La basilica di Siponto di Tresoldi nella top ten delle più belle installazioni mondiali del 2016

Un altro prestigioso riconoscimento va ad aggiungersi a quelli già collezionati dalla rivisitazione della basilica paleocristiana di Siponto realizzata dallo scultore Edoardo Tresoldi.
La stupenda installazione, divenuta uno dei più visitati monumenti pugliesi, è finita nella classifica delle dieci installazioni più belle del mondo compilata dal sito specializzato Designboom.
A darne notizia sul suo profilo facebook il sindaco della città sipontina, Angelo Riccardi, che commenta: “Le stupende immagini della basilica paleocristiana realizzata da Tresoldi, nella top 10 del 2016, stupiscono il mondo.”

Nella regione dell’Italia meridionale della Puglia – si legge nella pagina del sito dedicata alle 10 migliori installazioni d’arte del 2016– , il parco storico di Siponto è noto per essere un sito di grande significato archeologico. A fianco a diversi manufatti emblematici dell’architettura romanico-pugliese – questa terra ospita gli antichi resti di una basilica paleocristiana, che dimostra il ruolo che aveva la città, una delle più importanti diocesi della regione. Sul sito dell’antica chiesa, l’artista italiano Edoardo Tresoldi ha costruito una monumentale installazione in rete metallica, che simula l’aspetto architettonico dell’antica città. Intitolata Basilica di Siponto, la scultura, occupa il vasto spazio come un volume leggero e trasparente, ridando vita ai resti archeologici attraverso una forma scultorea che permette ai visitatori di sperimentare ed esplorare.
Strati di maglia metallica si intersecano e si sovrappongono per formare cavità sormontate da archi, imponenti colonne e un tetto romanico. Insieme al MiBACT (il Ministero dei beni e attività culturali) e la Soprintendenza archeologica della puglia, Tresoldi ha aggiunto la sua opera d’arte contemporanea al contesto archeologico, dando nuova vita alla Chiesa antica.

Davvero spettacolari le fotografie che illustrano l’ampia recensione (in inglese) di Nina Azzarello, che potete ammirare qui.

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Author: Geppe Inserra

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