Giovanni Cataleta, promotore della idea di ricostruire il palazzo regale foggiano di Federico II, affidandone a Edoardo Tresoldi la realizzazione, chiarisce il senso del progetto in una intervista pubblicata sulla Gazzetta di Capitanata.
Sostenuto dalla petizione on line promossa da Lettere Meridiane (se non avete ancora aderito, fatelo accedendo a questa pagina web), il sogno che vorrebbe far rivivere il mitico palazzo imperiale ha trovato fino ad oggi circa 1.500 adesioni, a testimonianza del diffuso interesse di foggiani e non.
La raccolta di firme è indirizzata a Edoardo Tresoldi, l’artista milanese che ha realizzato a Siponto la suggestiva ricostruzione della bellissima Basilica paleocristiana risalente al XII secolo e “duplicata” in rete metallica.
“Abbiamo proposto all’artista Tresoldi – spiega il giornalista e scrittore Cataleta – la ricostruzione del Palazzo Imperiale di Federico II nell’intento di restituire a Foggia la sua identità, di cui appunto il sovrano svevo è tanta parte. Sono due le location individuate per realizzare l’opera: per uno dei due siti sarebbero necessari interventi di esproprio mentre per l’altro, già di proprietà comunale, il percorso sarebbe più agevole”.
La Gazzetta rileva che “le firme per la petizione e le manifestazioni d’interesse sono arrivate da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero, in particolare dalla Germania (non a caso, uno dei Paesi di cui Federico II fu re). Da parte dei tedeschi c’è qualcosa di più concreto, che al momento non viene anticipato.
Per realizzare il sogno dei promotori del progetto e dei tanti sostenitori che hanno firmato la petizione – conclude il quotidiano – è necessario mettere in campo una straordinaria operazione di sinergia pubblico-privato con le istituzioni locali, in prima linea il Comune di Foggia.
Sostenuto dalla petizione on line promossa da Lettere Meridiane (se non avete ancora aderito, fatelo accedendo a questa pagina web), il sogno che vorrebbe far rivivere il mitico palazzo imperiale ha trovato fino ad oggi circa 1.500 adesioni, a testimonianza del diffuso interesse di foggiani e non.
La raccolta di firme è indirizzata a Edoardo Tresoldi, l’artista milanese che ha realizzato a Siponto la suggestiva ricostruzione della bellissima Basilica paleocristiana risalente al XII secolo e “duplicata” in rete metallica.
“Abbiamo proposto all’artista Tresoldi – spiega il giornalista e scrittore Cataleta – la ricostruzione del Palazzo Imperiale di Federico II nell’intento di restituire a Foggia la sua identità, di cui appunto il sovrano svevo è tanta parte. Sono due le location individuate per realizzare l’opera: per uno dei due siti sarebbero necessari interventi di esproprio mentre per l’altro, già di proprietà comunale, il percorso sarebbe più agevole”.
La Gazzetta rileva che “le firme per la petizione e le manifestazioni d’interesse sono arrivate da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero, in particolare dalla Germania (non a caso, uno dei Paesi di cui Federico II fu re). Da parte dei tedeschi c’è qualcosa di più concreto, che al momento non viene anticipato.
Per realizzare il sogno dei promotori del progetto e dei tanti sostenitori che hanno firmato la petizione – conclude il quotidiano – è necessario mettere in campo una straordinaria operazione di sinergia pubblico-privato con le istituzioni locali, in prima linea il Comune di Foggia.
Qui sotto il link per sottoscrivere la petizione:
https://www.change.org/p/edoardo-tresoldi-ridare-vita-al-palazzo-imperiale-di-federico-ii-a-foggia
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Vorrei portare l'attenzione sulle ricostruzioni e le loro implicazioni. Anni fa, nel 2012, a Lucera(FG) ci fu un progetto discusso e discutibile (a mio parere) sulla ricostruzione in legno di una parte del palazzo di Federico II all'interno della fortezza (ANGIOINA) di Lucera alla modica cifra di 4,5 milioni di euro. Il progetto poi fortunatamente fu bloccato perché si capì che, essendo la fortezza in emergenza per altri motivi, probabilmente una somma del genere poteva essere investita nel risanamento della collina e della cinta muraria. Quello che facevano oltre notare professori e storici era proprio il fatto che per partire da una ricostruzione bisogna prima capire, studiare e conoscere. Come si ricostruisce qualcosa, qualcosa di fisicamente tangibile e che "resta" per decenni, se non si hanno le conoscenze di base per le dimensioni, la struttura e finanche i materiali?
Alcuni proponevano, per un processo "evolutivo", la possiblità di creare una ricostruzione virtuale che permetta l'aggiornamento costante e continuo senza dover per forza avere qualcosa di tangibile e immutabile nel tempo. Quello potrebbe essere un inizio, mettere insieme le conoscenze, gli studi e le ricerche, perché no in maniera "collaborativa" e poi, successivamente e alla fine di questo processo, pensare a delle ricostruzioni. Non sarebbe questo un modo serio per provarci? Allo stesso modo, Foggia e le zone limitrofe hanno un patrimonio paesaggistico e archeologico praticametne illimitato. Perché non si spendono soldi ed energie per quello? Per farvi degli esempi: Bosco Incoronata, Masseria Pantano, San Lorenzo, ARPI, potrei continuare per ore.