Pellegrini a colori, sulla strada (per l’Incoronata?)

Tra le cose che amo di più del social network c’è la sua potenzialità quale strumento privilegiato per raccogliere e sprigionare memoria. Non è un caso che tra i gruppi più frequentati e attivi di Facebook figurino quelli che si occupano di fotografie antiche, che vengono condivise dagli utenti e diventano così elementi fondamentali di quella nuova disciplina che è la public history, ovvero memoria condivisa, che si avvale di strumenti non convenzionali, come appunto le fotografie d’epoca.
Tra i gruppi che svolgono al meglio questo ruolo, spicca senz’altro “Troia (FG) – La mia città e la mia gente nelle foto antiche” fondato ed animato da Francesco Sciarrillo, cultore di storia troiana e appassionato ricercatore di tracce e testimonianze del passato, come ne ho incontrati pochi nella mia vita. È autore di un pregevolissimo studio sui due quadranti della porta bronzea del castello Maschio Angioino di Napoli che raccontano due episodi nevralgici della storia del Mezzogiorno, occorsi proprio a Troia: la battaglia che vi si svolse il 9 agosto del 1462 e la successiva Presa di Troia, che segnò la fine della guerra e la vittoria di Ferrante d’Aragona su Giovanni d’Angiò. Lo studio di Sciarrillo si fa ammirare non soltanto per il rigore con cui è svolto, ma per il metodo che rende la sua fruizione particolarmente godibile ed accattivante, anche per i non addetti ai lavori.
È la stessa filosofia che sorregge l’attività del gruppo, che non si limita a raccogliere fotografie vintage, ma svolge anche un’approfondita azione di intelligence sulle foto, riconoscendo i personaggi che vi sono raffigurati, ricollocandoli nel loro contesto, insomma recuperando, immagine dopo immagine, pezzi importanti della memoria collettiva della città.

Da qualche giorno, Sciarrillo ha lanciato un’altra bella e interessante iniziativa: “Alla ricerca del volto nascosto”, che così ha presentato: “Dalle numerose foto antiche che possiedo, estrapolerò alcuni visi di persone a me sconosciute, personaggi secondari rispetto ai soggetti a cui erano dirette le foto. Magari riconoscerete i vostri antenati, genitori, parenti o amici. Proviamo questa nuova avventura.”

Le risposte non si sono fatte attendere. Sfogliando le diverse fotografie, sono rimasto particolarmente colpito da una, quella che vedete in alto, che deve avere cent’anni, o giù di lì.
Mostra un gruppo di pellegrini in viaggio, lungo la strada che da Troia conduce a Foggia. Il corteo è aperto da un uomo che regge un Crocifisso e chiuso da alcune donne che reggono sul capo degli involucri, verosimilmente contenenti i vettovagliamenti per il viaggio o offerte da lasciare nel luogo di destinazione. È possibile che il gruppo si incammini verso il Santuario dell’Incoronata, essendo la devozione verso la madonna nera particolarmente diffusa a Troia.
La stupenda fotografia mostra un pezzo di paese che ormai non esiste più: sulla sfondo si nota Palazzo San Domenico con le caratteristiche mura normanne. Sulla destra si vedono, invece, le splendide edicole della chiesa delle Croci. Le edicole non ci sono più, mentre la chiesa è stata da poco ristrutturata.
Ho pensato di applicare alla suggestiva fotografie le tecniche di colorizzazione che da qualche mese Lettere Meridiane sta sperimentando e che stanno incontrando l’attenzione di amici e lettori.
Il risultato è a dir poco entusiasmante, così che assieme all’amico Sciarrillo abbiamo pensato di condividerlo sia sul gruppo che sul blog.
Per scaricare l’immagine “colorizzata” e quella originale in bianco e  nero ad alta risoluzione utilizzate i collegamenti sotto.

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Author: Geppe Inserra

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