C’è poco da dire che non sia stato già detto. Di fronte a fatti del genere, sono del tutto inadeguate le parole di chi – come Lettere Meridiane – cerca tutti i giorni di raccontare questa terra, i suoi problemi, le sue contraddizioni, ed indicarne le speranze, con la scrittura del cronista.
Per raccontare il dolore, la speranza che volge al tramonto, occorre la penna del poeta, che io non posseggo. Per raccontarvi questo dolore che oggi abbiamo in comune, prendo dunque in prestito le parole di un poeta vero, oltre che di un caro amico, come Bruno Caravella.
La sua Sangue sul Gargano è un grande esempio di poesia civile. Di fronte a fatti atroci come quelli di questi giorni, verrebbe fatto di arrendersi. Ma con la poesia, e pur nel dolore, è possibile guardare oltre… E sperare ancora.
Qui sotto la video poesia prodotta da Lettere Meridiane. Sangue sul Gargano di Bruno Caravella.
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Provo tanto dolore,piange il mio cuore di poeta nel veder massacrare amici innocenti della mia bellissima terra,ricca di cultura,ferita dalla mafia.Bisogna reagire a testa alta con rigorosa durissima determinazione. Condoglianze alle famiglie.