Seconda stazione a San Lorenzo: avviare il confronto in città e con Rfi

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Il tracciato dell’AV/AC che “assedia” Borgo Cervaro

Foggia è una città strana, che si appassiona sinceramente ai problemi, ma poi li lascia decantare, facendosi trovare puntualmente impreparata quando i nodi giungono al pettine.
È ormai di qualche settimana fa la notizia che il bypass della città nel tracciato dell’alta velocità/alta capacità ferroviaria Napoli-Bari verrà scongiurato con la probabile costruzione di una seconda stazione ferroviaria.
Come si ricorderà, questo orientamento è stato espressamente annunciato nel corso del vertice tra il ministro Delrio, le istituzioni locali e Rfi, che ha indicato nella zona del Salice, e in particolare di San Lorenzo in Carmignano, il sito dove dovrebbe sorgere l’infrastruttura.
Il Comune di Foggia prospettava una soluzione diversa: non una stazione vera e propria ma una fermata, da allocare in un’area più vicina alla città, nei pressi del Campo degli Ulivi. Va precisato che Rfi ritiene strategica la localizzazione a San Lorenzo, che risulta effettivamente più attrezzata e nella idea dell’azienda ferroviaria più idonea a valorizzare il bacino interprovinciale e interregionale che ci si prefigge di intercettare con la stazione bis.
Bene, anzi benissimo, viste le beffe che negli ultimi decenni Foggia e i foggiani hanno dovuto patire in materia di trasporti ferroviari. Ma cosa è successo da allora? Nulla. Silenzio tombale.
Come abbiamo ripetuto ad ufo, la seconda stazione può essere una preziosa opportunità sia per Foggia che per il suo hinterland. Ma realizzare un’opera così non è uno scherzo.
Può avere un impatto devastante, com’è già successo per altre località interessate dall’alta capacità/alta velocità. Lettere Meridiane ha documentato i guasti provocati dalla realizzazione dell’opera, per esempio a Borgo Cervaro, realizzando anche un breve filmato, che potete vedere cliccando qui. Il peggio è che questo scempio è accaduto nel disinteresse generale, senza che da parte di nessuno si sia mosso un dito per attenuare l’impatto ambientale provocato dalle opere realizzate in quel di Cervaro.
Hanno ragione di preoccuparsi i cittadini del Comitato del Salice Nuovo che, per bocca del loro responsabile, Dario Iacovangelo, sollecitano l’apertura di un confronto.
“Il Ministro e l’AD di RFI – scrive Iacovangelo – si sono detti favorevoli alla proposta di realizzazione non di una seconda fermata, ma di una vera e propria seconda stazione. RFI ha affermato che è necessario servire una comunità più ampia intercettando anche i treni provenienti dalla linea adriatica. Ha individuato tale ubicazioneIn località San Lorenzo in Carmignano (Salice Nuovo), territorio già fortemente violentato dalla stessa RFI seguita da una politica locale che non ha saputo tutelare e valorizzare in fase di “programmazione” i propri spazi.”
“Sarà necessario questa volta “fare squadra” – conclude il presidente -, non solo attraverso il Comitato cittadino del Salice Nuovo , impegnato fortemente per salvaguardare i residenti tutti, ma saranno necessarie tutte le associazioni di categoria, sindacati e politica per non fare la fine di altri territori dove RFI ha attraversato e distruggendo con la sua alta velocità vite e passioni degli attori coinvolti.”
È un appello da non lasciare cadere nel vuoto. La seconda stazione potrebbe diventare un’opportunità importante anche per affrontare i problemi di San Lorenzo e del Salice Nuovo.

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Author: Geppe Inserra

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