La puntuale analisi di Michele Eugenio Di Carlo sullo stato dell’arte della questione meridionale e il mio commento (chi non li avesse letti, li trova qui) stanno suscitando un vivace dibattito a testimonianza di quanto il tema sia percepito, seppure con opinioni tutt’altro che unanimi, ed anzi molto variegate.
È già questo dato, mi sembra dia ragione alla tesi di Di Carlo (che condivido in tutto): mentre la politica ha mandato in soffitta la questione meridionale, e il divario tra Nord e Sud diventa sempre più accentuato, esiste una diffusa sensibilità dei meridionali al tema.
Perché ciò non produca comportamenti politici coerenti e conseguenti è un altro discorso: e, anzi, sta forse proprio qui il nocciolo del problema.
Lettere Meridiane seguirà con attenzione il confronto che si sta sviluppando. A partire dall’interessante contributo che pubblichiamo di seguito, dell’architetto Giovanni Passiante, professionista particolarmente attento ai temi dello sviluppo e della convivenza civile. Passiante allarga il discorso ai sud del sud, ovvero allo sviluppo diseguale del Mezzogiorno, un clamoroso esempio del quale è rappresentato proprio dalla Puglia, anzi dalle Puglie.
Protagonisti di una competizione a volte esasperata quando non conflittuale, i diversi territori pugliesi stentano ad integrarsi. E a farne le spese sono quelli più deboli, come la Capitanata. Dove la questione meridionale è più acuta e più aspra che altrove. E voi che ne pensate? Di seguito le riflessioni di Giovanni Passiante.
[La fotografia che illustra il post, intitolata Puglia, è di Paolo Margari, ed è concessa sotto licenza Creative Commons]
C’è mezzogiorno e mezzogiorno . Il mezzogiorno pugliese poi ha un solo mezzogiorno: la provincia di Foggia. Che paradossalmente è al nord di tanti altri sud. Guai a dire che Bari è mezzogiorno. Bari è Bari. Renzi non lo ha dimenticato quando ha finanziato il suo amico fraterno Decaro, facendolo arrivare primo in graduatoria nei finanziamenti previsti per la riqualificazione delle periferie. Il progetto barese era di scarsa qualità. Ma, si sa, gli amici sono amici. Foggia solo centesima in graduatoria su 140 città capoluogo meritevoli di finanziamento. Con un messaggio chiaro: siete dentro solo perché siete imbarazzanti. Eppure le proposte portate sul tavolo del ministero erano sicuramente migliori di quelle della città metropolitana .
Di cosa dobbiamo ancora parlare? Ma noi ci siamo per caso lamentati di tanta disparità di trattamento? Nulla. La nausea è davvero troppa. E tanta. Ancora di più se dobbiamo ancora parlare (e pateticamente) rincorrere i progetti Aeroporto, seconda Stazione ferroviaria, Casello Asi. Per non parlare della sicurezza e dei 17 morti ammazzati in tutta la nostra provincia dall’inizio dell’anno, che meriterebbero un enorme capitolo sul tema .
Ancora oggi il nulla. Silenzio assoluto. Solo poche apparizioni. Nessuna immediata mobilitazione. Nemmeno di fronte ad una strage così grave, che ha visto morire due poveri innocenti con le mani spaccate dalla fatica della terra. Solo teatro. Chiacchiere. I nostri parlamentari dormono tranquilli sul cuscino del vitalizio. Tra l’altro immeritato.
Nulla di significativo. Nulla di incisivo. Nulla di nulla. Non servono a nulla.
Giovanni Passiante
Views: 0
Credo che i finanziamenti per la riqualificazione delle periferie non debbano essere visti come dei "privilegi" destinati solo a pochi eletti, ma come un "diritto" per quelle città che davvero necessitano di rimettere a posto diverse problematiche, soprattutto di carattere sociale e tutte le altre che ne derivano di ogni natura…dopotutto si tratta di una riqualificazione e non di operazioni di riabbellimento delle città..una riqualificazione è molto di più: è una grande occasione x permettere alle città di rinascere davvero…sarebbe bello che questo possa essere messo in atto anche da noi
Noi sulla cronaca nera. Bari, invece come Parigi…. se avessero il mare i francesi della capitale… e alle 20 tutti su RAI 1 per il TG Renzi. … che amarezza…
"Splendido" commento. Un solo difetto: intriso dall'inizio alla fine di melensa populista, Foggianesimo Moldauno, demagogia pentastellata. Avanti così, che il baratro è lì che ci aspetta. Cordialmente (Maurizio De Tullio)
Votate M5S alle nazionali oppure tenetevi renzi-decaro.
Che monotoni che siete cari (ex amici) pentastellati. Mai che entriate nel merito dei problemi o delle riflessioni. E io dovrei (ri)votare degli incapaci, imbranati e bravi solo a stare in primo piano nel fare le pulci agli altri partiti? Dio ce ne scampi da questa gente rancorosa e qualunquista!