Il plastico del monumento di Biasci, che dovrebbe sorgere nel piazzale Vincenzo Russo, all’uscita della Stazione |
Alberto Mangano, promotore e responsabile del Comitato “Un monumento a ricordo delle vittime del 43 a Foggia”, replica ad alcune considerazioni svolte da Maurizio De Tullio, a margine dell’articolo in cui esprime il suo dissenso rispetto alla proposta di ricostruire il Palazzo Imperiale di Federico II. L’idea era stata lanciata da Giovanni Cataleta, e sostenuta da Lettere Meridiane con una petizione on line. Ecco quanto scrive Mangano.
Ho letto attentamente quello che ha scritto Maurizio De Tullio circa il monumento alle vittime del 43 e mi sento di dover precisare alcune cose:
1. Il monumento definito di pessimo gusto (bastava dire a me non piace) è stato pensato e progettato da un artista internazionale che abbiamo il piacere di ospitare a Foggia nell’Accademia delle Belle Arti
2. Lo stesso artista Biasci è stato scelto dall’Amministrazione comunale e non dal comitato che mi onoro di rappresentare, comitato che tra l’altro non ha mai dettato misure a nessuno, tanto è vero che i progetti che sono passati al nostro vaglio erano di dimensioni e forgie assai varie.
3. Le spese per la realizzazione di quello che tu definisci un muro che coprirebbe il terminal bus e per ora solo gli orinatoi a cielo aperto non verrebbero mai coperte dal nostro fondo cassa dove le tue 20 euro sono gelosamente custodite.
4. Per fortuna esiste un comitato che forse urla al pari di un fruttaiolo (siamo solo brava gente, niente di più) ma che a tutt’oggi ha portato nelle scuole filmati e racconti sensibilizzando scolaresche sui fatti tragici che coinvolgerebbero (presunti) 5000 foggiani, ha istituito la giornata del 28 maggio per ricordare quei tragici fatti in modo da rivolgersi ad una città più attenta e presente.
5. Il nostro comitato si è offerto di donare tutti i suoi cimeli raccolti per l’allestimento di un museo permanente che gestirebbe in modo assolutamente volontario e spontaneo. Voglio precisarti che noi non siamo pagati per pensare ai bombardamenti ma il nostro tempo, ahi noi, lo rubiamo al nostro lavoro e alle nostre famiglie. Magari fossimo assunti da un ente che ci permettesse di sviluppare i nostri progetti.
6. Le nostre attività al punto 4 e al punto 5 sono realizzate senza toccare assolutamente neanche un centesimo dei tuoi 20 euro
In conclusione, ritenevo che a Foggia bastasse solo chiudere gli occhi e buttarsi in avanti per riuscire a realizzare qualcosa. L’esperienza mi sta dicendo che spesso si resta al palo perché si è sempre sotto osservazione da chi parla dicendo solo di essere contrario e mai a favore, perché si vede il negativo, quello che offusca tutto il positivo che lo accompagna.
Stai sereno, il muro forse non si farà, anzi forse il monumento non si farà, questa città non vuole ricordare ed io penso di aver fatto già troppo per essa. Continuiamo a contare i morti e, quando saremo pronti, se ci saremo ancora, magari ne riparliamo e riusciremo a dare un senso ai tuoi rispettabilissimi 20 euro.
Alberto Mangano
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