Restituire a Foggia un pezzo – forse il più importante – della sua identità smarrita, del suo passato sepolto e stravolto da guerre, saccheggi, distruzioni, terremoti. Ritrovare la sua grande storia perduta, attraverso l’arte e la bellezza, ricostruendo il Palazzo di Federico II, del quale sono rimaste poche, ma significative tracce: lo splendido arco che ne adornava l’ingresso e la lapide con cui l’imperatore svevo professa il suo amore verso Foggia, proclamandola “regalis sedes inclita imperialis” (regale gloriosa sede imperiale).
L’esistenza del Palazzo è certificata da numerosi documenti storici e iconografici, ma da scarse tracce archeologiche. I resti dell’edificio, che dovette rappresentare una meraviglia dell’epoca fridericiana, giacciono ormai sepolti per sempre nelle viscere della città, riaffiorando qua e là nei tanti ipogei che punteggiano il centro antico di Foggia.
Ma se il compito degli archeologi è improbo, potrebbe essere l’arte a riportare alla luce questa gemma del passato, che non è soltanto patrimonio di Foggia, ma dell’intera umanità, attraverso l’opera di un interprete d’eccezione di operazioni come queste: Edoardo Tresoldi.
È quanto sogna un gruppo di cittadini foggiani, che intende proporre all’autore della ricostruzione della basilica paleocristiana di Siponto di ripetere la straordinaria installazione di Manfredonia a Foggia, cimentandosi con il Palazzo imperiale di Federico II.
Non è un caso che l’opera sipontina s’intitoli “Dove l’arte ricostruisce il tempo”: la stessa filosofia, la stessa tensione ideale e artistica potrebbe sorreggere la ricostruzione del Palazzo dove l’imperatore svevo soggiornò per diverso tempo, trascorrendovi i giorni forse più belli della sua vita.
Giovanni Cataleta, scrittore e giornalista, portavoce di questo gruppo di cittadini, non si nasconde le difficoltà dell’iniziativa, ma ne sottolinea la grande portata simbolica. “La storia non è stata benigna con la città di Foggia, ha marchiato il corso dei secoli con tanti eventi drammatici che hanno distrutto le tracce del suo luminoso passato e con essa anche la sua identità. La ricostruzione del Palazzo imperiale potrebbe rappresentare l’inizio di un percorso di riscatto. Ci rendiamo conto che il contesto foggiano è molto diverso da quello sipontino, in quanto il sito dove sorgeva il Palazzo è stato profondamente rimaneggiato, e che c’è da affrontare il problema del finanziamento. Ma ogni cammino comincia col mettere il primo passo, che in questo caso è rappresentato dall’assenso di Tresoldi a prendere in esame almeno la fattibilità dell’iniziativa.”
A tal fine, il blog Lettere Meridiane ha lanciato una petizione on line, con la speranza di coinvolgere in questo sogno, in questa sfida, i tantissimi foggiani che amano veramente la loro città.
Per sottoscrivere la petizione, cliccare sul seguente collegamento:
http://chn.ge/2vf28IN
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