Musicista, cantautore, poeta, fotografo, Bruno Caravella è prima di tutto un intellettuale, un artista impegnato sul fronte civile, sociale e culturale. Che componga versi o scriva canzoni o scatti fotografie, il suo obiettivo è raccontare le cose come sono, ma anche indicare come potrebbero essere.
Tra le cose più belle che Bruno ha mai scritto c’è la poesia dialettale Na jurnate de sole cui Lettere Meridiane e il Laboratorio di linguaggio multimediale “L’immagine militante” dell’Auser dedicano la video-poesia che potete vedere qui sotto.
Caravella è bravissimo nell’esorcizzare il rischio e superare il limite in cui sovente incorre la poesia dialettale, ovvero la rappresentazione oleografica del posto in cui quel dialetto viene parlato. E lo dimostra cimentandosi con un tema della cultura meridionale – il sole, la solarità – tanto classico quanto rischioso.
Proprio partendo dal sole, possibile stereotipo, Bruno svela una immagine profondamente vera e profondamente amara del Mezzogiorno e delle periferie meridionali.
Solitamente la “giornata di sole” evoca immagini luminose, mediterranee. Qui invece no. C’è una consapevolezza amara del presente, c’è una inquietudine di futuro che rispecchia profondamente l’essere meridionale oggi.
La città vecchia di Foggia diventa in questa poesia ombelico di tutte le città vecchie e di tutte le periferie, di tutti i Sud del mondo.
La video-poesia è accompagnata dalle fotografie dello stesso Caravella e da una particolarissima, struggente versione de “La Carpinese”, eseguita dall’Australian Brandenburg Orchestra, con il canto del soprano Mina Kanaridis.
Leggetela, guardatela, amatela, condividetela.
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