’attivo. Del magnifico quartetto che alla fine della scorsa stagione ha detto addio alla Lega Pro, manca solo e proprio il Foggia, cioè la squadra regina, che quel campionato ha vinto, anzi stravinto conquistando in aggiunta la Supercoppa.
I rossoneri dimostrarono sul campo di essere di gran lunga la migliore squadra della Lega Pro: più punti delle altre promosse (85 il Foggia, 80 il Venezia, 78 la Cremonese, 70 il Parma, che si qualificò vincendo i play off), migliore differenza reti (+41, contro i +28 della Cremonese, i +27 del Venezia e i +19 del Parma) e, ciliegina sulla torta, l’entusiasmante conquista della Supercoppa ottenuta con due tonde vittorie, sulla Cremonese (3-1 allo Zaccheria) e sul Venezia (4-2, fuori casa).
Da allora sono passati soltanto cinque mesi, ma la situazione sembra capovolta.
Il Foggia si dibatte nei bassifondi della classifica, mentre l’eccellente performance di Parma, Venezia e Cremonese conferma che i valori tra Lega Pro e torneo cadetto sono più livellati di quanto non si creda, e aumenta lo sconcerto e l’amarezza dei tifosi rossoneri. Cosa è successo al Foggia?
I tifosi puntano l’indice verso il mercato, che non sarebbe stato all’altezza dell’obiettivo di allestire una formazione in grado di puntare alle zone medio-alte. Per vedere se hanno ragione, chiediamo soccorso alla statistica, utilizzando i dati (forniti dal sito specializzato transfermarkt.it) sul valore attuale della rosa, e paragonandoli a quelli della scorsa stagione, e delle altre neopromosse.
Per quanto riguarda il campionato in corso, effettivamente il Foggia è tra le compagini che possiede la rosa più “light” dal punto di vista del valore finanziario: 8,05 milioni, con un valore medio per giocatore pari a 298mila €. Terzultimo posto di questa virtuale classifica: appena un gradino sopra al Venezia (valore della rosa 7,73 milioni, valore medio 275mila €), ma largamente al di sotto di Parma (6° posto, valore complessivo della rosa 17,53 milioni di €, medio 584mila €) e Cremonese (9° posto, valore complessivo della rosa,  14,9 milioni di €, medio 514mila €).

Stando a queste cifre, l’unico vero miracolo sarebbe quello del Venezia, proiettato nelle zone di vertice nonostante un valore della rosa penultimo nella classifica di Transfermarkt.
Per giudicare la qualità del mercato, è tuttavia necessario paragonare questi dati con quelli della scorsa stagione (potete vedere la tabella relativa ai dati di Transfermarkt qui sotto).

Rispetto alle altre squadre promosse, anche nella stagione 2016-17 il Parma poteva contare sulla rosa di maggior valore: 8,05 milioni, per un valore medio di 197mila €. Subito dopo c’era il Foggia, con una rosa che quotava 6,85 milioni di €, con un valore medio di 171mila €, quindi la Cremonese (6,43 milioni, medio 174 mila €) infine il Venezia (6,05 milioni, valore medio 155mila €).
Raffrontando queste cifre con quelle della stagione in corso, ci accorgiamo subito che tutte le squadre hanno accresciuto il valore della propria rosa: l’incremento è dovuto da un lato alla migliore quotazione di diversi giocatori, determinata proprio dal salto di categoria, e dall’altro dagli investimenti effettuati sul mercato.
Il valore della rosa rossonera è cresciuto di 1,2 milioni, mentre il valore medio è aumentato di 127mila €. Le altre neopromosse hanno fatto registrare cifre più significative: il Venezia ha visto aumentare i valore della sua rosa di 1,68 milioni (+120mila € in termini di valore medio), la Cremonese di 8,47 milioni (incremento medio 340mila €), il Parma, che pur partiva da un peso finanziario della rosa già rilevante, ha aumentato il patrimonio giocatori di ben 9,48 milioni con un aumento del valore medio di 387mila €.
Anche il raffronto tra i dati 2017-2018 e quelli 2016-2017 conferma la prima analisi: Parma e Cremonese posseggono degli organici coerenti con l’ottima posizione fino ad oggi guadagnata in classifica, il vero miracolo è quello del Venezia, come sotto alcuni aspetti lo fu quello del Foggia l’anno scorso. Che però purtroppo almeno fino a questo momento non si è ripetuto.
Colpa di un mercato non all’altezza della situazione? Attenzione. L’incremento del valore della rosa non significa necessariamente investimenti sul mercato, tanto più quando si tratta di un mercato che si muove molto con la formula del prestito, con e senza diritto di riscatto.
Tra le quattro neopromosse la squadra che ha speso di più nell’ultimo mercato è stato il Parma, con un investimento di 1,30 milioni, per 9 arrivi. Segue però il Foggia, con 650mila euro, per 9 nuovi arrivi, quindi il Venezia (300 mila euro) e la Cremonese (che ha chiuso in parità).
Che non sia mancata da parte della proprietà rossonera la voglia e la capacità di investire è confermato anche da un altro dato, fondamentale per stimare l’impegno della famiglia Sannella che regge le sorti del Foggia. Sommando le spese per gli acquisti effettuati nelle due ultime stagioni, con 1,06 milioni, la società rossonera è tra quelle che si sono maggiormente impegnate sul fronte del mercato. Meglio del Foggia hanno fatto soltanto il Parma, con 2,15 milioni e il Frosinone, con 1,9 milioni, mentre la maggior parte delle società ha chiuso il bilancio di attivo. Il “rosso” del Foggia è determinato anche dalla scarsa incidenza del mercato in uscita, che è un dato problematico, che deve far riflettere. Nelle ultime dieci stagioni, soltanto una volta, nel 2009-10, la società è riuscita a chiudere in attivo il calcio mercato. Ma in B figurano società che fanno del saldo attivo nella campagna acquisti il loro punto di forza. Un record in questo senso è quello detenuto dal Cittadella, che negli ultimi dieci anni ha sempre chiuso i conti con un salto positivo (+14,6 milioni nel decennio). È così che in serie B nasce la competitività, e occorre che il sodalizio rossonero lo impari in fretta, a prescindere dal lodevole ed indubbio impegno dei proprietari.

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Author: Geppe Inserra

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