Il sindaco di Bari, Antonio Decaro |
Cari baresi e caro Antonio Decaro, sindaco di Bari, ma è valsa veramente la pena offendere i foggiani, rivendicando a tutti i costi un treno diretto per Roma, che non ferma a Foggia? Forse il gioco non è valso la candela.
Non ci sono ancora dati ufficiali sulla risposta dell’utenza barese alla nuova offerta di Trenitalia, ma stando alle stime ufficiose i risultati sono assai poco lusinghieri. Se il Frecciargento 8348 (che parte da Bari Centrale alle 6 e 24, per arrivare a Roma Termini alle 9 e 58, saltando la stazione di Foggia) non è un flop, poco ci manca.
Non ci vuole molto per capire che la risposta del mercato è largamente inferiore alle aspettative di Trenitalia. E, attenzione: il treno ha carattere sperimentale e come la stessa azienda ferroviaria ha puntualizzato è un “servizio a mercato”, il che significa che se i costi saranno superiori ai ricavi, il collegamento potrebbe venire soppresso.
Per capire come stanno le cose, basta andare sul sito di Trenitalia e cercare di prenotare un posto sul Frecciargento 8348, così come ha fatto Lettere Meridiane, alle ore 9.45 di questa mattina.
La prima sorpresa è che, a meno di ventiquattro ore dalla partenza del treno (abbiamo effettuato il test simulando la prenotazione sul Frecciargento in partenza domani mattina) risultavano ancora disponibili biglietti in classe economy, venduti al prezzo speciale di 39 euro. I ticket scontati vengono messi in vendita da Trenitalia quando la richiesta è bassa.
La conferma della scarsa presa che il treno voluto a tutti i costi dal sindaco di Bari esercita sui suoi concittadini si ha proseguendo nella procedura di prenotazione, e chiedendo al sistema di poter scegliere il posto che si vuole occupare.
Con questo espediente, è possibile verificare, carrozza per carrozza, quanti sono i posti già prenotati e quanti sono, invece, quelli liberi. Il risultato del testo di questa mattina è che erano pochi i posti già occupati, e tantissimi quelli disponibili. Alla fine del post trovate gli snapshot del test, per ciascun vagone del convoglio.
Nel complesso risultavano ancora disponibili ben 385 posti, a fronte di soltanto 102 già prenotati. Nelle prime tre carrozze, riservate alla prima classe, il test ha dato i seguenti risultati: carrozza 1: posti prenotati, 13; disponibili, 39: carrozza 2, prenotati 4, disponibili 50; carrozza 3, prenotati 12, disponibili 28.
Questi i risultati delle carrozze riservate alla seconda classe: carrozza 5: 34 prenotati, 36 liberi; carrozza 6, 14 prenotati, 54 liberi; carrozza 7, 12 prenotati, 54 liberi; carrozza 8, 10 prenotati, 59 liberi; carrozza 9, 3 prenotati, 65 liberi.
Alle 9.45 di questa mattina, risultavano così prenotati solo il 21% dei posti disponibili. Il dato – va detto – è assolutamente indicativo, per tante ragioni.
Il venerdì può non essere un giorno particolarmente “caldo” per quanto riguarda i viaggi da Bari a Roma, e viceversa. Inoltre il dato si riferisce allo stato dell’arte di questa mattina, e può essere che in giornata cresca sensibilmente la richiesta, e così via dicendo.
Ma resta l’impressione che la risposta dei baresi all’opportunità loro offerta da Trenitalia sia almeno fino a questo momento quanto meno tiepida.
E occorrerà tenerlo presente, nel momento in cui il futuro del Frecciargento 8348 dipenderà dalla risposta del mercato.
Le cifre dicono che i baresi hanno bisogno dei foggiani se vogliono il treno “comodo” per Roma. E che la soluzione migliore per tutti continua ad essere la (celere) costruzione della seconda stazione sul “baffo”, che consentirebbe al treno veloce la sosta a Foggia, senza appesantire i tempi di percorrenza ed assicurando nello stessa tempo a Trenitalia il giusto ricavo.
Qui sotto gli snapshot delle videate della procedura di prenotazione: i posti che risultavano liberi questa mattina, alle 9.45 sono colorati in verde; quelli prenotati in grigio.
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Questa ricerca mostra ancora una volta di più che non erano i foggiani a soffrire di foggianesimo, ma i Baresi ad avere una smodata e sovrastimata percezione di quella che è la capacità di risposta territoriale della città e provincia di Bari. In tutto questo inserirei quello che è stato lo sperpero di fondi Europei, Italiani e Pugliesi che si sono spesi e si vogliono continuare a spendere sulle infrastrutture di Bari. Tra non molto porterò qualche documento di confronto sull'aeroporto Wojtyla.