Pigiando il pedale del freno e dicendo che ha bisogno di vederci chiaro sulla delibera regionale che dovrebbe sdoganare il finanziamento comunitario per l’allungamento e la riqualificazione della pista dell’aeroporto Lisa, il neo assessore regionale ai trasporti Antonio Nunziante fa quello che dovrebbe fare ogni amministratore serio ed oculato: approfondire i problemi, soprattutto quelli che non si conoscono perché ne si ha una conoscenza soltanto superficiale.
Però, il fatto che sia trascorso già un mese dal rimpasto in seno al governo regionale, senza che l’assessore Nunziante abbia potuto visionare gli atti, la dice lunga sulla bassa tensione con cui vengono seguite a Bari le vicende e i provvedimenti che riguardano lo scalo aeroportuale foggiano.
È giusto che un amministratore si prenda il tempo che vuole prima di assumere una decisione, ma a distanza di un mese dalla delega, non essersi fatto neanche una opinione, non fa che confermare una verità amara che i foggiani conoscono da tempo: il Lisa non è ritenuto – per usare un eufemismo – una priorità a livello regionale.
L’assessore Giannini, dimissionario perché coinvolto in una vicenda giudiziaria, aveva annunciato che la delibera sarebbe stata sottoposta entra una settimana, prima della pausa estiva, all’esame della giunta regionale. La (legittima) pausa di riflessione che il neo assessore si sta concedendo rievoca l’immagine della tela di Penelope, che disfaceva di notte quel che tesseva di giorno, per ritardare la celebrazione del suo matrimonio.
Nunziante conosce molto bene i problemi della Capitanata per esserne stato prefetto (un buon prefetto) qualche anno fa, e si può stare sicuri che l’iter per l’allungamento della pista è in buone mani.
Ma sulla vicenda dell’aeroporto Lisa gravano già troppi ritardi, già troppi ripensamenti per poter dormire sonni tranquilli. Tanto più che, come lo stesso Nunziante ha fatto rilevare in una intervista rilasciata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, resta ancora del tutto aperta la questione della quota di cofinanziamento privato (il 5%) che la cui provenienza va accertata contestualmente all’adozione della delibera che consegnare all’Unione Europea.
Chi non l’ha presa bene alla notizia dell’ennesimo rallentamento è stato il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, ha ha scritto parole di fuoco sul suo diario facebook: “Tranquilli, che un modo per non farlo (questo maledetto allungamento della pista) riuscirete sempre a trovarlo. Se non l’UE, il Ministero; se non il Ministero, l’Enac; se non l’Enac, le compagnie aeree; se non le compagnie, gli uccelli migratori; se non gli uccelli, i foggiani scettici … Ma di che parliamo?”
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Senza entrare nel merito del problema da te sollevato, caro Geppe, mi limito a sottolineare due aspetti colti dai tuoi sempre più numerosi lettori.
Franco Cuttano non ci pensa su due volte, e per fare un dispetto ai Baresi (andiamocene quanto prima visto che lì siamo pochi nella 'stanza dei bottoni), propone di farne uno ancora più grandioso ai poveri confinanti Molisani! Come se a Campobasso e a Isernia stiano lì a pregare il Padreterno che la loro regione diventi d'un tratto Moldaunia, così da avere (come Molisani) meno potere, meno risorse, meno visibilità e – in cambio – migliaia di politici incapaci e corrotti, come vengono definiti dai post che incollo:
"Mario Cannarozzi: Portate voti ai Baresi.Politici di Capitanata tutti venduti e ladri"
"Rosa Mazzilli: La colpa è nostra che non andiamo a spaccare la faccia ai politici!!".
Caro Geppe: mi stupisco giorno per giorno nel vedere come 'Lettere Meridiane' stia diventando sempre più un 'porcile mediatico', dove uomini e donne vanno dati in pasto ad altri uomini e donne senza che tu, responsabile del Blog (pagina Fb compresa), riesca a fermare questo antipasto truce che anticipa il piacere della violenza. E che sia solo verbale (non) è un dettaglio.
Poco cordialmente (Maurizio De Tullio)
Ma i nostri politici,qualche volta si recano a Bari?Forse solo x acquistare la ….FOOCACC?VERGOGNATEVI!!!!!
Inutile aggiungere che purtroppo la questione trasporti in Capitanata soffre di assenza di governance. Una Regione Puglia miope rischia di non comprendere in tempo che la carenza di infrastrutture porterà a scegliere altri territori per lo sviluppo economico. Luoghi lontani dalla Puglia. Perciò non sostenere lo sviluppo aeroportuale in Capitanata oppure non creare una stazione che intercetti la linea Bari-Roma sul GT-pass ferroviario di Cervaro porterà ad un impoverimento di tutta la Puglia. Se solo si comprendesse questo vi sarebbe la fila di imprenditori ed enti pronti a finanziare il 5% del Gino Lisa o la seconda Stazione ferroviaria. Non solo manca la politica che pagherà le conseguenze alle prossime elezioni se manca di realismo, ma manca un tessuto sociale che si rimbocchi le maniche e lavori per lo sviluppo. Diversamente le risorse economiche prenderanno definitivamente altre strade. Che miopia!
Per costruire ci vuole tanto…..per distruggere ci vuole poco, ovvero, un branco di incapaci IMBECILLI ELETTI, sono gli artefici del NS infausto futuro.
Antonio Di Giovanni.