Foggia è tra i capoluoghi di provincia meridionali che negli ultimi otto anni hanno perso più ventenni. Lo rivela una elaborazione dell’Istat realizzata per conto dell’Espresso, che pubblica le relative infografiche on line, sul suo sito. I dati si riferiscono ai giovani che hanno cambiato residenza, lasciando la loro città e trasferendosi altrove.
Si apprende così che è andato via da Foggia il 10,46% dei giovani. Ma peggio ancora di Foggia fanno San Severo (-12,61%) e per quanto riguarda i capoluoghi pugliesi Taranto (-11,29%) e Brindisi (-10,98%). In Puglia, la città maggiormente colpita dall’emigrazione giovanile è Molfetta, con un calo del 14,36%.
Com’era facile prevedere, il fenomeno dell’emigrazione giovanile colpisce soprattutto il Mezzogiorno. I numeri sono ancora più impressionanti se passiamo dai dati percentuali a quelli assoluti. Foggia occupa il nono posto della graduatoria nazionale e il terzo di quella regionale.
Ha perso 2.599 giovani in otto anni. La classifica vede in testa Napoli (-6.501) seguita da Messina (-3.904), Taranto (-3.634), Reggio Calabria (-3.414), Palermo (-3.404), Bari (-2.971), Cagliari (-2.771), Siracusa (-2.639). Nelle graduatoria figura anche Manfredonia, che ha visto andare via ben 1.051 ragazzi.
Tenuto conto della diversa dimensione demografica dei comuni compresi nella classifica, si ha l’esatta dimensione della gravità dell’esodo che ha colpito sia Foggia che Manfredonia.
Ma a cosa è dovuta la fuga dei giovani? “Sono molte – scrive sull’Espresso Francesca Sironi – le ragioni di queste partenze, di questi cambiamenti locali in un problema che resta nazionale E che riguarda gli investimenti per i giovani che mancano, con una spesa sociale completamente sbilanciata verso gli anziani , la mancanza di opportunità e soprattutto i rischi che corre – senza preoccuparsene ancora abbastanza – una nazione che non riesce a dare spazio al suo futuro. Lo specchio del declino è chiaro. Possibile accettarlo così?”
Già. L’aspetto più drammatico dell’emorragia è che ci stiamo dissanguando, ma nemmeno ce ne accorgiamo. Una terra che vede i suoi giovani scappare via e non si sforza nemmeno di fermarli, è una terra senza futuro.
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