Piazza Mercato, l’evaporazione degli “intellettuali”

 Il post di Lettere Meridiane sulla situazione di degrado che angustia piazza Mercato ha suscitato numerose e interessanti reazioni negli amici e lettori del blog.
Nonostante siano trascorsi appena tre anni dalla cosiddetta riqualificazione di piazza Mercato, il sito soffre i problemi di sempre: vandalismo, incuria, abbandono, degrado. Un pessimo biglietto da visita per la città, e forse la conferma che la riqualificazione è stata un’operazione velleitaria.
Si demolì a furor di popolo o quasi il cosiddetto “treno” realizzato nell’ambito del progetto Urban, pensando che il problema i piazza Mercato fosse la presunta bruttezza di quel contenitore e non la mancanza di una vera progettualità sulla gestione della piazza. Le associazioni culturali e i gruppi Facebook così solerti nel chiedere la demolizione della struttura si sono eclissati. La verità è la storia di piazza Mercato andrebbe insegnata nelle scuole come esempio di come NON si fanno le cose, e di come la velleità non paga. Occorrono idee, progetti, visioni di futuro che purtroppo a Foggia costituiscono merce rara.
Ma veniamo alla discussione sul post Foggia città guasta, pubblicato qualche giorno fa da Lettere Meridiane.
Di particolare interesse la riflessione di Antonio Dembech figura di primo piano della società civile e del mondo ambientalista foggiano, nonchè responsabile dell’associazione Cicloamici, che ha scritto:

Ciò che i cittadini non usano diviene preda dei vandali. Il famoso e discutibile trenino, sopravvisse molti anni alla curia dei vandali perché era utilizzato dai cittadini. Noi Cicloamici abbiamo per lungo tempo organizzato le nostre riunioni settimanali nella sala convegni. Persino una partecipato ad una assemblea annuale, con degustazione finale. Ricordo persino che era utilizzata, oltre che per mostre e laboratori artigianali, anche da ragazzini che sul liscio pavimento praticavano la break. Poi, sicuramente per gelosia, qualcuno pretese dal dirigente comunale il ritiro delle chiavi ed un rigido protocollo per l’uso, a pagamento, della struttura. Nessuno la utilizzo più ed i vandali ne fecero scempio.

Duro il commento di un lettore che si firma con un pseudonimo particolarmente suggestivo. Federico Secondo scrive: “L’amministrazione Mongelli e gli intellettuali foggiani fecero tante storie per rifare la piazza, solo per fare un dispetto ad Agostinacchio. Questo è il risultato. Complimenti.”
Sono abbastanza d’accordo con questa tesi. Ma va detto che, seppure sostenuto da un nugolo di intellettuali che sono puntualmente evaporati quando si è trattato di rimboccarsi le maniche ed affrontare seriamente il problema della gestione, semmai impegnandosi in prima persona, la responsabilità della riqualificazione è bipartizan. E’ vero che il progetto è stato approvato dalla giunta di centrosinistra guidata da Gianni Mongelli, ma è altrettanto vero che a tagliare il nastro della cosiddetta riqualificazione fu l’attuale sindaco Franco Landella, di centrodestra.
Una perplessità che viene condivisa da Umberto Mastromartino: “Quello era il pensiero di Paolo Agostinacchio, fare una Piazza della cultura, ma poi i sindaci che si sono succeduti hanno fatto di tutto per non far partire l’opera.”
Il tono generale dei commenti è improntato a un diffuso dispiacere. Maria Inserra scrive: “Peccato perché quella piazza rappresenta ancora per tanti giovani un luogo di aggregazione importante.
In cambio abbiamo ogni anno Libando, i fuochi pirotecnici, la fontana illuminata, perché la cultura, l’arte, l’istruzione, l’ attenzione per il sociale non portano voti quanto le bancarelle. Meglio un popolo ignorante…”
Adolfo Rosiello afferma invece :”Ripetiamo sempre le stesse cose. E intanto i nostri cari amministratori bla, bla, bla… È sempre colpa del precedente. Intanto i problemi non restano ma aumentano.”
Dai commenti degli amici e lettori di Lettere Meridiane pare tuttavia di capire che il sentimento che predomina è quello di non abbassare la guardia, e anzi di salvare il salvabile.
“Le due strutture – scrive Gianluigi Cutillo – devono essere recuperate, riqualificate e date in gestione, magari a rotazione come avveniva un tempo, alle associazioni culturali della città, così da ravvivare la zona.” Dello stesso avviso è Silvana Blasi:“Penso anch’io che queste strutture devono essere gestite e curate da associazioni culturali, visto che le amministrazioni pubbliche non ne sono capaci.”
Una precisa proposta in questo senso viene formulata da Gianluigi Cutillo, la cui tesi costituisce, a mio sommesso giudizio, una seria base di partenza per una discussione comune:

Carissimo Geppe Inserra, mi chiedo ancora come mai non si è continuata la linea promossa dal Forum dei Giovani e dalle associazioni vicine allo stesso, utilizzando quegli spazi di Piazza Mercato, facendoli rivivere con attività culturali. Come mai il Comune non ha voluto riqualificare quelle strutture presenti che potevano essere usate benissimo da associazioni culturali e non. Perché mai in questa città ci sono sempre grandi progetti che non vengono portati a termine. La richiesta di riqualificazione delle strutture per metterle gratuitamente al servizio del Forum e delle associazioni cittadine, tutti volontari, venne fatta prima con l’amministrazione Mongelli, poi con quella Landella. Niente, purtroppo non siamo stati ascoltati ed ora quella zona è ripiombata nel degrado. Quanto sarebbe costato sistemare anche quelle strutture dato che ormai era stata smantellata quella centrale? Perché lasciare i lavori a metà??? Una volta ultimata la piazza sarebbe stato logico sistemare le due strutture di Piazza Mercato, soprattutto i bagni, un vero peccato che regni il disinteresse più totale verso questo tipo di attività. Sarebbe bastato poco per restituire alla cittadinanza attiva quelle strutture. Ho paura che chi fa richieste simili venga allontanato e tacciato di essere uno “scocciatore” piuttosto che ascoltato e coinvolto , però resta solo un mio dubbio, una perplessità, spero vivamente di sbagliarmi.

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Author: Geppe Inserra

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