Questa volta la dea bendata ha punito il Foggia, ed anche la dea Eupalla è stata poco benigna nei confronti dei rossoneri.
Hanno influito non poco sul risultato finale i tre infortuni che hanno privato mister Stroppa della possibilità di fare delle sostituzioni tattiche e il molto discutibile arbitraggio del signor Serra di Torino (come abbiamo documentato ieri, e come mostra la foto che illustra il post, la prima rete degli ospiti era viziata da un gigantesco fallo e c’era il rigore all’ultimo minuto su Chiricò, che il direttore di gara ha invece giudicato una simulazione, inesistente e – per la serie che al danno si aggiunge la beffa – punita dal giudice sportivo con l’ammonizione e un’ammenda di 1.500 euro, comminata all’attaccante rossonero “per avere simulato di essere stato sottoposta ad un intervento falloso in area di rigore avversaria.” Sic.
Questa volta, però, il Foggia è stato meno brillante di come era successo nelle ultime giornate. Diversamente dal solito, anche le statistiche della gara sono piuttosto avare.
Tra i numeri che continuano a preoccupare maggiormente c’è il rendimento della difesa, che anche domenica scorsa non è riuscita a concludere la partita senza prendere gol, impresa che i satanelli non sono mai riusciti a portare a compimento, in questo campionato.
Un record negativo che il Foggia condivide con l’Avellino. Gli irpini hanno però incassato “soltanto” 12 gol, mentre il Foggia ne ha presi ben 5 di più: 17 reti al passivo, che fanno di quella rossonera la difesa più perforata del campionato, ed appesantiscono la differenza reti a svantaggio del Foggia: -6, peggio ha fatto soltanto il Cesena, con -11.
Il Foggia non ha particolarmente brillato domenica scorsa proprio in quella che è la sua arma migliore, il possesso palla: solo 38′ 02″, contro i 34′ 02″ degli avversari (99’ il tempo effettivo di gioco). Tradotto in termini percentuale fa 53 a 47.
Il bilancio dei tiri è leggermente a favore dei padroni di casa, con 18 palloni indirizzati verso la rete avversaria (6 quelli finiti nello specchio della porta). 9 i tiri del Novara, di cui 6 in porta.
Il Foggia è in leggero vantaggio anche per quanto riguarda gli assist (3-1) e le palle recuperate (29 contro 25) mentre cede di una sola lunghezza agli avversari il dato statistico che riguarda le palle perse: 23 quelle del Foggia, 22 quelle degli ospiti. Bilancio quasi pari anche per quanto riguarda i corner (7-5), i falli subiti (14-13) e le ammonizioni (2-2).
I numeri descrivono un match che si è snodato sul filo dell’equilibrio: il pareggio fotografa fedelmente l’andamento della gara.
Come detto all’inizio, le attenuanti ci sono: le sviste arbitrali e gli infortuni, il primo dei quali verificatosi addirittura al primo minuto, hanno contribuito a far sì che l’equilibrio non si spezzasse.
Ma il Foggia può e deve fare di più.
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